Come si potrà constatare subito dando un'occhiata al sommario del volume, Delos ha pubblicato autori che negli ultimi anni si sono imposti all'attenzione del pubblico sia in Italia che all'estero con grande successo, ma anche una nutrita schiera di esordienti o quasi-esordienti, il cui valore delle loro opere non è comunque inferiore a quello dei professionisti del genere.

Il materiale a nostra disposizione per la realizzazione di questa antologia era così vasto e di alta qualità che non è stato facile operare le scelte limitate al numero di racconti che potevamo ospitare in questo volume, ma fin da ora possiamo assicurare i lettori che l'appuntamento con il meglio della narrativa di Delos si proporrà anche l'anno prossimo per dare a tutti la possibilità di gustare le opere che fino a oggi solo gli scorridori della Rete avevano avuto modo di conoscere.

L'ordine di pubblicazione dei racconti selezionati è stato deciso arbitrariamente, a prescindere dalla cronologia temporale di uscita delle opere su Delos o da altre considerazioni quali l'ordine alfabetico o la simpatia del curatore verso gli autori. Forse il lettore attento riuscirà a intuire il criterio che ha guidato le nostre scelte, ma se così non fosse non c'è assolutamente da preoccuparsi: si tratta essenzialmente di una sinecura dei curatori, che sono dei noti burloni che si divertono a giocare con il frutto del loro lavoro.

Per quanto riguarda il genere delle opere pubblicate, la maggior parte dei racconti sono di fantascienza classica (Seconda giustificazione: la macchina di Enrica Zunic', Monoguerra di Milena Debenedetti, Lacio Drom di Francesco Grasso, Una rotta per Asintote di Antonio Piras), con frequenti incursioni nel cyberpunk (Beethoven blues di Pier Luigi Ubezio, Violet Blu di Alberto Cola, Libero come un uccello di Federico Gattini, Yogurt Trip Girl di Giovanni Polesello), ma non mancano i racconti surreali o manifestamente horror (Elmo Superotto Autovox di Giovanni Burgio, Giuro di Andrea Colombo, Splatter di Roberto Beccalli, Il cimitero degli elefanti di Mauro Franzin), come non ci siamo fatti scrupoli nel presentare opere che si avvicinano solo marginalmente al fantastico ma la cui suggestiva forza di scrittura le ha imposte nel gradimento del pubblico (Nelson, nel bianco di Enrico Fovanna e Ultime notti di Joe Smalto allo specchio di Salvatore Perillo). Dulcis in fundo, qualche nostalgico ripescaggio di racconti risalenti agli anni settanta-ottanta (Fiori di cartapesta di Remo Guerrini, Dove muore l'astragalo di Livio Horrakh, Ma come si può uccidere così un amore? di Lanfranco Fabriani) che ancora non hanno perso la loro lucida freschezza e si sono mantenuti perfettamente attuali e godibili.

Un panorama quanto mai vario e completo, insomma, non solo di quanto ha pubblicato negli ultimi cinque anni Delos, ma anche del vitale scenario in cui si muove la fantascienza italiana, con continue scoperte di nuovi talenti e conferme di autori che ormai sono diventati delle colonne portanti della narrativa nazionale del fantastico (L'apocalisse può attendere di Vittorio Curtoni e Povero Angelo di Luca Masali).

Da parte mia, buona lettura e arrivederci al secondo volume di Nuovo Millennio in edicola agli inizi dell'estate: Ombre nel silenzio, un romanzo inedito di Franco Forte e Luigi Pachì assolutamente da non perdere, condito da alcuni straordinari racconti di due tra i più attivi e riconosciuti esperti italiani del fantastico.