Sguardi oscuri

Il meglio dei racconti del Premio Lovecraft 2001-2003: quattordici racconti comprenti i vincitori e alcuni finalisti delle ultime tre edizioni del più prestigioso premio per la narrativa fantasy inedita.

Questo è il volume d'esordio di una nuova collana: I libri di FantasyMagazine, dedicata alla narrativa fantastica.

Inizio che ci aiuta a comprendere lo stato di salute dei narratori italiani, quando si confrontano con i temi legati al fantasy, al soprannaturale e all'horror. Il palcoscenico è quello del premio Lovecraft, che nel tempo si è guadagnato una solida reputazione nell'ambito della narrativa di genere e che in dieci anni ha saputo portare alla ribalta alcune delle più belle realtà letterarie.

La raccolta include alcune tra le opere più significative vincitrici o finaliste delle edizioni che vanno dal 2001 al 2003; tre anni estremamente fecondi, pieni di piacevoli sorprese e che toccano tutti i campi del fantastico.

Una raccolta di racconti che è il modo migliore per rubare tempo alla quotidianità e tuffarsi nei mondi fantastici che gli autori hanno saputo magistralmente tratteggiare.

Il Premio Lovecraft dal 1994 premia i migliori racconti inediti di genere fantasy, horror e in generale fantastico: nel 2004 è arrivato alla decima edizione. Insieme al Premio Alien ha aiutato a crescere una leva di nuovi scrittori che oggi sono fra i migliori autori italiani del fantastico. I racconti vincitori e finalisti del Premio Lovecraft sono stati pubblicati in diverse importanti antologie e sulle riviste più prestigiose. Una prima raccolta dei migliori racconti partecipanti al premio è stata pubblicata nel 2002 col titolo Sette anni oscuri.

Sguardi oscuri, I Libri di Fantasy Magazine n. 1, Delos Books, Pagine 176, Euro 13,99. In vendita solo su Delos Store

www.delosstore.it/delosbooks/scheda.php?id=59

Da più di dieci anni, insieme a Franco Forte mi tuffo tra i flutti della letteratura italiana: trattengo il fiato e m'immergo nella speranza di uscire dall'apnea con le mani colme di buoni frutti.

Sono un pescatore di perle? No, un pescatore di scrittori. Sono alla ricerca degli abissi più bui, dei silenzi più profondi. Non mi aspetto tesori e luccicare di gioielli, credo che, per dirla con Giuseppe Pontiggia, in un mondo dove i grandi scrittori sono in continuo aumento, quelli che scarseggiano sono gli scrittori.

Cerco la buona, semplice, divertente letteratura. Mi rendo conto di vivere in un mondo dove la comunicazione è affidata alle grida che rendono sordi, alle luci che accecano. Un mondo in cui, sempre per citare Pontiggia: "Un alieno in via Cesare Correnti è un incontro interessante, due alieni alle tre di notte sono un pericolo, cinquemila alieni in strada sono un'interruzione del traffico".

L'onnipresenza delle iperboli sottrae loro ogni sorpresa. E' per questo che nelle mie immersioni apprezzo il silenzio e l'oscurità. So che lo strano e il mostruoso sono nostri ospiti clandestini e non li cerco negli effetti speciali, che ormai si svendono a prezzi di liquidazione. Il terrore è più grande quando è prodotto dalla riflessione su cose o fatti di tutti che quando proviene dalla rappresentazione di avvenimenti in cui è assai difficile imbattersi.

Sono consapevole inoltre di una semplice verità: la qualità paga sempre.

E' proprio nell'amore per la scoperta e nell'attenzione per i meccanismi tecnici e per la scrittura che trova le sue motivazioni questa antologia di racconti, distillato di tre anni del concorso Lovecraft.

Una raccolta lontana da qualsiasi catalogazione di genere, comoda solo per chi vuole trovare a tutti i costi legacci al multiforme ingegno umano; un volume in cui fantastico, fantasy e horror scoprono di avere fragili confini e a volte si uniscono. Lo fanno nel racconto di Marco Ramadori, che con il suo peculiare, feroce modo d'intendere la narrativa, mostra la morte come un momento di passaggio a una nuova vita.

Sono molti a interrogarsi, magari con ironia, sull'eterno tema della morte. Nicola Verde ne parla come il compimento coerente, l'epilogo persuasivo, la delicata accettazione della sventura; Gabriele Guerra come l'esperienza estrema che irradia luce retrospettiva su tutte le precedenti; Antonio Piras narra la cronaca di una paziente vendetta, la ribellione contro la crudeltà umana che riesce a infrangere le barriere del tempo. Ostacoli che non impediscono ai protagonisti della storia scritta da Luca Zaffini di compiere il loro destino.

La parola incubo è applicabile a quasi tutta la narrativa presente nel volume che avete fra le mani. Alcuni autori, come Ivo Torello, li sognano continuamente, ma non ignorano che la vita s'incarica di somministrarli senza posa.

Ogni racconto è ricco di cupe immaginazioni che aiutano la nostra mente ad accettare il mondo d'incubo che molti chiamano realtà.