Ma non importa: indirizzato dal fido GPS, il nostro raggiunge la Biblioteca, tira fuori Sam e gli altri sopravvissuti dalle chiappe congelate, e infine chiama (non si sa come, probabilmente con un peto in banda FM) i soccorsi, che arrivano in men che non si dica con gli elicotteri.

- Scusate - protesta Jack, - ma se era possibile raggiungere New York in elicottero, perché cazzo ho dovuto scarpinare per quattrocento chilometri nella neve che il pisello m'è diventato una stalattite mentre pisciavo tra Philadelphia e il New Jersey?

- Ah, ma se ti avessimo portato qui in elicottero, non avresti potuto dimostrare quanto sportivi, eroici e cazzuti sono i meteorologi americani! - ribatte il pilota. Poi abbassa la voce e si rivolge ai colleghi: - A proposito, ditelo voi a questo portasfiga che se ne deve tornare a piedi, che io sul mio velivolo non ce lo voglio

Il film a questo punto potrebbe anche terminare (e sarebbe ora), ma Emmerich deve ancora deliziarci con la sua personale visione del contrappasso dantesco, mostrandoci torme di americani disperati che attraversano a nuoto il Rio Grande in direzione sud, mentre i messicani si vendicano di secoli di razzismo e soprusi respingendoli a pietrate, capate e sputi in faccia.

- Il Presidente dovrebbe fare qualcosa... - commenta Jack, costernato dalla visione.

Subito arriva la comunicazione che l'Air Force One è precipitato e che del Presidente resta solo la narice destra. Tutti si allontanano da Jack toccandosi le palle.

Fortunatamente il vicepresidente, cioè il rospo di prima, va in TV a rassicurare i compatrioti.

- Americani! - esclama. - Vi annuncio che sarete accolti tutti a braccia aperte: ho appena intimato al governo messicano di aprire le frontiere all'istante, o si ritroveranno ottocentomila testate nucleari conficcate nella ghiandola pineale prima ancora di poter dire "chihuahua".

- Cosa sono queste battute plausibili?! - strilla una voce fuori campo. - Io sono Roland Emmerich, cazzo, mica un Michael Moore qualsiasi!

- Mi scusi, dottore - tossicchia il rospo, arrossendo. - Riprovo... Americani, vi annuncio che sarete accolti tutti a braccia aperte perché ho annullato il debito del Terzo Mondo verso la Banca Mondiale. Inoltre ammetto che la politica di questa amministrazione era sbagliata, quindi ritirerò le truppe dall'Iraq e dall'Afghanistan, convincerò Sharon a firmare la pace coi palestinesi, libererò i prigionieri di Guantanamo, toglierò l'embargo a Cuba, rivelerò la verità su Ustica, smetterò di finanziare i golpe in Sudamerica, metterò Luttwak in galera per oltraggio all'intelligenza, e ritirerò tutti i telefilm cazzoni tipo "Texas Walker Ranger" con cui da anni lobotomizziamo i teleutenti dei Paesi satelliti.

Tutti applaudono al nuovo corso della Casa Bianca. Finale lieto con commento sonoro struggente. Lo zio del Pantera emerge dal crepaccio, sputa un grumo di neve semimasticato e commenta:

- Quante strunzate... Ahò, è proprio fantascienza... Senti a zio, era mejo anna' a vede' "Troy".

FINE