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di Luigi Pachì
e Silvio Sosio

Allarme a Hollywood
"Ultime notizie dalla California. Recenti analisi chimiche svolte a San Bernardino, vicino a Los Angeles, hanno confermato le ipotesi avanzate giorni fa da alcuni ricercatori dilettanti. Pare dunque ormai certo che la valle di Los Angeles sarebbe coperta da una nube invisibile di gas tossici di origine extraterrestre, concentrati in particolare sul quartiere di Hollywood. Gli effetti del gas, che agiscono sul cervello e sul sistema nervoso, causano una forte diminuzione delle capacità creativa degli individui, e creano una sensazione di panico generalizzato che spinge le persone a evitare ogni genere di novità e di rischio."

Se ascoltassimo un servizio del genere al giornale radio ci verrebbe da dire: "Ah, ecco come mai". Non si spiega, altrimenti, la tendenza del cinema (soprattutto di fantascienza, a dire la verità) degli ultimi anni, davvero demoralizzante.

Film fantastici ne escono ogni anno a bizzeffe, almeno una quindicina tra quelli di maggior successo e che comunque arrivano in Italia. Provate a contare quanti sono soggetti originali: vi basterà una mano e vi avanzeranno ancora abbastanza dita per altri compiti, tipo suonare il piano o scrivere al computer. Remake di vecchi film. Film ispirati a telefilm. Film tratti da libri. Seguiti su seguiti. Siamo arrivati persino ai film tratti dai videogiochi.

Neppure i film migliori che si sono visti quest'anno, come Truman Show e Small Soldiers, possono vantare idee del tutto originali.

Cosa sta succedendo?

Possiamo avanzare delle ipotesi. La fantascienza, come genere cinematografico, si è ormai conquistata un ruolo ben preciso: quello del blockbuster. Sono lontani i tempi in cui Carpenter si realizzava il suo Dark Star praticamente con due soldi, o Lucas si impegnava la casa per poter produrre Guerre Stellari. Oggi produrre un film di fantascienza significa mettere in budget qualche centinaio di milioni di dollari, aspettandosi di incassarne qualcuno di più. Grandi quantità di denaro in entrata e in uscita: il film di fantascienza non è più un film come tutti gli altri, che può avere una sua dignità anche al di là del puro aspetto economico. E' una pura e semplice impresa finanziaria.

Ed ecco quindi che manager incravattati, abituati a trattare più con le banche che con gli sceneggiatori, prendono in mano l'industria cinematografica e costruiscono i loro prodotti basandosi su una miope e pusillanime visione del mercato. Azzerati i rischi sulle idee nuove: bisogna puntare su cavalli che si siano già dimostrati vincenti.

Con una strategia che, peraltro, lascia davvero allibiti. Ci chiediamo, ad esempio, se quando fra un paio d'anni usciranno i film ispirati a Quake o a Tomb Raider ci sarà ancora qualcuno a cui il nome Lara Croft dica qualcosa. I film tratti dai telefilm sono una sequenza ininterrotta di flop clamorosi, da Il santo a Agenti speciali, ma ciononostante nessuno sembra capirlo. Forse vedono solo gli esempi favorevoli, come il Missione impossibile di Tom Cruise che peraltro è stato apprezzato da tutti meno che dagli appassionati della serie TV.

Il futuro, purtroppo, non si presenta roseo. Ci appare scontato che questa politica finirà inevitabilmente per portare a enormi perdite economiche per le case di produzione. Ma siamo altrettanto sicuri che esse verranno attribuite non alla carenza di creatività quando a un cambiamento di gusti del pubblico, e allora la parola d'ordine sarà: basta con la fantascienza.

Speriamo di sbagliarci!

Non ci sbagliamo di certo, invece, nel dire che questo numero di Delos è uno dei più "grossi" che abbiamo mai messo in linea. Lo speciale di questo numero è dedicato a Superman: un personaggio dei fumetti di forte ispirazione fantascientifica, approdato al cinema e alla televisione. E proprio all'ultima incarnazione televisiva, quella del telefilm Lois & Clark che sta avendo un buon successo anche in Italia, dedichiamo un particolare riguardo.

Marco Spagnoli intervista Peter Weir e Jim Carrey dal film che ha "salvato l'onore della fantascienza" per quest'annata, The Truman Show, e traccia un ritratto deluso e sconsolato degli ultimi sviluppi della vicenda X-Files.

Parlando di illustratori, andiamo a conoscere meglio Giuseppe Festino, uno dei nomi più noti nel nostro paese. Parlando invece di scrittori andiamo con Luca Masali a Poitiers dove si è svolto un importante convegno degli autori fantastici europei.

Per finire iniziamo con questo numero a dedicare un pochino di spazio a un nuovo argomento, la scienza, che tratteremo ancora in futuro ma sempre in un'ottica in qualche modo attinente alla fantascienza. Su questo numero parliamo, e non poteva essere altrimenti, della Stazione Spaziale Internazionale, i cui primi pezzi saranno lanciati in orbita il 17 novembre. In fondo tutti gli appassionati di fantascienza hanno a cuore il programma spaziale, e siamo sicuri che l'argomento interesserà.

Dobbiamo invece scusarci per la mancanza di alcuni appuntamenti fissi: il Pensiero stocastico di Roberto Quaglia, i Cieli sintetici di Emiliano Farinella, il sito del mese, l'Inchiesta di Delos. Abbiamo dovuto rinunciare a qualcosa o veniva un numero davvero troppo grosso. Tutte queste rubriche torneranno sul numero di dicembre.

Ma prima di lasciarvi vi segnaliamo l'uscita del nostro nuovo Delos Book, a cui stavamo lavorando da così tanto tempo. Nei prossimi giorni sarà online l'antologia di racconti di Franco Ricciardiello, uno dei migliori autori italiani che nel frattempo si è preso anche la libertà di vincere anche il Premio Urania. L'antologia che pubblichiamo, Saluti dal lago di Mandelbrot, contiene tutti i suoi migliori racconti. Imperdibile.

E' davvero tutto: vi diamo appuntamento alla metà di dicembre, quando uscirà l'ultimo numero dell'anno. A presto!