Il ferale squallore di un cerimoniale rigido e scontato, come tutti i cerimoniali

di questo genere, ha lungamente torturato i più sensibili fra gli spettatori, e catarticamente intrattenuto gli altri. E' questa stata la parte meno viva della Convention, dove la science fiction, strumento di esplorazione del possibile, si umilia a mettere in classifica i propri protagonisti, come in una corsa podistica, come se chi scrivesse un libro grandioso lo facesse per ottenere un titolo, piuttosto che per l'imprescindibile bisogno di scriverlo.

Comunque, ecco la lista dei principali Hugo:

Romanzo: Mirror Dance di Lois McMaster Bujold

Romanzo breve: Seven Views of Olduvai Gorge di Mike Resnik

Racconto breve: Joe Haldeman

Saggistica: I, Asimov: A Memoir di Isaac Asimov

Artista: Jim Burns

Editor: Gardner Dozois

Semiprozine: Interzone

L'altro cerimoniale molto atteso da taluni era la Masquerade, una gara di travestimento e di sfoggio di abiti manufatti inconsueti. Il livello

sartoriale era indubbiamente elevatissimo. Si notava come ogni partecipante dovesse aver dedicato fino a molti mesi e parecchi soldi nella confezione del proprio travestimento. I tessuti erano evidentemente della migliore qualità e la massima cura era stata dedicata ai particolari. Il livello immaginativo, invece, tranne che per una o due eccezioni, ahimé, non era nulla di speciale. Per lo più si trattava di variazioni sul tema della principessa e del principe azzurro, ovvero un mucchio di gente travestita da nobili dei tempi andati. Carino in sé, ma poco congruente con lo spirito di una Convention di science fiction. In cambio, era parecchio noioso.

Parallelamente alla Worldcon, si è svolta a Glasgow anche l'Eurocon, la science fiction Convention europea. In tale contesto si è lungamente dibattuto sulla necessità di fare crescere la ESFS (Associazione Europea di SF), di promuovere le relazioni fra gli appassionati di tutta Europa, anche mediante l'utilizzo di Internet. Il prossimo Eurocon dovrebbe svolgersi in Lituania nell'Aprile '96 (avrebbe dovuto tenersi in Bulgaria, ma pare che i bulgari abbiano rinunciato).

La ESFS ha assegnato i propri annuali premi europei. Curiosamente, gli organizzatori della Worldcon si sono opposti al fatto che detti premi venissero assegnati nel contesto del cerimoniale di assegnazione degli Hugo. Ancora più curiosamente, gli organizzatori hanno invece parallelamente acconsentito al fatto che i giapponesi assegnassero i propri premi nazionali nel contesto del cerimoniale degli Hugo. Sempre più curiosamente,

detti premi giapponesi sono risultati essere due bottiglie di vino, e non sono stati consegnati a nessuno poiché i vincitori erano tutti assenti. Tutto ciò ha arricchito di curiosità l'altrimenti prevedibile cerimonia degli Hugo.

Il Souvenir Book della Convention, consegnato a tutti i partecipanti con full-membership (quasi tutti i membri dell'est europeo, che hanno usufruito di quote scontate, non l'hanno ricevuto), era molto elegante e curato. Conteneva un articolo su Samuel Delany, uno su Gerry Anderson, un pezzo di Anne McCaffrey, una presentazione di Les Edwards con una serie di sue tavole a colori, un articolo sui networks di Daniel Dern, una panoramica sui vari fandom nel mondo, due pezzi di Bridget Wilkinson ed un articolo sul futuro della science fiction del sottoscritto.

In conclusione, Intersection 95, la 53esima World Science Fiction Convention, è stato un evento memorabile, al quale non ci si può pentire di aver preso parte. E' però stata contemporaneamente anche occasione di riflessioni critiche sull'attuale mondo della science fiction. A parere di molti, tra i quali Norman Spinrad, la ciclopicità di una Worldcon ne costituisce il limite, rendendola inevitabilmente dispersiva. Secondo me, c'è molto spazio per una crescita di peso della science fiction europea nel panorama mondiale. Forza di propulsione di tale crescita potranno essere, a mio avviso,

i paesi dell'est, nei quali l'entusiasmo per la science fiction è attualmente alle stelle. La science fiction angloamericana attuale mi da un'impressione di decadenza, ormai stabilmente prolissa per convenienza commerciale, gli autori ispirati dalla musa del marketing più che da quella del genio. So che per molti è un'eresia credere nella possibilità di un salto di qualità della science fiction nel continente europeo.

Ma io sono a tale riguardo moderatamente ottimista, soprattutto quando per caso non sono invece fortemente pessimista.