- Be', non è stato difficile: c'era questa mega-diga in funzione in mezzo al nulla, mancapoco ci mettevano anche un cartello "QUI SOTTO C'E' UNA BASE SEGRETA CHE ALLA FINE DEL FILM VERRA' SPAZZATA VIA DALL'ACQUA".

- Sennò il pubblico non capisce - annuisce Jean Grey, comprensiva. - Comunque adesso noi partiamo. Tu va' da Xavier, che ti deve parlare.

- E la nostra scena di sesso selvaggio e perverso? Quando la facciamo, che è dal primo film che ti voglio porchizzare?

- Non aver fretta: il pubblico s'intriga di più con un bel triangolo di desiderio e gelosia. Scott? Vieni qui!

Ciclope squadra Wolverine con sguardo di fuoco, ma per sdrammatizzare viene spiegato che non solo il mutante con gli artigli vuole farsi la sua donna, ma che gli ha pure lasciato a secco la macchina. Scott incenerisce lo sceneggiatore tra gli applausi del pubblico pagante (quelli che non stanno baccagliando per avere indietro i soldi del biglietto).

Wolverine si eclissa diplomaticamente nell'antro privato di Xavier, un locale a metà strada tra l'Atomium di Bruxelles e la pista del circo Togni, che dev'essere costato una fortuna solo in conti del piastrellista.

- Logan! - esclama Patrick Stewart, gioviale. - Ti informo che stasera dovrai fare da baby-sitter, perché con la massima plausibilità ho mandato tutti i mutanti in giro a far spese o li ho allontanati dalla X-accademia coi pretesti più ridicoli, poi ho spento tutti gli X-allarmi e gli X-antifurto in modo che qualunque topo d'appartamento possa entrare comodamente a fare il comodo suo. Hai capito?

- Ok, capo - accetta Wolverine, spegnendo virilmente il sigaro sul palmo della mano, perché solo nella sopportazione del dolore si rivela il vero uomo. Poi, non soddisfatto, si schiaccia ripetutamente con violenza i testicoli nella porta. E infine, in un crescendo di piacere perverso, diventa tifoso dell'Inter.

Scortato da Ciclope, Xavier si reca a trovare Magneto.

- Tu devi restare fuori, Scott - ingiunge il capo dei mutanti, fermandosi sulla soglia di domopak.

- Va bene, doc. Ne approfitto per andare in farmacia a comprare il collirio: oggi mi bruciano gli occhi.

Rimasto solo, Xavier fa una figura da cocciolone facendosi catturare, alla faccia dei tanto vantati poteri mentali, dall'umanissimo (nel senso di non-mutante) Stricker. Il militare lo impacchetta come un cotechino e lo porta nella sua base segreta, dove con aria di trionfo gli presenta il suo "asso nella manica", un freak sulla sedia a rotelle con le mani tremanti e la faccia da Marco Masini.

- Ma... costui è tuo figlio Jason! - esclama Xavier, sbalordito.

- No! Mio figlio è morto!

- Lo hai rinnegato perché è divenuto mutante? E se si faceva ciellino che facevi? Lo seppellivi di bombe nucleari?

- Taci, Xavier! - intima Stricker. - Attraverso di lui io soggiogherò la tua mente, facendoti credere cose che non sono vere, cancellando ai tuoi occhi la realtà e sovvertendo completamente la tua percezione del mondo.

- E cos'è, il TG4?

Stricker chiude un contatto. Xavier sviene.

* * *

Nel frattempo Tempesta e Jean Grey hanno lasciato lo X-plano al parcheggiatore all'angolo (soprattutto non si capisce perché cazzo l'hanno preso, visto che entrambe sanno volare). Secondo le indicazioni di Xavier, trovano il mutante attentatore del presidente in quella che sembra una chiesa diroccata, oppure uno stabile di proprietà dell'INPS. Il nuovo super-essere si rivela uno sbomballato che parla come gli scarabei acrobati di A bug's life, e che sicuramente non sfigurerebbe sul divano Ikea del Grande Fratello seduto tra Fedro e Floriana.