La nascita

La Warner Bros ha deciso che si poteva girare un secondo film di Batman già dopo il primo weekend di programmazione del primo film, dato che aveva sbancato i botteghini. Naturalmente la Warner ha offerto a Burton di dirigere anche il secondo, ma lui non era interessato, o meglio, non era rimasto soddisfatto del primo e voleva avere una seconda possibilità, ma non riusciva a trovare una storia interessante che potesse superare la prima per sviluppo dei personaggi e spettacolarità dell'azione. Così nel frattempo il regista ha girato Edward Scissorhands.

Una prima sceneggiatura di Sam Hamm, che pure già introduceva Catwoman e Penguin, aveva lasciato tutti indifferenti. Solo con l'arrivo dello sceneggiatore Dan Waters la storia ha iniziato ad andare nella giusta direzione e Burton si è immediatamente unito al progetto. La collaborazione tra Burton e Waters è durata circa un anno e ha dato vita a cinque versioni successive della sceneggiatura. Al duo si è unito poi Wesley Strick come co-sceneggiatore e insieme hanno definito l'ultima versione della sceneggiatura.

L'introduzione di due cattivi è stata una scelta dettata dalla necessità di avere una maggiore varietà di scene rispetto al primo film. Catwoman naturalmente è un personaggio molto forte e affascinante ed è stata una scelta facile. Nei fumetti è sempre stata solo ed esclusivamente uno dei cattivi contro cui Batman combatteva, mentre nel film è una donna che, vittima del maschilismo chauvinista dell'ambiente in cui lavora, decide di prendere in mano la propria vita e di cambiarla completamente, diventando padrona delle proprie azioni al di fuori di ogni schema sociale. Il personaggio di Catwoman però è rimasto troppo indefinito, perché malgrado venga mostrata la sua nascita, non si riesce a capire quanto sia veramente "buona" e quanto "cattiva", dato che in certi momenti sembra quasi che possa diventare un'alleata di Batman.

Penguin è sempre stato semplicemente un uomo in sovrappeso con un abito elegante e un cappello a cilindro, bisognava aggiungere profondità alle sue motivazioni criminali e creare una storia per le sue origini. In questo film Penguin non è un cattivo che spaventa, il pubblico empatizza con lui per il trauma infantile dell'abbandono, ma subito dopo è disgustato e prova pietà per un essere soggiogato dall'odio e dalla vendetta.

Per quanto riguarda Bruce Wayne/Batman, la (dubbia) scelta è stata di non aggiungere niente di nuovo al personaggio oltre quello che era stato già detto nel primo film. Per fortuna, i suoi incontri/scontri con Selina/Catwoman hanno dato l'opportunità di indagare ulteriormente sulla doppia personalità di Bruce mentre il loro tormentato rapporto di amore/odio ha aggiunto tensione e drammaticità ai personaggi e alle scene (purtroppo rare) in cui erano protagonisti. E' sempre complesso scrivere per Bruce/Batman perché i suoi conflitti sono interiori e non è facile mostrarli in modo cinematografico. Questo però significa che l'eroe e protagonista del film appare sullo schermo per molto meno tempo rispetto ai suoi avversari e forse il film avrebbe dovuto chiamarsi Penguin e non Batman.

Infine, il personaggio di Max Shreck, creato per il film e non presente nei fumetti, sembra ossessionato dall'idea di costruire una centrale che produca energia per la città. Anche se tutti, Sindaco in testa, gli sono contro, per lui la centrale è quasi una questione di vita o di morte, poi però, nel corso del film, quest'ossessione scompare misteriosamente e rimane solo l'alleanza con Penguin. Forse si poteva studiare un modo più intelligente per far incontrare Penguin e Shreck. In una delle versioni iniziali della sceneggiatura, Shreck è indicato come il fratello maggiore di Penguin e certamente questo sarebbe stato un espediente migliore per cementare l'alleanza tra due personaggi che in fondo sono fatti della stessa pasta "criminale".

E' chiaro a questo punto che la storia è il punto debole del film, ma Batman Returns si riscatta grazie alle sue atmosfere oniriche. La critica ha definito il film un sogno che come tutti i sogni non ha uno stile narrativo diritto, ma è tortuoso e con svolte improvvise.

La scheda del film

Director: Tim Burton

Screenplay Writers: Dan Waters & Wesley Strick

Producer: Denise DiNovi

Co-producer: Larry Franco

Associate Producer / Production Manager: Ian Bryce

Executive Producers: Jon Peters & Peter Guber

Executive Producers: Benjamin Melniker & Michael Uslan

Director of Photography: Stefan Czapsky

Production Designer: Bo Welch

Art Directors: Tom Duffield & Rick Heinrichs

Costume Designers: Bob Ringwoodn & Mary Vogt

Film Editor: Chris Lebenzon

Second Unit Directors: Billy Weber & Max Kleven

Creature Effects: Stan Winston

Visual FX Supervisor: Michael Fink

Mechanical FX Supervisor: Chuck Gaspar

Make-up Artist: Ve Neill

Hair Stylist: Yolanda Toussieng

Original Soundtrack: Danny Elfman

Consultant: Bob Kane

Personaggi e interpreti:

Batman/Bruce Wayne: Michael Keaton

Penguin/Oswald Chesterfield Cobblepot: Danny DeVito

Catwoman/Selina Kyle: Michelle Pfeiffer

Maximillian 'Max' Shreck: Christopher Walken

Alfred Pennyworth: Michael Gough

Mayor: Michael Murphy

Ice Princess: Cristi Conaway

Charles 'Chip' Shreck: Andrew Bryniarski

Commissioner James Gordon: Pat Hingle

Organ Grinder: Vincent Schiavelli

Josh: Steve Witting

Jen: Jan Hooks

Sword Swallower: John Strong

Tattooed Strongman: Rick Zumwalt

Poodle Lady: Anna Katerina

E con Paul Reubens (cioè Pee-Wee Herman) nella parte del padre di Penguin