Internet

Solitamente, basta sollevare il problema del controllo su Internet per vedere gli specialisti del settore scrollare le spalle dichiarando che la massa di informazioni è tale che nessuno riuscirebbe ad esercitare un controllo su di essa. Questa non è una posizione molto pagante. In realtà si rimanda la soluzione del problema alla supposizione che esso sia tecnicamente irrealizzabile. Non è possibile quindi non vale la pena di preoccuparsene. Ma a parte il fatto che è tutto da vedere che non sia possibile, nessuno può affermare che non sarà mai possibile. E se un domani lo diventasse saremmo nei guai. E' anche dubbio che sia realmente irrealizzabile. Almeno, nella legge Urbani sulla protezione del diritto di autore i provider sembrano tenuti a mantenere informazioni sull'operato dei loro utenti, basterebbe quindi la possibilità di interrogazione e filtraggio di questi dati a livello periferico e il controllo diverrebbe possibile. Se poi andiamo a vedere realtà emergenti, ad esempio la Cina, scopriamo che il controllo esiste eccome, sia nel monitorare l'attività dei naviganti web.amnesty.org/library/Index/engasa170072002?OpenDocument&of=COUNTRIES%5CCHINA che nel controllare le loro possibilità di accesso alle informazioni cyber.law.harvard.edu/filtering/china/ tramite accordi con le società che gestiscono i motori di ricerca che, in cambio dell'apertura del mercato, si sono adeguate senza troppe proteste ad una censura preventiva.

Echelon

Nel campo del controllo è ormai venuto alla ribalta dei mezzi di comunicazione, il caso di Echelon, il sistema del governo americano che dovrebbe servire a intercettare le comunicazioni a livello mondiale. Echelon www.indicius.it/echelon/echelon_01.htm forse non sarà uno strumento perfettamente a punto, forse i suoi risultati sono praticamente inutili, o forse vogliono farci credere che i suoi risultati siano inutili. Fatto sta che al Parlamento Europeo hanno finito per occuparsene a seguito di sospetti di spionaggio commerciale a favore di ditte statunitensi.