Geni e memi

Richard Brodie
Richard Brodie
Esistono tre caratteristiche fondamentali che accomunano geni e memi: longevità, fecondità e fedeltà di copiatura. La prima indica che un meme, come un gene, deve durare per lungo tempo. Nel nostro patrimonio genetico sono presenti sequenze di basi che sono lì da milioni di anni, mentre ci sono memi saldamente radicati nella nostra mente fin dalla preistoria come l'idea della divinità. Altri memi possono invece essere più recenti. La breve sequenza di note di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, ad esempio, è un motivo musicale che è certamente nella tua testa e probabilmente resterà memorizzata anche in CD, DVD, file mp3 e spartiti musicali ancora per molte decine di anni, se non centinaia, e tramite questi supporti verrà trasmessa ad altre menti ancora per molto tempo. Ma ancor più della longevità, per i memi è importante il concetto di fecondità, ovvero la misura con cui un meme è in grado di replicarsi. Restando in tema musicale, la fecondità di una canzone potrebbe essere misurata in termini di vendita di CD, mentre la fecondità di un'idea scientifica potrebbe essere valutata in base al numero delle sue citazioni in successivi articoli scientifici.

Da questo punto di vista Yesterday e la Teoria della Relatività Generale contengono memi molto fecondi. Tuttavia la vera bontà di un meme, come quella di un gene, si evidenzia dalla migliore combinazione tra longevità e fecondità. Esistono idee o canzonette che si diffondono in maniera assai rapida, ma che vengono dimenticate molto presto, e altre che invece sono destinate a durare a lungo pur diffondendosi magari più lentamente. Solo in questo secondo caso si potrà parlare di memi davvero buoni. Per quanto riguarda invece la terza caratteristica, la fedeltà di copiatura, è abbastanza intuitivo che sovente i memi non possiedano un'alta fedeltà di copiatura. I memi che ho scritto in questo articolo sono già alterati rispetto a quelli di cui ho letto e mi sono documentato e, in questo stesso momento in cui stai leggendo questo articolo, nel tuo cervello si stanno diffondendo memi che probabilmente sono già diverso rispetto agli originali. Se poi parlerai di questo articolo con qualche tuo conoscente, a tua volta replicherai i miei memi in maniera leggermente alterata e così via.

Accade un po' come nel gioco del telefono senza fili, in cui il primo giocatore esprime una frase o un concetto che, con un passaparola, viene trasmesso a un altro giocatore e poi a un altro ancora in una catena di "n" giocatori al termine della quale il concetto torna al giocatore di partenza il quale, a questo punto, avrà seri problemi a riconoscere il concetto di partenza. Il concetto di "fedeltà di copiatura" può dunque essere un modo di pensare all'evoluzione dei memi analogamente a quando avviene un errore nella trasmissione del patrimonio genetico.

Se l'errore che avviene nella trasmissione del nuovo codice genetico conduce alla costruzione di un individuo con maggiori possibilità di replicare e diffondere il suo DNA, ovvero anche quel gene, il nuovo gene si diffonderà, altrimenti scomparirà nell'arco di poche generazioni. Stessa cosa succederà per il meme evoluto. Così, secondo i moderni modelli suggeriti dalla genetica e dall'evoluzione, e dalla memetica e dalla psicologia evoluzionista, è perfettamente legittimo considerare geni e memi come entità che hanno un loro scopo, ancorché inconsapevole: sopravvivere e replicarsi.

In quest'ottica ogni essere umano è il risultato finale di una sintesi tra geni incorporati nel nucleo delle sue cellule e memi acquisiti dall'esterno durante tutta la sua esistenza. Ma se da un lato, come abbiamo visto, un gene sopravvive se è buono, ovvero se corrisponde a caratteristiche vantaggiose per il corpo che lo ospita e in questo modo si trasmette alle generazioni future, su che cosa fa leva il meme?