Appena giunse in ufficio sculettando (forse solo per giustificare il suo nomignolo, 'Sculli'), Loredana Pasculli fece scivolare incurante il quotidiano aperto sulle offerte di lavoro, una delle quali cerchiata con penna rossa. Piergiorgio Fosco Moldèr, seduto alla propria scrivania, si protese leggermente e lesse: CERCASI MODELLE PER BIANCHERIA INTIMA. Le disse:

- Ancora con le tue idee balorde? Eppoi guarda, pure gli errori. Si scrive cercansi.

- Io - disse Sculli fermamente - non ammuffirò qui dentro, lo ripeto. Nucleo XL! Siamo relegati nella provincia barese, un buco dove non succede mai niente. Questi tempi morti posso sfruttarli per, diciamo, una piccola attività in nero... E lo saprò solo io, chiaro? - Si voltò camminando lentamente e agitando il bacino in modo ostentato, da indossatrice di provincia.

- Ingrata - ribatté lui. - Chi ha detto che non succede nulla? Niente finora, ma il domani chissà che ci porta. E smettila di agitarti così, credi di essere provocante?

Loro due in realtà erano e volevano restare solo leali colleghi di lavoro, ma sapevano anche scherzare. E inoltre secondo Moldèr la Sculli era un tantino tracagnotta; e ci aveva già il ganzo, o 'gaggio' come dicevano da quelle parti: uno zingaro congestionato come un toro da monta, tale Ciardo Romualdo (se non era zingaro perché si faceva chiamare Rom? E Ciardo non veniva da czarda?)

- Almeno - continuò Moldèr - hai letto la cronaca? Hai ascoltato il tg del mattino, hai visto il televideo, ti sei collegata in Internet? Sei andata all'inferno?

- Non ancora, caro. Prima il piacere, poi il dovere. Vado a farmi un caffè ristretto. - Uscì dall'ufficio.

L'ufficio del favoloso Nucleo XL, confidenzialmente Extralarge, o Quaranta (in numeri romani), o Mistero (X) più Libidine (L), era davvero un buco. Lei ispettrice di Polizia, lui brigadiere dei Carabinieri, si erano clamorosamente mimetizzati in Torre a Mare (Bari), ex Torre Pelosa. Sì, proprio 'Pelosa', dal greco Apelusion. Maliziosetta l'associazione d'idee, ora... Insomma Dana non era poi da, ehm, buttar via. Contegno ragazzo, pensò lui. Afferrò il quotidiano aprendolo alla cronaca regionale... E trasecolò!

Nel giro di pochi giorni, ben due casi inspiegabili, fortemente sospetti! Scattò in piedi e corse al bar in cerca di Sculli.

* * *

Avevano deciso di non usare la BMW 2000 di Moldèr non perché cimelio (meglio rottame) anni '60, ma convinti che per inoltrarsi in stradine di campagna strettissime, spesso delimitate da muretti, l'ideale fosse il mezzo più piccolo disponibile. Avevano quindi optato per la microvettura urbana di Sculli, una Suzuki 'Pet' nuovissima, che sopportava sì e no due occupanti ("Due cuori e una capote", diceva lei). E avevano preferito Trepuzzi, perché di notte cercare un olivo dove si era tentato di girare un film dell'orrore sarebbe stato impensabile. Piccolo inconveniente: erano partiti da più di quattro ore a tarda sera, viaggiando alla media di 45 orari.

Dopo giravolte e dietrofront, involontarie sortite in pollai, discariche abusive e depositi di letame fresco, l'intrepida 'Due cuori etc.' si arrestò con un rantolo nel buio pesto, davanti a un'antica casupola grigia. Moldèr estrasse una mappa e i suoi appunti.

- E' senz'altro questa. Ora dobbiamo sbrigarci, mi seccherebbe dare spiegazioni alla vigilanza campestre. Mi hanno assicurato che la costruzione è disabitata, perché la signora Titina è ancora in stato di shock, a casa della figlia. Muoviamoci!