Il sangue mi gocciola fastidioso tra gli occhi e mi sveglia di soprassalto. Sento il metallo piantato profondamente nella carne all'altezza del torace, sento che sono a testa in giù, sento qualcosa che regge tutto il mio peso ma mi sta segando il collo. L'oscurità mi avvolge e cerco Sandra, ma gli occhi non sono utili. Devo fare qualcosa, devo muovermi. Il cuore pompa veloce per l'alcool o la paura, non capisco. Non sento nessun rumore, ho paura che lei sia morta. Sono sbronzo marcio, questa la verità. L'ho fatto, signore iddio, è successo davvero. Vorrei girare la testa, il collo mi fa così male che ho paura di impazzire. Ho mandato tutto a puttane perché ero sbronzo. Adesso comincio a sentire tutti i dolori, emergono un poco alla volta man mano che torno alla realtà. Riesco ad aprire un occhio, proprio il destro dalla parte del passeggero. Davanti a me il parabrezza schiacciato e distrutto dal peso della macchina su se stessa. Distinguo i miei capelli tra il sangue sul metallo distorto a forma di lama. Perché ho la cintura? Mai messa in vita mia. Regge tutto il mio peso e ha impedito che mi schiacciassi contro il tetto dell'auto quando si è cappottata.

Sandra...

Sandra ha il volto blu, il collo piegato all'impossibile. Non indossava la cintura. Sandra ha il volto di chi non può che essere morto.

Sandra ha il collo rotto, distrutto.

Cerco di muovermi, di liberarmi con tutte le mie forze; il panico mi esplode nella testa, ma non serve a nulla. E' già un miracolo che la mia schiena sia ancora tutta d'un pezzo. Sento il mio ventre respirare, so di essere vivo.

Voglio morire.

Dio, ti prego, uccidimi. Quando a tratti realizzo quanto è successo mi dimeno come un pesce che sta soffocando fuori dall'acqua, ma non serve a nulla.

Ho ucciso Sandra e distrutto la macchina; tutto perché ero sbronzo.

Da adesso, se sopravvivo, la mia vita sarà un incubo. Il mio torace si contrae nel tentativo di liberarmi, la ferita mi lancia una scossa tremenda di dolore, e il sangue fluisce di più.

Mi uccideranno. Ci sarà un processo e mi rovineranno la vita per sempre.

E' meglio morire.

Se dio m'aiuta a morire, se sanguino abbastanza prima che ci trovino... forse c'è ancora speranza. Guardo Sandra e il suo collo rotto. E' orribile.

E' la cosa più orribile che abbia mai visto.

- Non mi guardare, cazzo! - grido, ma non serve a nulla.

Oh dio...

Tutta la vita sconterò, tutta la mia cazzo di vita. Prima il carcere, poi il fatto di essere stato in carcere, e per trent'anni almeno tutto quello che guadagnerò andrà alla famiglia di lei.

Devo morire.

Devo...

La testa diventa leggera, sale come una nausea. Sto per perdere i sensi. L'oscurità attorno alla macchina si rimescola, si contorce.

Lo sento anche prima che si affacci, so che sta arrivando. Sento il gelido sui miei capelli, sento la paura dentro la mia testa.

E' un lupo nero.

Mi guarda pigramente dall'asfalto sotto di me, appena fuori la macchina. Non riesco a vedere i suoi occhi.

Ho paura di vederli.

Vedo il respiro uscirgli dalle narici.

Chiudo gli occhi.

Mi ucciderà, ha sentito l'odore del sangue e sta per sbranarmi. Lo guardo per un attimo.

Non c'è più.

Signore aiutami. Tra poco sarà tutto finito lo so, tutto il viso è pieno di sangue, non ne avevo mai perso così tanto in vita mia.

Devo solo svenire e quest'incubo finirà.

Il tempo non scorre, si rifiuta. Resto lì a guardare il sangue e i miei capelli sulla lamiera davanti a me, cercando di non svenire per il dolore.