Spagna

Octobriana
Octobriana
Anche la Spagna ha le sue reginette del sesso fantascientifico. Merita una segnalazione Sarvan, disegnata dal ruvido Jordi Bernet. Sarvan appartiene più alla fantasy, vivendo in un mondo primitivo e magico (in stile Arzach, di Moebius) in cui approda, improvvisamente, un biondo cosmonauta. Inutile dire che l'eroina ispanica lo vuole per sé, e la cosa le procurerà avventure e durissime prove. A tutto vantaggio dello "spettatore", Sarvan lotta in bikini di pelliccia che nella furia della battaglia si slacciano con facilità. L'odissea appassionante della bella barbarica e del misterioso astronauta Gor, ben sceneggiate e ben disegnate, sono state pubblicate per la prima volta nel 1984. In Italia le stampò anche Eureka, ma la pubblicazione (diretta allora da Silver e Alfredo Castelli) chiuse prima della conclusione della storia.

Vento dell'est

E' quasi sconosciuta in Italia, eppure precede all'anagrafe la celebre Barbarella e spopola nel nord Europa e nella repubblica Ceca. Parliamo di Oktyabrina (un nome diffuso in Russia), eroina creata a Kiev nel 1960 da alcuni intellettuali dissidenti che si celavano dietro la sigla Ppp (Pornografia Politica Progressista). Il personaggio poté circolare esclusivamente su pubblicazioni clandestine nell'Urss e giunse in occidente grazie all'impegno di un docente cecoslovacco di storia dell'arte, Petr Sadecky, già membro del Ppp. Nelle intenzioni degli autori, la sensuale eroina doveva denunciare la deriva sovietica verso il totalitarismo ed essere portatrice, col suo comportamento scandalosamente libero e anticonformista, del vero spirito della rivoluzione d'ottobre.

Sembra che tra i sostenitori dell'eroina ci fosse anche David Bowie, che per un po' coltivò l'idea di produrre un film ispirato a Octobriana (così la chiamano in inglese) e avesse pensato di usare, come interprete, Amanda Lear. Il film lo hanno realizzato, invece, in Finlandia, per la regia di Jyrki Pitka e Risto L.J.Tuominen e l'interpretazione di Noora Piili ( www.octobriana.net) con il titolo Octobriana and the finger of Lenin

Un remake a fumetti del personaggio (ben lontano dall'originale) ha vinto nel 1997 il premio come Best New British Comic. E d'altra parte, non avendo mai avuto un autore riconosciuto, Octobriana è rimasta una sorta di software open source, di cui gli artisti hanno potuto dare la propria interpretazione liberamente.

E infine Druuna

L'ultima autentica eroina dell'eros nello spazio è Druuna, creata per la rivista francese Charlie da Paolo Eleutieri Serpieri nel 1985. Grazie a Morbus gravis, primo episodio della saga, l'autore italiano ha spiccato definitivamente il volo e ottenuto successo internazionale. Il personaggio è vissuto anche nelle edicole italiane sulle pagine dell'Eternauta, fino alla chiusura della rivista. Oggi è pubblicata in volumi rilegati dalla casa editrice francese Bagheera e tradotta dalla Alessandro Edizioni. In questi mesi è stata distribuita oltralpe la sua ottava avventura, Clone. Druuna è il perfetto epilogo della storia iniziata con Barbarella. Fisicamente è il suo negativo: bionda ed esile la prima, bruna e formosa la seconda. Se a Forest si rinfacciava la malagrazia del segno, non si può che restare ammirati dalla forza pittorica di Eleutieri Serpieri. Il disegnatore è stato anche allievo di Guttuso, dal quale ha ereditato la violenta sensualità e la straordinaria capacità di rendere i volumi. La bellezza ipnotica di Druuna basta ai suoi fan più scatenati, ma forse le storie si prestano a qualche critica. Druuna sembra essere costantemente etero-diretta. Non è un caso, forse, che sia il prodotto di anni in cui la volontà di opporsi e di "riprendersi la vita" annegava nel consumismo. Un consumismo che non premiava, però, le pubblicazioni a fumetti.

Le forme pretestuosamente mostrate incantano, ma al personaggio difetta la personalità. Serpieri ha detto che la sua creatura è il frutto di un sogno, e infatti ne ha tutta l'inconsistenza simbolica. Forse questo, che a noi pare un limite, ne è in realtà il punto di forza. Perché se è vero che ogni creazione artistica nasce nell'inconscio, queste bellissime donne vengono a turbare o ad allietare i nostri sonni, con la violenza e la grazia di un sogno. Ci immergono in un'altra realtà e poi, crudelmente, svaniscono. A noi non resta che cantare, insieme a Gaber, "chissà su altri mondi...".