Nei giorni successivi molti tornarono in quel luogo, ma non accadde più niente. Il reverendo Altux evitò di recarvisi: aveva visto il segno due volte, e questo gli bastava. La sua vita era cambiata.

Passò di lì in pieno giorno solo qualche tempo dopo, e vide la cappellina che alcuni fedeli stavano erigendo. Dietro un monticello di mattoni in terracotta c'era Kowalsky, il dottore, che fischiettava intento a misurare il terreno.

- Bella giornata, oggi - gridò Altux. Il dottore alzò gli occhi. - Reverendo, che sorpresa! - disse.

Altux sorrise pensando al Grande Dio Marte o, peggio, agli Dei di Marte.

Poi ricordò le emozioni provate quella notte... e avvertì di nuovo la sensazione meravigliosa di calore... Amore, sì: aveva provato soprattutto amore. Dove c'è amore, pensò il reverendo sotto il cielo rosa di Marte, velato da tenui nuvole di sabbia, c'è solo Dio; si chiami come si chiami, è quello il Dio giusto. Guardò la cappellina in mezzo al deserto di polvere rossastra e si sentì felice pensando alla messa della domenica successiva. Ci sarebbero stati gli scettici e gli incostanti e persino il buddista. E ci sarebbe stato anche Kowalsky che a messa, prima, non ci veniva mai.