Francia: gli allievi di Forest

Jodelle
Jodelle
La BB dello spazio è l'indiscussa apripista, in occidente, di un lungo elenco di personaggi femminili disinibiti, talvolta docili e talvolta spietati, tra cui nessuno ha mai trovato l'equilibrio dell'originale.

In Francia, il connazionale Guy Peellaert creò la terribile Jodelle (1966), su testi di Pierre Bartier. Il personaggio è conosciuto e amato presso un'élite, che le attribuì qualità "avanguardistiche". In un mondo imprecisato, tra centurioni pseudo-romani e consoli corrotti (spesso ispirati a personaggi della realtà), Jodelle svolge il ruolo di agente segreto e insieme alle sue amiche seduce e uccide, liberando le pulsioni più distruttive. Il perfido proconsole, anch'esso femmina, è gettato in pasto (letteralmente) a sinistre creature cannibali. In un'avventura, Jodelle e una compagna si liberano dei nerboruti legionari che le hanno fatte prigioniere sottoponendone una dozzina a estenuanti performance sessuali, per poi massacrarli a colpi di mitra. Il disegno è ridotto all'osso: solo linee e nessun tratteggio, colori piatti, in puro stile pop. In merito, è assai citata la definizione di Umberto Eco: "un metafumetto pop per adulti". Per l'autore si tratta di una prova generale, perché pochi anni dopo (1967) saprà creare Pravda la surviresuse (cioè una che vive di espedienti), con la sceneggiatura di Pascal Thomas. Se Jodelle aveva l'aspetto della cantante Sylvie Vartan, Pravda somiglia alla sua collega francese Francoise Hardy. Vive anch'essa in una società mitica, in una metropoli disumana e corrotta a cui oppone il suo anticonformismo e la sua avversione, ma senza dare a questa opposizione alcuna struttura morale o ideologica. La trama è quasi inesistente, e l'esuberanza grafica ha il sopravvento su tutto.

Peellaert è stato ed è personaggio interessante ed eclettico. Ha collaborato con grandi registi per la realizzazione delle locandine dei loro film (da Robert Altman a Martin Scorsese) e si è messo in gioco in quasi ogni forma d'arte visiva, compresi la moda, il teatro e la pittura. Schivo e misterioso, si rifiuta persino di dichiarare l'età. I suoi personaggi sono giustamente più apprezzati per l'innovazione grafica che per le storie, spesso pretestuose.

Suo allievo, da questo punto di vista, è Nicolas Devil. Ma il disegnatore francese mette la sua matita al servizio di un autore che ha qualcosa da raccontare, Jean Rollin. Rollin è un regista, che si potrebbe definire il Mario Bava d'oltralpe, genio del B-movie e con una piccola fissazione sul genere erotico-vampiresco. I due realizzarono nel 1967 Saga de Xam. Oltre alla pregevolezza grafica, qui c'è una storia da leggere, con risvolti piuttosto impegnativi. L'eroina, Saga, vive in un futuro pacifico e omosessuale, in cui ogni sofferenza è stata bandita, finché il suo pianeta, Xam, è invaso da una razza che conosce l'arte della guerra. Spedita sulla terra per individuare un punto spazio temporale strategico che serva da catalizzatore per produrre un raggio di pensiero quale scudo invalicabile, Saga attraverserà epoche diverse fino all'America underground degli anni Sessanta. Imparerà la violenza per poi diffonderla sul suo pianeta d'origine e ribellarsi. In molti hanno letto nella vicenda una metafora del passaggio dallo stato di purezza naturale iniziale alla progressiva corruzione indotta dalla società, sposando una tesi che, da Russeau in poi, ha affascinato filosofi e correnti anarchiche. Il fumetto è un piccolo oggetto di culto, considerato un compendio psichedelico dei temi più diffusi in quegli anni.

Fu più popolare la serie Scarlet Dream, che non a caso durò dal 1965 al 1975. Gli autori erano Claude Moliterni, mitico pioniere del fumetto adulto e per adulti, e Robert Gigi. Moliterni, classe 1932, fu tra i fondatori della storica rivista Pilote, di cui fu anche direttore. La protagonista di Scarlet Dream appartiene più al genere spionistico che a quello propriamente fantascientifico, ma ambientazioni e invenzioni permettono comunque di annoverarlo tra i prodotti di SF. L'agente Scarlet, ispirata all'attrice Marlène Jobert, lavora per il controspionaggio internazionale e deve spesso confrontarsi con la controparte nemica, l'altrettanto bella e spregiudicata Zerda. L'avventura prevale sull'erotismo, che resta, però, elemento di sottofondo di tutti gli episodi, trattato con matura spregiudicatezza.