E' proprio in funzione di questo che la veste grafica della rivista richiama le stesse suggestioni spiegate più sopra: un omaggio al passato con un evidente desiderio di comunicare ai giovani e agli appassionati d'oggi. E in questa direzione va la nostra idea di non ripartire dal numero 1, ma di continuare là dove Robot si era fermata, da quel numero 41 che, se fosse stato stampato, sarei riuscito ad acquistare in edicola. Ho così ricomposto la frattura temporale che ha segnato la mia "infanzia" fantascientifica.

Ora Robot si sta avvicinando a un nuovo, importante traguardo: il suo primo anno di vita. Siamo pronti a trarre il primo consultivo della nostra attività. Abbiamo cercato di fare al meglio il nostro lavoro, facendo riferimento soprattutto agli autori nazionali ma con il recente innesto di scrittori stranieri. Nel bene e nel male ci abbiamo provato, e ora tutto è nelle vostre mani. Sarete voi a decidere il prossimo futuro di Robot. Se ritenere che abbiamo lavorato bene, allora dateci ancora fiducia. Abbonatevi, acquistate Robot, fatela acquistare dagli amici. Dal prossimo numero partirà un nuovo ciclo, e sarete voi a farci capire quanto potrà crescere ancora Robot. Abbiamo portato la rivista anche nelle fumetterie, ma noi siamo ambiziosi e vorremmo andare oltre, vorremmo approdare sugli scaffali delle librerie, aumentare la tiratura, offrirvi narrativa e saggistica di qualità sempre maggiore. Vogliamo raggiungere almeno i mille abbonamenti, un traguardo simbolico e di tranquillità per noi importante. Per fare questo, abbiamo bisogno di voi. Del vostro appoggio, del vostro entusiasmo, delle vostre critiche e, soprattutto, del vostro rinnovato desiderio di continuare a sognare con noi.