racconto di

Francesco Salinitro

Un regalo di cuore

Francesco è personaggio tutto da scoprire, e uno scrittore divertente ma sfigato. Perché questo? Vi racconterò un aneddoto di cui pochi sono a conoscenza. Tre o quattro anni fa partecipò a un'edizione del premio Alien con un racconto, Eglefino di Tritone in brodetto, che mi piacque talmente da convincermi a inserirlo in un'antologia che stavo preparando per l'Editriale Avvenimenti e che poi uscì in edicola. Quel racconto ebbe grande successo, e chiacchierando con Francesco lui mi confidò che non aveva solo quello, bensì un'intera antologia costituita da decine di racconti basati su storie spaziali in cui l'elemento centrale era una ricetta realizzata con ingredienti del tutto inesistenti, raccolti dai protagonisti dei racconti sui mondi alieni in cui avevano avuto la ventura di capitare. Gli chiesi di farmi leggere l'antologia, perché l'argomento sembrava interessante per una eventuale pubblicazione, e lui me la fece avere. La lessi con gusto (era davvero divertente), ma suggerii a Francesco di lavorarci un po' sopra, perché era ancora troppo grezza, ovvero si limitava a mettere insieme dei racconti simili senza avere un organico filo conduttore che li unisse in modo coerente. Francesco si mise al lavoro, ma quando stava per essere quasi pronto ecco la sorpresa: vince il premio Urania il romanzo di Mongai che racconta le avventure del cuoco di bordo di un'astronave, che pur non essendo esattamente come il suo libro certo ne ha la stessa ispirazione e lo stesso argomento portante. Il che, naturalmente, ha gettato nello sconforto Francesco e le sue aspirazioni di proporre a qualche editore il suo libro, che a questo punto potrebbe sembrare una scopiazzatura della bella idea di Mongai (pur essendo, lo ripeto, completamente diversi).

Ma nonostante questa mazzata, Francesco si è ripreso in fretta, e si è messo a pensare ad altre idee su cui lavorare. Nel frattempo, continua a scrivere i suoi godibilissimi racconti e a proporceli per la pubblicazione. E noi gliene siamo grati. (Franco Forte)

- Giuditta! - sbraitò Marco von Trade scagliando rabbiosamente una freccetta contro il faccione del suo predecessore che occupava tutta la porta d'ingresso dell'ufficio.

Per fortuna, sia il ritratto dell'ex Amministratore Unico della Compagnia Biotecnologica Lazzaro che il dardo acuminato partito dalla sua mano erano interamente virtuali, cosicché la bionda tutta curve che si affacciò sull'uscio non venne raggiunta in piena fronte dal (virtualmente) micidiale proiettile - e pur tuttavia l'espressione quasi terrorizzata che si poteva leggere sul suo viso era completamente reale.

In dieci anni di onorata carriera di segretaria e amante del nuovo responsabile della società (un decennio in cui con l'efficienza discreta e puntuale nell'una e nell'altra funzione si era guadagnata la totale fiducia del dirigente al punto da fargli porre come una delle condizioni assolute per la sua recente promozione a Grande Capo della Società la sua avvenente presenza nell'anticamera dell'Ufficio Numero Uno all'ultimo piano dell'immenso palazzo) Giuditta Esposito non l'aveva mai sentito prorompere in un urlo così incontrollato.

Aprì, dunque, la bocca per dire qualcosa, anche se non sapeva se assumere il tono confidenziale della partner sessuale o quello neutro e burocratico dell'impiegata fedele. Ma von Trade non le lasciò il tempo di emettere alcun suono.

- Fammi parlare subito con l'imbecille, il cretino rincitrullito, il ladro bastardo che ruba i nostri soldi occupando irresponsabilmente la carica di direttore del marketing della CBL, quel pezzo di...

- Certo, sissignore, come ordina, Capo - intervenne Giuditta, preoccupata per le coronarie dell'uomo che immaginò in serio pericolo dal momento che le vene del collo mostravano un turgore allarmante. - La metto immediatamente in comunicazione...

- In comunicazione!? Lo voglio qui entro cinque minuti! In persona! Mi deve spiegare tutto faccia a faccia. E non voglio correre il rischio di non averlo a portata di mano: i sicari costano e la soddisfazione di strozzarlo io stesso non ha prezzo! Quella faccia di m...!

Giuditta ritenne opportuno scomparire all'istante.

L'idea le era venuta in mente mentre decideva quali capelli mettersi per andare al lavoro.

Con gli occhi nocciola striati di pagliuzze verdi che indossava da qualche tempo, qualsiasi colore si adattava bene, tranne, naturalmente, quelli tendenti ad un rosso troppo acceso o ad un biondo troppo slavato. Ma i nuovi cloni di cuoio capelluto, che aveva acquistato approfittando degli eccezionali sconti offerti ai dipendenti per le Feste, avevano prodotto una gamma di biondi e castani-ramati favolosi ai quali era difficile rinunciare.

La scelta era diventata tanto vasta da costringerla a sedersi per ben dieci minuti davanti al monitor della toilette per esaminare le combinazioni.

...Non aveva voglia di cambiare gli occhi proprio nel giorno in cui aveva deciso di scovare un pretesto per recarsi personalmente alla CRB... Non aveva voglia di cambiare gli occhi proprio nel giorno in cui aveva deciso di scovare un pretesto per recarsi personalmente alla CRB - dal momento che c'erano ottime probabilità che Giuseppe, il bel morettone della Sezione Progetti, raccogliesse finalmente i suoi sempre più espliciti inviti. E Giuseppe la preferiva con quegli occhi, questo era certo: con gli occhi azzurri non aveva dato segno di alcun interesse verso i segnali che partivano dal suo cuore.

... il cuore? Eh, già! Il cuore! Ecco l'occasione per prendere due piccioni con una sola fava! E Giuseppe non era nemmeno il volatile più importante...

L'associazione d'idee le si presentò senza preavviso e la spinse, con un riflesso condizionato, a bloccare la ricerca del sistema della toilette al punto in cui casualmente si trovava.

Il bagno, credendosi interpellato, disse:

- Ottima combinazione, madame. Non poteva scegliere di meglio, - con la erre moscia da coiffeur gay e parigino che lei stessa aveva programmato.

- Come? Ah, sì, - rispose dando un'occhiata allo schermo. Il bruno con riflessi simil-henné non era male. Inutile perdere altro tempo.

E poi aveva altro per la testa (l'ironia della situazione la fece sorridere e ciò venne interpretato dal bagno come un invito a procedere: - Certo, cara. Li preparo subito cara.)

Alle Feste di Natale e Capodanno mancava meno di un mese. Pertanto, mentre il clone dei capelli si preparava Rachele chiamò la casa:

- Avvisa il direttore: ho bisogno di parlargli entro oggi, di persona. E fissami un appuntamento virtuale con Marco von Trade.

Il suo vecchio compagno di scuola, anche se di recente era diventato un pezzo grosso, avrebbe trovato un momento per lei. Non in giornata, magari, ma non più tardi del fine settimana.

- Il virtuale é per Giovedì alle 10, baby, - l'avvisò infatti la casa (aveva la voce del famoso attore della famosa serie dell'Interplanet dietro al quale sbavavano tutte le donne dell'universo, tranne le sue trentasette ex mogli e il centinaio di ex fidanzate), che aggiunse: - Quanto al tuo Capo, bellezza, ti aspetta con ansia. Mai quanto me, però, tesoro.

- Può anche licenziarmi, signor Amministratore, ma non può negare che la mia Sezione non abbia svolto con profitto il proprio lavoro, per lo meno da quando é sotto la mia responsabilità.

- E' vero: negli ultimi due anni non c'é stata nessuna impennata nella curva delle vendite. Però, la crescita é rimasta costante e progressiva, senza il minimo cedimento.

- Manteniamo invariato il nostro vantaggio su tutti i concorrenti, né si comprende in che modo essi potrebbero ridurlo in un prossimo futuro.

- Tutto ciò, mi si potrà obiettare, é innanzitutto merito della qualità della nostra produzione, che ci ha guadagnato un solido apprezzamento da parte del pubblico (e si figuri se non sono il primo a riconoscere la bontà dei nostri prodotti di cui personalmente sono tra i primi e più fedeli fruitori).

- E, comunque, il nostro lavoro non avrebbe contribuito a questi successi con il suo, non proprio modesto, apporto?

...Al vostro partner volete bene? Fategli la sorpresa di un nuovo pene! La vostra prostata vi fa vergognare? Dalla CBL fatevela cambiare! Con una prostata CBL avrete tutte le donne più belle!... - Devo forse ricordarle la campagna per la prevenzione delle impotenze sessuali maschili? Al vostro partner volete bene? Fategli la sorpresa di un nuovo pene! La vostra prostata vi fa vergognare? Dalla CBL fatevela cambiare! Con una prostata CBL avrete tutte le donne più belle!

- La Sezione Statistiche di mercato - non la nostra, bensì quella del nostro maggiore antagonista, come lei ben sa, signor Amministratore - ha calcolato che almeno il 30% della popolazione maschile del pianeta Terra ha preso in considerazione l'acquisto di organi sessuali maschili CBL nei prossimi cinque anni, al punto che la concorrenza non ha trovato nulla di meglio che comprare un noto opinionista della Rete Interplanetaria per fargli sostenere che si trattava di una campagna del c..., ottenendo il solo risultato di una ulteriore pubblicità gratuita!

- Oppure mi tocca pretendere che non si disconoscano i meriti dei miei dipendenti (vorrei, anzi, qualificarli come miei collaboratori, giacché ne sono fiero) nel lanciare una serie impressionante di nostri prodotti? Tanto per fare qualche esempio: Volete cambiare pelle? Nessun problema: venite alla CBL, la Compagnia che ha sconfitto il razzismo! Oppure: Perché avere paura del fumo come l'avevano i vostri nonni? Oggi ci sono i polmoni CBL, geneticamente refrattari ad ogni tipo di cancro!

- E anche: Uno stomaco CBL non é di ferro, solo quando non lo volete voi...

- Basta così! - Marco von Trade ne ebbe abbastanza. - Nessuno vuole mettere in dubbio le vostre capacità esecutive - disse, calcando volutamente sull'aggettivo - né la vostra abilità nel vivacchiare, sfornando slogan più o meno riusciti.

- Qui si tratta di tutt'altro, e non mi sorprende che lei non voglia capire, dal momento che sto parlando di idee! - vale a dire di quelle cose, a lei del tutto sconosciute, che scaturiscono dal cervello, un organo che, purtroppo, non siamo ancora in grado si clonare, come mi tocca constatare quotidianamente!

- Quando avete prodotto l'ultima campagna originale, nuova, inedita? Il ricordo si perde nella notte dei tempi!

- Siete talmente abituati alla routine, all'ordinario, al già visto e sentito che in vista dell'imminente Capodanno avete rispolverato i medesimi cliché dell'anno scorso e di quello precedente.

- Ma ha sempre funzionato, signore. E, comunque, si può rimediare...

- E come, imbecille!? Mancano poco più di venti giorni al nuovo anno. E se una vecchia amica non si fosse ricordata di me, avrei potuto aspettare il Capodanno del quattromila!

- Ce la metteremo tutta, mi creda.

- E ci mancherebbe altro!

Marco sbuffò, appoggiò le mani alla scrivania e, con l'espressione più minacciosa che l'altro gli avesse mai visto in faccia, gli sillabò:

- Ventiquattro ore! Domani a quest'ora voglio tutto qui, su questo tavolo! E ora, sparisca!

L'icona (era un'invenzione personale di Rachele) riproduceva un raro ed antico esemplare di libro mastro dei mercanti di Venezia. La didascalia del sito recitava, in un corsivo finto-penna-ad-inchiostro con tanto di lussureggianti svolazzi: CRB, Compagnia Ricambi Biotecnologici, Direzione Ufficio Contabilità e, debitamente separato, in bell'evidenza, in carattere Poster Bodoni tutto maiuscolo, DR. RACHELE POMPONAZZI. L'ufficio era, comunque, interamente e virtualmente esistente all'interno delle mura domestiche della suddetta Pomponazzi che fungeva (e fingeva) da Direttore, mentre i sette impiegati erano impersonati, si fa per dire, da altrettanti programmi del suo Sistema Casa-Ufficio Integrato - un SCUI di ultimissima generazione per il cui acquisto Rachele si era indebitata sino al collo due giorni dopo aver brillantemente discusso la sua Tesi di Laurea in Statistiche e Progetti avanzati di Conduzione d'Azienda. Due giorni, infatti, erano stati necessari per smaltire i baccanali dei festeggiamenti inscenati dal gruppo dei neolaureati del suo corso.

Proprio nel corso di quell'orgia colossale Marco von Trade, che, probabilmente disinibito dallo yo-yo (yombicantar, l'afrodisiaca droga venusiana che scorreva a fiumi nella festa) si era finalmente deciso ad allungare le sue mani su di lei, le aveva sussurrato in un orecchio:

- Se fossi io ad avere il tuo eccezionale curriculum universitario, comprerei lo SCUI ultimo modello, a costo d'impegnarmi anche le mutande...

Rachele era scoppiata in una sonora risata, essendosi presentata al convegno, come tutte le sue amiche, priva di quell'indumento intimo e la reazione era stata, correttamente, interpretata da Marco come un invito a spostare le mani dalle spalle della ragazza verso zone eroticamente più interessanti. Ma nemmeno il suggerimento dell'uomo era caduto nel vuoto.

Von Trade, da parte sua, aveva completamente dimenticato l'episodio, del quale gli era rimasto solo il ricordo di una piacevole settimana di passione con la compagna di studi. Rachele, invece, no: un giorno o l'altro avrebbe trovato il modo di sdebitarsi.

Perciò, aveva deciso di parlarne prima con Marco che con il suo datore di lavoro.

L'Amministratore della CBL aveva afferrato l'idea al volo, senza che lei avesse il tempo di finire di esporla.

- Te lo regalo io un cuore nuovo per tuo padre! Anzi, un intero set di ringiovanimento!

- E anche la Contabilità della CBL? - aveva ribattuto Rachele.

- Beh... sai che non mi é possibile...

- Appunto. Lascia perdere. Consideralo il regalo di Natale di una vecchia amica riconoscente, anche se tu avrai dimenticato...

- Ah, no! Come posso non ricordare quei sette giorni...

- Sei fuori strada, Marco. Ma non importa.

- Mi permetterai almeno di accreditare un piccolo presente sul tuo conto domiciliare. Diciamo... l'equivalente di una decina d'anni dell'onorario che percepisci dalla CRB, se a te sembra sufficiente...

- Versato dall'Amministratore della CBL? Non mi sembra il caso. Rischierei ugualmente di restare senza lavoro.

- Non sono così stupido, amica mia. Credi che avrei potuto diventare il Numero Uno della mia azienda se non potessi disporre di fondi destinati a scopi... ehm... personali? Ti assicuro che potrai comprare mille cuori... ah-ah!... dalla CRB, si capisce... per il tuo caro papà!

Il famosissimo attore dell'interminabile serial della Rete Interplanetaria, interpretava sia il ruolo del giovane e rampante figlio affettuoso che quello del vecchio amorevole e malandato padre, riuscendo così a suscitare le fantasie sessuali della popolazione femminile di ogni età dell'intero Sistema solare (tranne, naturalmente, le trentotto sue ex-mogli - l'ultima si era aggiunta a causa delle infedeltà non contrattuali nel corso delle riprese dello stesso spot pubblicitario - e le incalcolabili sue ex-amanti).

Nella scena-madre finale, quando le due figure sfumavano l'una nell'altra simulando un veloce ringiovanimento (e, soprattutto, come aveva suggerito lo psicologo dello staff, l'identificazione edipica di padri e figli che avrebbe conquistato anche il pubblico maschile) la star universale declamava:

- E' Natale, amiche e amici miei! La Festa della Bontà e del Cuore! Quale migliore regalo di un cuore nuovo?

- Io ho regalato al mio caro papà un cuore CBL! Perché? Perché anche per la CBL é Natale, la Festa della Bontà e del cuore!

- La CBL offre, esclusivamente per il periodo delle Feste, uno sconto eccezionale del 50% a chi regala un cuore al proprio papà! Approfittatene! L'Offerta é valida sino al 31 Dicembre!

- Un regalo di cuore! Il buon cuore della CBL! Un cuore CBL!

In dissolvenza il marchio della CBL componeva un grande abete natalizio in cima al quale, invece di una stella cometa, troneggiava un bel cuore rosso fiammante.

Lo schermo si oscurò e l'intero staff della Sezione Marketing della Compagnia Ricambi Bioteconologici, principale concorrente della CBL, riunito nell'Ufficio del Grande Capo, attese, sudando freddo, che l'Amministratore iniziasse con un:

- Branco di idioti... !

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