Gli Autori

Warren Ellis è già stato nominato in questa rubrica per il suo Transmetropolitan [Delos

n. 44] e non è, quindi, uno sconosciuto. Fortemente critico col fumetto supereroistico è comunque uno dei più quotati scrittori del genere [da Doom 2099 ad Authority passando per Excalibur e Hellstrom e Stormwatch]. La sua posizione l'ha esplicitata nel Old Bastard's Manifesto che potete trovare all'indirizzo www.warrenellis.com assieme a molte notizie sui suoi lavori. La sua nuova serie è Global Frequency e ne è appena cominciata la pubblicazione italiana.

John Cassaday, texano, dopo una miniserie western Desperados ha lavorato per la Marvel ad altre due mini: X-Men/Alpha Flight e Union Jack. E' passato a lavorare per la Wildstorm proprio per disegnare Planetary su proposta di Ellis.

Il suo tratto preciso e pulito ricorda abbastanza Adam Hughes e Kevin Maguire che lui cita tra i suoi preferiti; una delle particolarità del suo stile è il privilegiare l'espressività dei volti più delle posture, a volte deformanti, tipiche del genere supereroistico. Cassaday ha infatti detto di utilizzare i suoi personaggi come attori in carne e ossa.

Questo approccio è oggettivamente il migliore per una serie come Planetary ricca di spunti di riflessione e che riduce l'azione a tutto vantaggio dei dialoghi.

Perché leggerlo

Planetary è, sicuramente, una delle migliori serie americane attualmente pubblicate in Italia: per una volta i supereroi lasciano da parte le risse per ragionare e sembrano impiegare i loro poteri con uno scopo ben preciso. La qualità del serial è altissima e per i dialoghi di Ellis e per i disegni, perfetti, di Cassaday che interpretano la storia e non la sommergono.

Questa interpretazione è evidente nelle cover della serie che sono tutte completamente differenti una dall'altra, anche nel logo della testata, e riflettono i contenuti dell'albo: per la storia ambientata ad Hong Kong la copertina sembra un fotogramma di John Woo, un'altra ricorda i manga e una terza sembra il poster di un film anni '50 di Jack Arnold.

Lo scopo non dichiarato della serie è una sintesi, molto divertente e godibile, di tutto cò che può essere considerato pulp con citazioni che coinvolgono tra i tanti Doc Savage, Dracula e Sherlock Holmes.

Unica pecca la lentezza della pubblicazione originale e quindi anche italiana.

Planetary lo trovate in edicola, pubblicato nel mensile Wildstorm della MagicPress, uno scrigno di meraviglie fumettistiche di cui riparleremo sicuramente.

Quindi: "E' uno strano mondo, facciamo in modo che non cambi".