Mi pare un cavillo...Tutto può essere considerato politica: ogni nostra azione o scelta presuppone una posizione ideologica.

Sì; Pasolini diceva che anche fare l'amore era un atto politico: un atteggiamento ben ridicolizzato in quel film di Moretti in cui si contrapponeva il caffè al tè, la doccia alla vasca da bagno, gli slip ai boxer o giù di lì dividendoli in destra e sinistra.. Ma qui ci riferiamo ad una politica-politica, e per capire come stanno esattamente i fatti bisogna andare indietro di oltre dieci anni addirittura rispetto a quanto scrive ad esempio Vittorio Catani riferendosi ai famosi o famigerati articoli di Guerrini su Robot che se la prendevano con noi nel 1977: "Eppure da tempo anche in Italia si faceva, notoriamente, "politica" con la fantascienza. Un esempio lampante erano le edizioni Fanucci (vecchia gestione) per anni curate da Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco. Le introduzioni ai volumi avevano una dichiarata ottica di destra". Per uno che è un vecchio fan come Catani una carenza di ricordi abbastanza preoccupante: da come scrive lui sembrerebbe che tutto, a parte gli scrittori stranieri, sia iniziato a metà degli anni Settanta, e quasi per "colpa" nostra. Le cose non stanno affatto così. Per fortuna che Vegetti ha memoria migliore e cita gli articoli di de Turris su Oltre il Cielo nel 1964 (scritti all'età di vent'anni!): nessuno li conosce ovviamente, o li vuole ricordare, ma furono il primo innesco della polemica che si trascinò poi sui fanzines: polemica perché nessuno prima aveva replicato a quanto su Galassia e Galaxy (e in seguito nelle introduzioni ai libri dello Science Fiction Book Club) andavano scrivendo Rambelli, Malaguti e Cozzi sia sotto forma di editoriali, articoli e recensioni, sia sotto forma di racconti, sia nei giudizi su autori americani, utilizzando per primi fraseologie politiche, dividendo fra i progressisti-buoni ed i reazionari o fascisti-cattivi (l'Heinlein "fascista" è una loro invenzione), sia tirando in ballo la politica nazionale e internazionale con riferimento alla Spagna, al Portogallo, alla discriminazione dei negri in Sud Africa e negli USA, forse anche alla Grecia.. Quella era politica-politica, non cultura, non era espressione di un punto di vista culturale, non era una critica "da sinistra" della fantascienza e irritava una parte dei lettori. La replica a quelli di "destra" non era consentita, perché la "destra" non doveva permettersi di replicare a punti di vista e giudizi politici considerati egemoni ed acquisiti, anche se con la fantascienza direttamente poco c'entravano. I primi a mescolare politica-politica alla fantascienza non fummo certo noi, è bene che questo sia chiaro.

Però ricorrevate agli insulti come Vegetti riporta che Cozzi ha scritto

Mai fatto. Cozzi ricorda molto male e Vegetti, che ha controllato, lo smentisce. Forse è il caso che qualcuno rilegga quel che lui ha scritto. Ma, son cose addirittura di 35 anni fa! Bisogna però ristabilire i fatti, anche se la memoria può fallare per tutti (oltre che Vegetti, lo dice anche Gallo), e non si può più dire che all'improvviso, a metà degli anni Settanta, ce ne uscimmo noi a parlar di politica...

Ci fu uno screzio anche con Curtoni e Montanari da parte di de Turris, sempre per motivi politici: è sempre Vegetti che lo ricorda.