Grazia Lipos alla fine degli anni ottanta
Grazia Lipos alla fine degli anni ottanta
Dunque, un intero ciclo basato su un cuoco che è anche mezzo mago (la cucina è in sé un'arte di trasmutazione!), un romanzo di fantascienza proposto al Premio Urania che però non ha vinto, e poi un salto, perché ci si stufa: ho scritto un giallo ambientato nel 1700, una storia ispirata all' Odissea, alcuni racconti di fantasmi. Pubblicato... niente, molta di questa roba non l'ho mandata in giro perché non sapevo a chi spedirla, la situazione dell'editoria italiana mi sembra un disastro, finisci per dispiacerti di questi tuoi figli della mente mandati allo sbaraglio di cui poi non sai più nulla. Ho scritto prevalentemente romanzi, perché i racconti mi soddisfano meno.

E siccome sono una recidiva, adesso sto lavorando a un ciclo (che non doveva essere tale ma va così...) che non so se è un affascinante pastiche o un terribile pasticcio. L'Arcipelago e la scoperta di Atlantica, porte sui mondi molteplici, intrighi politici e rivoluzioni, amori vari, divinità e antichi creatori, soprattutto navi. Navi a vela nel primo romanzo, navi a vapore nel secondo che sto ultimando, il terzo, nel quale dovrò spiegare tutto, ovviamente navi dello spazio. Mi diverto. D'altra parte se volessi scrivere un best seller dovrei scrivere un thriller, ma io i thriller non li sopporto...

Tornando alla fantascienza: confesso di leggerne sempre più di rado, fantasy ancora meno. Chi mi piace ultimamente? Gibson (che però si ripete) Iain Banks (mi piace tutta la roba che riesce a metterci dentro), Dan Simmons (meglio Hyperion che i libri successivi), Mary Gentle (scrive storie complicate), la Cherryh (non solo il ciclo di Morgaine). Vorrei leggere ancora roba di Gene Wolfe e Delany. Non vedo in giro novità interessanti, non so quali siano le recenti scelte editoriali, cosa venga tradotto e cosa no, sulla fantascienza italiana sono poco informata (anche a causa della mia scarsa simpatia per una lettura al computer). Gli Urania non li compro proprio più, al massimo - come quando ero piccola - li trovo di seconda mano.

Quindi le mie letture proseguono, ma con altra roba. Amo scrittori come Banville, Saramago, Cormac McCarthy, Tim Parks, Margaret Atwood, Garcia Marquez, e per andare più sul leggero adoro Patrick O'Brian e le sue storie di mare. Né gialli, né thriller, né horror. Qualche saggio storico, e Le Monde Diplomatique. Vado spesso al cinema (ultimo film, Farenheit 9/11, grande). Non ho la televisione (ne abbiamo avuta una d'accatto per le Olimpiadi). Mi piace scrivere al computer ma ci passo meno ore possibile e in genere non navigo in Internet. Non ho un telefonino. Apprezzo la distanza, la casualità, il distacco e guardare le nuvole. C'è un proverbio irlandese che fa: Quando Dio creò il tempo, ne fece abbastanza. Quindi...

Leggi il racconto Ich komm, Ich komm im Morgengrau