Negli anni '50 Roma fu molto attiva nel campo della fantascienza e dell'horror, ma prima di avere una iniziativa di successo nel campo della fantascienza, se si esclude Oltre il Cielo iniziativa ibrida, bisogna aspettare l'avvento della Fanucci all'inizio degli anni '70.

Abbiamo già visto invece che Roma per l'horror rimase per lungo tempo la regina incontrastata. La fantasy era beatamente mescolata alla fantascienza e gli appassionati non si ponevano molti problemi nel leggere indifferentemente l'una o l'altra.

Un'altra iniziativa romana di breve durata, probabilmente confinata nell'ambito locale, fu Mondi Astrali pensata nello stesso ambiente da cui era nata Mondi Nuovi, la rivista mista, narrativa e fumetti, che arrivò buona seconda dietro Scienza Fantastica.

Gli autori che scrivevano sotto pseudonimo erano tutti reduci della RSI. Che lo facessero per nascondersi dati i trascorsi politici o per attirare il lettore già esterofilo poco importa. La moda era stata lanciata e sarebbe durata per un pezzo. Interessante notare che gli pseudonimi non erano esclusivamente americaneggianti, anzi.

Solo di alcuni pseudonimi si sa chi celassero (Edgar P. Allan lo stesso Beltrametti; Ebel de Montserrat alias Enrico De Boccardo). Gianfranco de Turris che ha la fortuna di conoscere alcuni degli autori, si ripromette da un po' di chiedere agli interessati, ma l'occasione non deve essere ancora giunta.

Pubblicata da G. Goggi Editore, uscì per 4 numeri dal gennaio all'aprile 1955. Ogni numero, di 64 pagine (salvo l'ultimo di 48), le copertine e le illustrazioni interne erano di A. Buzzelli e costava 100 lire.

La rivista era curata da Eggardo Beltrametti, che gestiva tutte le rubriche (Astroquiz, Risposte ai lettori, Leva degli Astroscrittori) e firmava con il suo nome articoli divulgativi (più o meno). L'articolo di esordio era intitolato Tutta la verità sui dischi volanti.

Lo sforzo per ampliare il parco autori cercando di dare spazio ai racconti dei lettori (magari, secondo una brutta espressione usata dai pubblicitari, solamente per fidelizzarli) non ebbe un grande successo.

Era l'ottavo tentativo, dopo Fantascienza Garzanti (che come sappiamo proseguì la sua corsa per un altro mese), per una testata di fantascienza di approdare all'edicola ed era l'ennesimo naufragio di una rivista basata sulla narrativa breve.

Probabilmente a Mondi Astrali nocque anche il formato (tipico del fumetto) e le illustrazioni di copertina, che ricordano anche loro i fumetti (piacevoli a mio giudizio) spiazzando sia gli amanti della lettura che quelli delle strisce.

Ancora una volta venne dimostrato che in Italia non vi è posto per una rivista nel senso classico (solo l'edizione italiana di Galaxy ebbe un certo successo, fra le iniziative non originali, mentre fra le iniziative originali di un certo spessore, Gamma e Robot, solo di quest'ultima si può dire che ebbe successo).

La mancanza di una palestra per la narrativa breve, la mania degli pseudonimi stranieri hanno notevolmente danneggiato la produzione nazionale. Molti dei neo scrittori italiani non si pongono nemmeno il problema di iniziare con i racconti, partono già con i romanzi fiume e con in testa i seguiti; molti vanno incontro a delusioni e deludono i lettori. Ma questa è una storia del 2000 ed è il caso di ritornare al 1955.

Come altre iniziative romane (Mondi Nuovi, Giro Planetario) anche questa rivista ha avuto l'onore di una ristampa anastatica. Letterariamente i testi sono modesti, ma la rivista è abbastanza ricercata dai collezionisti; i prezzi non sono modici, né per gli originali, né per le ristampe anastatiche, ma qualche pazzia bisogna pure farla, no?