Ma adesso, stragulp, c'è qualcosa di nuovo. Qualcosa a cui non eravamo assolutamente preparati. Non soltanto si mette in gioco uno dei nostri vati luminari, ma per di più il punto di fuoco si ritrova sul piano umano, e qui ci scopriamo improvvisamente eguali agli altri.

Qui non si sta mettendo in discussione il rapporto di tutti gli esseri umani col sesso, con la comunicazione, o col mondo intero. Non si sta mettendo in discussione una delle cose di cui noi eravamo ampiamente preparati a discutere. Non si sta parlando di una posizione di fondo, siamo ben lontani da quei massimi sistemi che, in fondo, stanno dietro a molta di quella buona fantascienza di cui andiamo fieri (da Adams a Clarke, passando sia per Pratchett che per Dick).

Qui si sta parlando solo del rapporto con la vita e col sesso (e non col mondo o con la natura tutta!) di uno di noi. Di uno dei più grandi tra noi!

Orrore e sgomento.

Possiamo porci la domanda di rito, possiamo provare a chiederci anche in questo caso se si possa ritenere deprecabile tout court un particolare atteggiamento sessuale. E la risposta è sempre quella, la risposta è la stessa che ci rende accettabile e, in linea teorica, non ci fa battere ciglio dinanzi a una Terra tutta popolata da omosessuali immaginata da Joe Haldeman in Guerra Eterna, o il mondo di Ys, immaginato da Jack Vance in Il Re Stellare, in cui tutte le unioni avvengono tra fratelli e l'incesto è la forma più comune e meglio accettata di rapporto sessuale; la risposta è che la nostra libertà finisce dove inizia quella degli altri, e non è accettabile che la nostra volontà trovi appagamento calpestando o deformando quella altrui, anche se l'altrui consenso viene sottilmente estorto. Ed è per questo che, pur con tutta la fantascienza e tutti i diversi modi di concepire il sesso che abbiamo incontrato, dinanzi alla pedofilia proviamo un enorme orrore e sgomento.

Se l'ipotesi di pedofilia fosse confermata il signor Arthur Charles Clarke indubbiamente non sarebbe più lo stesso per nessuno di noi. Probabilmente è presto per saltare a una conclusione. Adesso sono spuntate dal nulla presunte vittime che accusano "l'adescatore", alle WorldCon - si inizia a dire solo adesso - dei particolari gusti di Clarke si vociferava da tempo, e chi è stato a casa sua adesso inizia a raccontare che non era una cosa di cui facesse segreto.

Ma i dubbi sono tanti: l'infittirsi improvviso d'accuse e l'isteria collettiva con cui trattiamo il problema della pedofilia; lo Sri Lanka in cui vive Clarke non è certo il più felice paradiso sessuale, c'è miseria, è vero, ma c'è anche la fustigazione per chi pratica l'omosessualità; e inoltre Clarke ha smentito tutto accusando che con questo attacco si voglia indirettamente colpire la famiglia reale a cui è vicino. In ultimo c'è da dire che essere attratti sessualmente da bambini non fa affatto automaticamente di un uomo un criminale, si tratta solo di un uomo con delle turbe che può tenere sotto controllo e curare, è quando lascia che queste tensioni diventino attive che si trasforma in un mostro.

Nonostante i dubbi e l'incertezza siamo costretti a mettere in discussione quell'idea che avevamo del gentile signore inglese, sempre corretto e garbato. Dobbiamo chiederci da cosa effettivamente ci fossimo fatti quest'idea, e se quei dati siano ora in qualche modo mutati.