La libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza, IE6 è un browser sicuro

di George Orwell (?)

Era una fresca limpida giornata d'aprile e gli orologi segnavano le otto. Winston Smith, col mento sprofondato nel bavero della giacca aziendale, scivolò lento fra i battenti di vetro dell'ingresso "impiegati & altri servi" della MinCroSoc, la supermultinazionale ove lavorava da quando i suoi ricordi riuscivano a tornare indietro.

Giunto all'open space del quindicesimo piano, sede del DipVer (Dipartimento della Verità) di cui era funzionario, sedette alla scrivania ed esaminò le pratiche del giorno. Si trattava, come sempre, di correggere bollettini e comunicati aziendali di qualche tempo prima, che riportavano notizie evidentemente in contrasto con gli ultimi orientamenti della Direzione.

Scorse velocemente il primo articolo, che risaliva all'autunno precedente: in un'intervista, il portavoce del Presidente e CEO attaccava violentemente i prodotti di un'azienda concorrente, argomentando che sul mercato non si era mai visto nulla di tanto rozzo e disfunzionale, e che chi sfrontatamente osava vendere simili porcate come minimo avrebbe dovuto essere appeso per le palle a qualche campanile.

Purtroppo, nell'ultima settimana il Consiglio d'Amministrazione aveva firmato un accordo strategico con la suddetta concorrente, con tanto di scambio azionario e di mogli tra i relativi superdirigenti: presto i prodotti tanto esecrati sarebbero entrati a far parte dell'offerta commerciale MinCroSoc. Poiché non si poteva ammettere che i manager avessero cambiato idea (ciò sarebbe stato inconciliabile con il loro essere onniscienti e onnipotenti) l'articolo incriminato avrebbe dovuto essere riscritto sotto forma di sperticato elogio verso i suddetti prodotti.

Le altre pratiche erano dello stesso tenore. Winston continuò per tutta la mattina a battere correzioni sulla tastiera, alzando raramente la testa verso lo schermo dove campeggiava il logo dell'azienda e il minaccioso monito "Il Grande CEO ti guarda". La frase aveva il suo fondo di verità, dato che la webcam sopra lo schermo consentiva effettivamente questa possibilità. Il sistema di monitoraggio continuo, si diceva, era un'invenzione personale del Grande CEO. Del resto costui era universalmente noto come Mago della Tecnologia, Genio della Finanza e ideatore di ogni oggetto moderno più high tech dello scovolino da water. Winston a volte credeva di ricordare che fossero stati altri a inventare ad esempio il computer o il fax, e che il Grande CEO in realtà fosse stato l'autore solo di un piccolo interprete Basic... Ma certo era la sua memoria a sbagliarsi.

Alla una Winston si alzò raggiungere la mensa. Prima però fece tappa alla sala meeting del quindicesimo piano, ove stava per iniziare il MMG (Minuto Motivazionale Giornaliero). Normalmente tali eventi avvenivano alla presenza di qualche executive, che veniva messo in mezzo e idolatrato servilmente da tutti gli impiegati del piano. Quel giorno, però, Winston non vide nessun alto dirigente, e ne dedusse che la seduta sarebbe stata riservata al self-training dei semplici dipendenti.

Prese posto lungo la parete di fondo, sgomitando per evitare che qualche collega si incuneasse tra la sua schiena e il muro, e quando fu dato il segnale si unì al coro di chi gridava a squarciagola gli slogan motivazionali prescritti dagli psicologi della Direzione.

- GRAZIE, O POSSENTE MINCROSOC, PERCHE' IO NON ERO NULLA E TU MI HAI FATTO PARTE DI TE!

- LECCHERO' I CAPI, PUGNALERO' ALLE SPALLE I COLLEGHI, MENTIRO', RUBERO' IDEE ALTRUI, FARO' STRAORDINARI GRATIS, DARO' IL CULO PER LA CARRIERA!

- L'AZIENDA LO VUOLE! L'AZIENDA LO VUOLE!

- RISPETTARE LE SCADENZE E' LA MIA UNICA RAGIONE DI VITA!

- AMO IL MIO PROGETTO! CE NE SONO TANTI MA LUI E' IL MIO!