D: Per chi lavori, Yageen?

R: Non lo so... aspetta! E' perché non mi ha... mai detto il suo nome... (vero)

D: Descrivilo.

R: Accadeva di notte, e... era coperto da un cappuccio... (vero)

D: Che accento aveva?

R: Non... siriano, forse... (vero)

D: Qual era il tuo compito?

R: Dovevo solo seguire i movimenti dei soldati, in paese. (falso)

D: Soltanto questo?

R: Sì..., sì... (falso)

D: ...

R: (urlo)

D: Pensi di essere furbo, vero? Pensi: magari questo qua si stanca, magari la macchina sbaglierà, ogni tanto... No, stronzo, io non mi stanco perché mi diverto, e non ho mai sentito di qualcuno che si stanchi mentre si sta divertendo, è come quando giochi o bevi con gli amici, o quando scopi tua moglie. Da quando non scopi tua moglie, Yageen?

R: Non sono cazzi tuoi...

D: ...

R: (urlo)

D: Forse potrei trovare qualcuno che ti sostituisca, nel frattempo. Sono sicuro che lei mi ringrazierebbe. Non credo esistano poi tante donne desiderose di sposare un pastore, eh Yageen?

Ghost - On

- Sta urlando, povera piccola. Davvero non vuoi aiutarla?

- Perché non riesco a muovermi? Perché...

- Perché questo posto è fatto così. Io decido cosa deve accadere. Qua dentro la realtà non esiste, siamo io e te e quello che voglio farti vedere. Ciò non toglie che potrebbe star accadendo anche in questo momento, o in futuro, o magari è già stato. E' il bello della tecnologia Ghost, una cosa che un ignorante come te non potrà mai capire. Potrei tenerti qui finché voglio, Yageen.

- Tutto questo non è vero, è fasullo e tu sei un bugiardo.

- Può essere, o no. Certo che a vedere l'espressione di quel soldato, se la sta proprio spassando. Potresti assicurarmi che non è vero? Io non ci metterei la mano sul fuoco.

Ghost - Off

- Merda, fa un caldo cane qua dentro.

- Ti stai eccitando per caso?

- Posh, non dire stronzate. Ricordati che potrei ancora decidere di farti rapporto per quella donna della scorsa settimana.

- Era consenziente.

- Certo, pur di uscire da qui avrebbe scopato anche con un cane. Certe volte mi chiedo perché ti tengo con me.

- Perché sono un bravo tecnico.

- Sta' zitto, non farmi pentire.

D: Come ti chiami?

R: Na... Naimis...

D: ...

R: (urlo)

D: Non vorrai farmi ricominciare daccapo? Ci sono altre alternative al rispondere alle mie domande, e tutte spiacevoli. Allora, come ti chiami?

R: Yageen... Ya... geen... Ti prego...

D: Cosa ti piace bere, Yageen?

R: Vino... (vero) sì... vino

D: Quanto fa diciassette meno tre?

R: Diciassette...

D: Per chi lavori, Yageen?

R: Non lo... so... (vero)

D: Qual era il tuo compito?

R: I soldati... aspettare i soldati (falso)

D: ...

R: (urlo)

D: Sai, Yageen, certe volte odio stare dietro a questo vetro scuro: non mi fa sentire la puzza della paura che c'è lì, da te, l'unica cosa per cui vale la pena fare questo lavoro. Così vuole la prassi, purtroppo, anche se secondo me un po' più di contatto con l'intervistato aiuterebbe. Qual era il tuo compito?

R: ... I soldati... fino al confine. Numero... unità... (lettura incerta)

D: Devi essere più preciso, Yageen.

R: Dovevo solo comunicare... Numero... unità... movimenti (lettura incerta)

D: Davvero?

R: (urlo)

- La lettura sta diventando troppo confusa.

- Posh, non dirmi cose che già so. Il dolore interferisce con la sua attività cerebrale?

- Pensavi il contrario? Ne risente anche il cavo del Ghost che ha infilato negli occhi. Se dai una scarica a lui, la dai anche al Ghost. E se vuoi sapere la tolleranza del neurorecettore che ha nel lobo parietale, be', evita di chiedermelo.