A seguito dell'uscita, sullo scorso numero di Delos, dell'apocrifo La Compagnia del Bordello, chi scrive ha subìto un'escalation di e-mail e telefonate da parte di preoccupatissimi amici e/o conoscenti. I suddetti mi esortavano, con toni apocalittici, a lasciare in fretta e furia il Paese, per salvarmi dall'inevitabile vendetta degli oltraggiati fan di J.R.R. Tolkien.

Pur essendo oltremodo perplesso sulla plausibilità di tali minacce, per puro caso ho effettivamente seguito il consiglio, recandomi per qualche tempo in terra di Spagna. Laggiù, bighellonando per le librerie (nei rari momenti in cui non ero intento a ben più nobili attività quali ad esempio l'ingestione di tonnellate di paella), ho potuto notare il numero di copie delle opere di Tolkien esposte tra gli scaffali, pubblicate non soltanto in lingua castigliana, ma anche in catalano, quello stranissimo idioma a metà strada tra il dialetto bergamasco e il linguaggio di Cattivik (andiam' a far' il colp'!) che si parla dalle parti di Barcelona.

Tale visione mi ha riportato alle considerazioni espresse nello scorso numero di Sotto Spirito: signori, Tolkien è universale, è più diffuso dei MacDonald, più noto del Papa, più popolare della Coca Cola. Come potrebbe un misero sberleffo da parte di un insulso e sconosciuto scribacchino costituire un insulto a un simile mito immortale? No, impossibile: è ridicolo anche solo pensarlo.

Dunque eccomi, di ritorno in Italia, pronto per rifare burlescamente il verso al grande letterato e filologo oxfordiano senza particolari timori. L'ipotesi di ritrovarmi una lama elfica dolorosamente conficcata su per qualche orifizio non mi preoccupa eccessivamente. Al contrario, spero che i fan tolkeniani di cui mi si parla con cotanta apprensione decidano di ingannare l'attesa per l'uscita del secondo episodio della trilogia cinematografica dedicata alla Terra di Mezzo leggendo questi apocrifi che così indegnamente propongo loro.

Di nuovo, confesso la mia scarsa conoscenza del pensiero e l'opera del grande JRR, per cui anche i meno ferrati tra loro troveranno sicuramente errori, imprecisioni e colossali sciocchezze. Però, posso assicurarlo, troveranno motivo per un sorriso. E forse più d'uno.

Buona lettura, dunque, e alla prossima.