Durante l'estate era una rottura quando si faceva il fieno, perché bisognava trascinare l'erba fuori dal raggio dell'ombra e prevederne la rotazione perché l'erba stesse sempre al sole a seccare.

Poi veniva l'autunno, improvviso. L'albero più grande era quello delle mele rosse. Era enorme e aveva una scorza ruvida e nera, io ci giravo attorno e guardavo su un'altezza di chissà... otto o nove metri. A terra un letto di mele. Erano talmente tante che le davamo alle mucche. Era mio nonno, ce le faceva raccogliere a me e mio fratello, tagliare in quattro e poi portarle alle mucche. Mio nonno diceva "Le mangiano volentieri". Io osservavo le bestie e non riuscivo proprio a capire se le mangiassero di gusto. Mettevano il muso dentro la mangiatoia e aspiravano i pezzi di male. Dalla bocca ogni tanto usciva quella specie di lingua spessa e grigia e poi la bestia alzava il collo, facendo scorrere la catena, poi giù a ripetizione.

Mi ricordo la prima volta che ho dato il sale rosso alle vacche. La bestia mi ha succhiato la mano e il braccio fino al gomito. Pensavo che non avrei più rivisto il mio braccio, che non sarebbe mai più uscito da quel buco bollente e viscido. "Non aver paura" disse mio nonno "ma non dare mai il sale a un cavallo, quello sì che ti stacca il braccio". Non abbiamo mai avuto un cavallo. Ma non è questo, è l'albero enorme, con appese le mele rosse che uno può allungare il braccio e prenderle e farne ciò che vuole. Di notte quando non riesco a dormire penso ancora a quell'albero pieno di mele rosse. M'è venuta l'idea così. Un albero di mele rosse da cogliere. Se non fossero state rosse chissà...

- RISPONDA! - urlò il comandante.

- Voi non potete giudicare me! - disse il dottore. - Voi credete di poter venire qui e dirmi che cosa è giusto o sbagliato? Chi siete? Chi siete?

- SILENZIO! - urlò il comandante Cautèrio.

- Prima della Bios Corporation andavate a prenderli per strada! Erano gli incidenti stradali che vi portavano gli organi vero gran coglione?

- Non è questa la domanda! - disse il comandante.

- Oppure li compravate da qualche disgraziato, che per un migliaio di dollari vi dava un rene, un pezzo di fegato...

- Silenzio!

- Rapivano i bambini a Rio e poi li ritrovavano con una cicatrice sulla schiena!

- Silenzio! - disse di nuovo il comandante Cautèrio cercando di riprendere il controllo dell'interrogatorio. Ci fu un lieve imbarazzo nell'aula magna della Bios Corporation.

- Io giudico voooi! Io giudico voooi! Ipocriti! oscurantisti figli di troia! - urlò il dottore.

- Silenzio! - Il Comitato stava interrogando il dottor Hellingen con l'autorità delle armi appoggiate ai banchi dell'aula magna.

- Questo è il secolo del trapianto. E io vi dico sì, io sono la Bios! E vi dico un'altra cosa gran coglioni...

- Silenzio!

- GRAN COGLIONI! IO VI HO PORTATO FUORI DALLE CAVERNE! - urlò il vecchio con una voce che non poteva essere sua. - Vi ho portato fuori dalle caverne per insegnarvi a seminare e raccogliere. La Bios è il campo di grano che sfamerà il mondo!

- Silenzio!

- Eravate raccoglitori di organi, gobbi e pelosi e io vi ho insegnato a essere produttori con la schiena dritta - disse il vecchio protendendo le sue mani secche.

- Silenzio! - Il comandante Cauterio stava perdendo il controllo dell'interrogatorio.

- L'aspettativa media di vita è passata dai 79 anni del 2002 ai 94 punto 75 di oggi! - continuava a sbraitare il vecchio.

Il comandante pensò alle 111 filiali della Bios Corporation sparse nel mondo, alle più importanti case farmaceutiche legate alla Bios, agli atenei più prestigiosi collegati alla Bios. Trent'anni di lavoro, ricerca, lavoro, ricchezza. Perfino le vacche sull'altopiano erano della Bios Corporation. Poi c'erano le forze governative che stavano muovendo verso l'altopiano. I malati in attesa...