- Il mio braccio. Il mio fottuto BRACCIO!!!

- Mieoen adovvai! Iulè tofuttonu zopazsanein!!!!

- Cazzo, l'ha ucciso!

- Togliti di dosso!

- Ehi! Chi mi sta toccando le tette!

- Spostati, mi fai male!

- Ciaozmzeolnasocnogpood!ecvhoecdoisoìddiacuunlauvaiota!

- Che schifo!

- Ma chi cazzo me lo ha fatto fare!

- BASTA! RIALZATEVI TUTTI!

Lou troneggiava sull'ammucchiata brandendo il braccio di Quentin. L'orgia di corpi si alzò, e tutti guardarono Lou. Quentin nel frattempo era andato a sedersi sul sedile posteriore della Chevy, piagnucolando.

- Basta, stop siamo tutti troppo stressati. Mezz'ora di pausa!

Bettie lo guardò stupita.

- Ma qualcuno mi ha toccato le tette!

- E allora?

- Beh, di solito mi pagano per toccarle...

Lou la guardò di sguincio. Non sapeva cosa lo tratteneva a lavorare in quella gabbia di matti. O meglio lo sapeva. Il motivo era Quentin. O meglio: il cervello di Quentin. Aveva fatto l'impossibile per...

Iugginh gli sfrecciò davanti imprecando nella sua strana lingua. Si stava strappando il vestito da dosso, mostrando il corpo pieno di squame, in netto contrasto con la faccia dipinta di blu dal metilene del colpo a salve.

Lou gli si avvicinò cercando di bloccarlo.

- Iugginh, fermati, cristo, fai un po' di pausa che riprendiamo a girare!

- Lazcozco! Mnion eteridrviam uip'!

- Lou non aveva capito un cazzo, ma fece finta di conoscere il Kessiano dalla nascita.

- Certo, certo, hai ragione, ne parlerò con la produzione...

Gli ultimi stracci di quello che era prima il vestito di scena gli arrivarono addosso, mentre il kessiano se ne uscì dalla porta principale. Sbattendola. Stava togliendosi i vestiti da dosso quando una voce metallica lo fece sobbalzare.

- E io, coach!

- Fry! Cazzo, a momenti mi facevi venire un attacco!

- Allora, coach?

- Per prima cosa non chiamarmi coach, e la cosa che più mi irrita dopo "capo". Poi prenditi il giorno libero, per oggi le tue scene sono sospese. Dobbiamo trovare un altro Kessiano.

Gli gettò i stracci e Fry251 li afferrò al volo.

- Ok, capo. Ci vediamo domani.

Fu più veloce ad andarsene che a pronunciare la frase.

- Oh cristo santo, aiutami tu!

Ora veniva la parte più difficile, calmare Quentin. Si accorse di avere ancora il braccio in mano. Se lo caricò in spalla e si avviò all'auto.

Nonostante i suoi 160 e passa anni, era ancora funzionante. Per essere un cervello, se li portava bene. Certo, i ricordi non erano più così chiari come quelli di una volta. Specialmente quelli precedenti l'anno 2000, a volte gli arrivavano confusi, a sprazzi, come cercare di vedere una vecchia videocassetta. Inoltre non riusciva a capire tanto bene quali erano i ricordi veri, e quali si confondevano con le sceneggiature che aveva scritto. Ma tranne che per questo particolare trascurabile, era ancora in piena forma. E' vero che il cervello era l'unica parte del suo corpo originale perfettamente funzionante, ma gli sembrava di essere circondato da stupidi che non sapevano neanche cosa diavolo fosse il cervello. Si guardò il moncherino dove prima c'era stato il braccio, e fece un mezzo sorriso. Il lato positivo di farti tenere in vita il corpo dalla tecnologia, era la totale assenza di dolore. Avrebbero potuto tagliarlo a fette, che non avrebbe sentito il minimo dolore, o almeno così gli avevano affermato i dottori su Melpo. Ah, Melpo! Una delle colonie spaziali più belle, ricordava ancora la scopata con quella Melponiana... o era un Melponiano? Chissenefrega! Quanto un corpo è Melponiano, che importa se è maschio o femmina. Si bloccò un attimo. Questa frase era sua o l'aveva sentita in un film? Non l'avrebbe mai saputo, dato che lo sportello della Chevy lo colpì sul moncherino strappandogli un urlo di dolore. Evidentemente i dottori di Melpo non avevano fatto poi un così buon lavoro. Lou entrò nell'auto preoccupato.