Ernesto Gastaldi alle Hawaii
Ernesto Gastaldi alle Hawaii
"Arek, esponente di una misteriosa razza superiore che ha quasi raggiunto la perfezione, e che si trova a un solo piccolo passo dal diventare essenza pura, viene incaricato d'una importante missione da svolgere sulla Terra. Ma prima deve conoscere gli uomini, sapere da dove sono venuti, come sono arrivati a formare la loro civiltà e ad evolverla fino al punto da mirare alle stelle. E dovrà essere lui, Arek, a decidere se così come sono adesso, gli uomini possono venir considerati pronti al grande balzo che permetterà loro di espandersi per l'universo. Attraverso la mente di Arek, in questo romanzo di un nuovo e promettente autore vedremo il piccolo O-Baa, bianca scimmietta inerme dì fronte ai pericoli di un'epoca primitiva, lottare per difendere la sua vita e quella della compagna che si è scelto, arrivando a formulare il primo importante concetto dell'Homo Sapiens: quello di "società". Assisteremo alla fine della favolosa Atlantide, sapremo perché fallì in tempi lontanissimi da noi il primo tentativo fatto dall'uomo per raggiungere la Luna, e faremo la conoscenza con Henry, lo strano e curioso studente dei giorni nostri, il quale alla fine scopre improvvisamente di essere l'autore di un libro che non ha mai scritto."

Inevitabilmente, non mancano momenti che al lettore odierno appariranno forse scontati (col senno di poi: stiamo parlando di circa 44 anni fa...) Ma ciò su cui vorrei soffermare l'attenzione è altro. Anzitutto Gastaldi mostrava un solido mestiere di narratore, capace di descrivere scene, personaggi, atmosfere con pochi tratti, e di creare trame coinvolgenti. Voglio dire: a ben vedere quindi esistevano delle basi sulle quali (in mezzo secolo) costruire una solida sf italiana; non era dunque vero che i nostri scrittori erano capaci solo di parlarsi addosso, o che pretendessero tutti di scrivere il Romanzo che avrebbe posto fine ad ogni romanzo... Inoltre, Urania in più d'un caso si è dimostrata un crocevia, un luogo d'incontro di personaggi inattesi (ricordo anche Emilio Walesko, Franco Enna alias Franco Cannarozzo, Albert C. Woodrod alias Alberto Del Bosco, Audie Barr alias Adriano Baracco, Samy Fayad, Ester Scott ed Elizabeth Stern alias Lina Gerelli... Tutta gente che mostrava di avere dei numeri, ma che poi si ritrasse dalla fantascienza (o che i curatori non riuscirono ad attrarre?)

Quanto al racconto La fine dell'eternità (brevissimo, come anticipavo) esso mi sembra piuttosto insolito: qualcosa a mezzo tra il riassunto di un'opera lunga e una mini-sceneggiatura. La faccenda, conoscendo gli interessi dell'autore, non appare affatto strana. La storia apparve nel 1965 su Science and Science Fiction, tradotta e presentata nientemeno che da Harry Harrison.

Di fantascienza, "Julian Berry" scrisse altra roba: Una storia da non credere, racconto lungo pubblicato a puntate su Urania nel 1961, e il romanzo Tempo Zero, edito nel 1963 da Cosmo Ponzoni. Nell'intervista cui mi riferisco, Gastaldi racconta di aver spesso insistito presso i produttori italiani per la realizzazione di film di fantascienza, ma senza esito.

Concludo con poche parole, tratte da un'e-mail inviatami dall'Autore: "L'unica cosa che posso dire con sincerità è che io col mio lavoro mi sono divertito. In più mi han pagato. Credo che sia questa mezza felicità abbondante per ogni vita."

Bibliografia completa:

Brivido sulla schiena (pseud. "Freddy Foster"): Selezione di Gialli Americani, 1957

Sangue in tasca (ps. "James Duffy"): Gialli della Metropoli, 1958

Iperbole infinita (ps. "Julian Berry"): URANIA n. 220, gennaio 1960

Una storia da non credere (ps."Julian Berry"): URANIA 266-272, 1961

Tempo Zero (ps. "Julian Berry"): COSMO Ponzoni Editore, 1963

The End of the Eternity (short story): in Fantasy and Science Fiction (Usa, 1965)

I quaranta belanti (da cui il film Mi faccio la barca): Nistri-Lischi Editore, 1975

Voglio entrare nel cinema (autobiografia): Arnoldo Mondadori Editore, 1991

Leggi il racconto La fine dell'eternità