di

Silvio Sosio

Definiscimi "fantascienza"

Si può dire che dal momento stesso della nascita della fantascienza, o almeno da quando questo genere fu classificato con un proprio nome ("scientifiction", poi diventato "science fiction"), nel 1926, uno dei temi di discussione più stimolanti è stato proprio quello di darne una definizione.

Il gioco non è facile, anzi, nel tempo è diventato sempre più difficile. Infatti, se nel 1926 Hugo Gernsback, nell'editoriale del primo numero della prima rivista di fantascienza, Amazing Stories, poteva permettersi di dire: Per "fantascienza" intendo storie alla Jules Verne, alla H.G. Wells, alla Edgar Allan Poe... romanzi affascinanti mescolati a fatti scientifici e visioni profetiche (Hugo Gernsback, 1926) facendo riferimento praticamente a gran parte della fantascienza pubblicata fino ad allora citando solo tre autori, il genere, tendente per sua natura a uscire dagli schemi, ha fatto di tutto per apparire inclassificabile. Lo scrittore Norman Spinrad ha dato una sua definizione che appariva fino a pochi anni fa una delle poche capaci di racchiudere tutto il genere: Fantascienza è tutto ciò che viene pubblicato sotto il nome di fantascienza. (Norman Spinrad) Purtroppo, il fenomeno recente della commistione di generi, della pubblicazione (ormai frequente) di titolo a tutti gli effetti fantascientifici in collane di narrativa "normale", hanno molto ridotto la validità anche a questa affermazione.

Le regole del gioco sono riuscire a descrivere la fantascienza in modo da includere tutto ciò che viene considerato fantascienza ed escludere tutto ciò che non viene considerato fantascienza, e già qui si potrebbe discutere a lungo. 1984 di Orwell è fantascienza? Dall'argomento si direbbe sicuramente di sì, ma fu pubblicato in ambito ben diverso. Il noto racconto di Lino Aldani Visita al padre è fantascienza? Certo, fu pubblicato su Robot, ma l'unico elemento fantastico del racconto è un accenno al fatto che i figli del protagonista guardano troppa "TV 3D". E' sufficiente?

Quando poi andiamo ad analizzare il terreno di confine tra fantascienza e fantasy o fantastico in genere le cose si fanno davvero difficili. Prendiamo ad esempio il romanzo Attenti al gorilla di Sandrone Dazieri (scrittore di fantascienza) uscito recentemente nella collana "Giallo Mondadori". Il protagonista è affetto da una strana sindrome: in lui vivono due personalità che condividono il corpo, sul quale hanno il controllo quando l'altra dorme. L'ipotesi è chiaramente non realistica - non ci sono casi del genere documentati - e a questo punto all'autore sarebbe bastato dare una spiegazione pseudoscientifica del fatto per trasformare l'ipotesi da curiosa a fantascientifica. Ma lui non dà spiegazioni, e il romanzo resta al di fuori dal nostro genere solo per qualche riga di testo che non c'è.

E quanti sono i romanzi di ambientazione fantasy nei quali però l'elemento fantastico è spiegato in termini scientifici? Pensiamo ad esempio al ciclo del Sole morente di Vance, ai Draghi della McCaffrey, al ciclo di Ivrel della Cherryh. O a romanzi come Tre cuori e tre leoni di Poul Anderson o La via della gloria di Heinlein, nei quali si suppongono universi alternativi nei quali è possibile la magia. Fantasy o fantascienza?

Nel descrivere la fantascienza si cerca spesso di fare riferimento alla scienza. Negli anni Quaranta John Campbell, il grande direttore di Astounding che tanto ha contribuito a forgiare la fantascienza moderna, scriveva: Secondo il metodo scientifico una teoria non deve solo spiegare i fenomeni conosciuti, ma anche a predire quelli ancora da scoprire. La fantascienza cerca di fare la stessa cosa, e descrivere non solo gli sviluppi della tecnica, ma anche della società umana. (John Wood Campbell, 1940) La base dell'idea, insomma, dovrebbe essere qualcosa di spiegabile in modo scientifico. Ma, se è vero come dice Arthur Clarke che "una tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia", la distinzione diventa a volte difficile. Un film come Guerre Stellari ad esempio non dà alcuna spiegazione scientifica, e pur utilizzando astronavi e altre diavolerie tecnologiche avrebbe potuto benissimo avere un'ambientazione fantasy o storica senza che la trama ne fosse danneggiata.

Altri hanno dato definizioni della fantascienza basate non tanto sull'argomento quanto sulle intenzioni, avventurandosi in un terreno ancora più rischioso. Brian Aldiss, nel suo famoso saggio Billion year spree: La fantascienza è la ricerca di una definizione dell'uomo e del suo ruolo nell'universo basata sulla nostra avanzata, ma confusa, conoscenza scientifica. (Brian Aldiss, 1973) e Judith Merril: La narrativa speculativa ha l'obiettivo di esplorare, scoprire, imparare, attraverso la proiezione, l'estrapolazione, l'analogia, la sperimentazione di ipotesi, qualcosa sulla natura dell'universo e dell'uomo. (Judith Merril) naturalmente, sono zilioni i film, telefilm, racconti e romanzi nei quali gli autori avevano scopi ben diversi. Magari anche solo quello di far divertire il lettore guadagnando qualche dollaro.

Posti i termini del problema, andiamo a vedere quali sono le proposte dei nostri lettori. Alcune definizioni non riportano il nome per scelta degli autori che hanno preferito non comparire.

definizioni descrittive

Un possibile futuro probabile, migliore del presente; in cui l'uomo abbia superato i suoi attuali limiti (Cristiano Mantucci) Questo tipo di definizione, che come altre fa riferimento al futuro, purtroppo taglia fuori un bel po' di fantascienza ambientata nel presente o addirittura nel passato.

Non è facile, specie per un appassionato del genere, definire brevemente il termine fantascienza. Una definizione semplicistica e purtroppo molto popolare potrebbe essere "storie assurde con astronavi, mostri, alieni e raggi laser", che potrebbe calzare a pennello per tutta una teoria di storie di bassa lega figlie forse della definizione un po' troppo limitata di papà Hugo Gernsback. Una definizione più generale potrebbe essere: opere in cui esiste almeno un elemento che appartiene al regno della pura fantasia, ma a cui si cerca di dare una plausibilità e una connotazione temporale; quest'ultima precisazione è necessaria per cercare di distinguersi dal genere fantasy (dato che generalmente tratta di storie di non-uomini durante un non-tempo e in un preciso non-luogo). Attenzione però, con plausibilità va intesa una spiegazione in termini "scientifici o tecnologici" non necessariamente reali (teniamo sempre presente il termine fanta-), ad esempio come si viaggia più veloci della luce?, ma con i motori warp (cfr Star Trek) o saltando nell'iperspazio e simili, entrambe cose non reali. Infine una precisazione su quello che va inteso come elemento di pura fantasia, una definizione volutamente generica che può comprendere ad esempio sia una situazione sociologica anche vicino al reale (la sovrappopolazione di "Fate largo" di Ellison o "Tutti a Zanzibar" di Brunner, o le conseguenze della guerra atomica nelle "Cronache del dopobomba" di Dick), un solo elemento fantastico in un contesto reale (i "cristalli sognanti" di Sturgeon), una diversa line temporale o un universo alternativo (l'"Anniversario fatale" di Ward Moore o L'"Assurdo universo" di F. Brown) fino ad arrivare ad un contesto completamenmte fantastico, inverosimile, ma incredibilmente credibile ("La legione dello spazio" di Jack Willimson). Vorrei concludere dicendo che queste citazioni sono solo degli esempi, lungi da me l'idea di aver indicato il capostipite o il più rappresentativo degli scritti. (Stefano Calvietti) Questa definizione è decisamente un po' troppo particolareggiata, ma pone un problema interessante. Supposto che alla base della fantascienza ci siano ipotesi scientifiche, pregiudica o meno l'appartenenza al genere il fatto che tali ipotesi siano verosimili? Il cosiddetto motore "FTL" (faster than light, più veloce della luce) è utilizzato in tantissima fantascienza, con diverse modalità. Ai tempi di Einstein era considerato assolutamente impossibile, anche se molti fisici attuali (tra cui Hawking) non escludono che ci sia qualche possibilità. Ma ci sono altri casi: telepatia, teletrasporto, o addirittura esseri che cambiano forma (come Odo in Deep Space Nine), che probabilmente mai potranno essere considerati plausibili da un punto di vista strettamente scientifico.

La fantascienza è l'alterazione profonda della rappresentazione mentale dell'universo propria dell'uomo di tutti i giorni. Il risultato può essere conseguito attraverso vari meccanismi, tutti mediati da un riferimento alla conoscenza scientifica, e non da elementi esclusivamente magici, horror o simili: l'arrivo sulla Terra di una presenza aliena (invasori spaziali, meteoriti, o minacce di altro genere); il viaggio nell'uomo nello spazio o nel tempo; le proiezioni nel futuro, anche impercettibili: basta mostrare cosa accadrebbe oggi se una particolare invenzione tecnica venisse messa a punto. Qualunque sia il meccanismo narrativo prescelto, la sf arriva comunque a mettere in crisi le abituali coordinate del normale pensiero umano. (Umberto Guidi) Questa definizione si basa più sull'impatto sul lettore, come quella data nel 1972 dallo studioso Darko Suvin: La fantascienza è un genere letterario la cui condizione necessaria e sufficiente è la presenza di interazione fra estraniamento e conoscenza, e il cui meccanismo formale principale sia una struttura immaginaria alternativa all'ambiente empirico dello scrittore. (Darko Suvin, 1972) Tuttavia, mentre la definizione di Suvin ha qualche problema a escludere il fantasy, Guidi si cautela esplicitandola, facendo però riferimento a generi che andrebbero a loro volta definiti.

Ci sono almeno due cose che ritengo importanti per parlare di "buona storia di fantascienza": una è l'ipotesi inziale fantastica, questo presupposto è fondamentale perché svincola dalla concezione comune della realtà e proietta il lettore-spettatore in una dimensione più evoluta, ma assolutamente immaginaria; l'altro fattore essenziale è il rigore scientifico in cui l'ipotesi iniziale viene articolata per spiegare le implicazioni tecniche e scientifiche, e quindi di riflesso anche quelle politiche, che scaturiscono dai presupposti iniziali. Un esempio molto caro a molti appossionati del genere è "l'universo di Star Trek", dove la teoria scientifica diventa pura ipotesi fantastica ma acquista rigore scientifico dalla trattazione assolutamente tecnica e scrupolosa, determinando infiniti scenari fantastici da esplorare. L'unione sapiente dei due fattori, fantastico e scientifico, è quello che rende consistente la mia concezione ideale di fantascienza. (Piergiorgio Trubini) Purtroppo il rigore scientifico restringe troppo il campo. Tantissima ottima fantascienza ha ben poco di rigoroso da quel punto di vista.

definizioni futuribili

Tutto ciò che permette ad un uomo, utilizzando la propria conoscenza, di prevedere o sognare fatti che qualcuno un giorno forse descriverà come "Storia passata". (Nello Morelli) Storie di uomini e macchine di un futuro lontano, che forse sarà, ovvero destinato a realizzarsi nella fantasia di milioni di persone... (Gianni Ciano) Queste definizioni sotto sotto presuppongono che lo scopo dello scrittore di sf sia in qualche modo prevedere il futuro. Quasi mai è così. Il futuro previsto dagli scrittori di sf è estrapolato dal loro presente, e il tentativo di costruire un futuro realistico ha il solo scopo, generalmente, di dare credibilità alla storia, non di fare vere e proprie previsioni. Comunque, se qualcuno sente di avere simili doti può scrivere un racconto ambientato fra una settimana nel quale siano riportati i numeri vincenti del SuperEnalotto, e mandarcelo in visione. Una volta verificata l'attendibilità glielo pubblicheremo su una nuova edizione di Delos su carta patinata tutta a colori...

La fantascienza è la costruzione di spazi e tempi alternativi, sulla base delle conoscenze a nostra disposizione, proiettate e trasformate all'ennesima potenza. E' la figlia più gentile e astuta dell'Utopia: intesa sia come "luogo che non esiste", sia come "luogo felice". E' il mezzo di trasporto più rapido per chi non si accontenta delle stazioni quotidiane. (Carlo Ridolfi) La fantascienza è un genere che, superando i limiti imposti dal realismo, indaga sul presente ipotizzando futuri plausibili. (Roberto Sturm) Lo scrittore e curatore della rivista Intercom Roberto Sturm ci dà questa definizione che pone un'affermazione interessante: la fantascienza parla del futuro, ma in realtà indaga sul presente. Tuttavia, senza dubbio c'è molta fantascienza che non ipotizza sul futuro (ma è ambientata nel presente o nel passato) o alla quale indagare sul presente tutto sommato interessa poco.

definizioni scientifiche

La science-fiction è la mitografia della scienza [dove non soltanto "mitografia" si riferisce al suo significato italiano ("studio dei miti"), ma vuole permettersi un recupero etimologico della sua origine greca "mythographài" ("racconto fantastico"). Dunque, "Studio dei miti della scienza" oppure "Racconto fantastico della scienza", epistemologia + letteratura.] (Franco Ricciardiello) Più che una definizione è una descrizione quella che ci dà lo scrittore Franco Ricciardiello (vincitore del premio Urania 1998), tuttavia molto stimolante. La fantascienza è un genere (letterario, cinematografico, ecc.) basato su ipotesi di tipo scientifico, che introducono qualche elemento di diversità, da piccolissimo a enorme, rispetto alla realtà in cui viviamo. L'ambientazione può essere presente, passata o futura, oppure altri pianeti, o mondi alternativi. Le scienze di cui si parla non sono necessariamente solo quelle di tipo tecnologico, ma anche scienze umane e sociali, come sociologia, antropologia, psicologia. (Milena Debenedetti) La precisazione finale in questa definizione della scrittrice Milena Debenedetti è molto importante, e andrebbe tenuta sempre a mente quando si parla del rapporto fra scienza e fantascienza. La Fantascienza è un modo di "ragionare" strettamente correlato alla Scienza: una (la Scienza) ci permette di classificare e comprendere ciò che non conosciamo, l'altra (la Fantascienza) ci permette di capire cosa farne. (Antonio Pallaro)

definizioni generiche

Genere letterario che tratta vicende e temi fuori dalla realtà contemporanea, ambientate in qualsiasi spazio e tempo. La fantascienza è un insieme di storie che possono essere libere da qualsiasi vincolo convenzionale. (Gianluca Rigotti) Tutto quello che la fantasia e l'immaginazione umana riesce a produrre, estraniando l'uomo dalla reale quotidianità, creando un mondo parallelo che possa essere anche un rifugio o una scappatoia, un modo di vita che sarebbe congeniale, ma che non è ancora raggiungibile. Ok, ma queste definiscono tutto il fantastico, inclusi fantasy, horror, gotico e quant'altro.

Il genere letterario che si occupa di possibili realtà alternative: futuro, passato etiamque presente (Raimondo Marullo) Qui la chiave è la parola "possibili": a seconda del rigore con cui viene usato questo termine, la definizione include altri generi o esclude gran parte della fantascienza stessa. In pratica, il problema viene spostato di uno scalino ma resta intatto.

"Scienza e fantasia allo stesso tempo", forse la definizione più intuitiva e generica, ma anche quella che ha fatto la fortuna di questo genere,lasciando un vasto spazio di lavoro a chi si è cimentato nel creare racconti, film e altro dedicati a questo universo... (Francesco Martinelli) Sì, ma ci sembra davvero molto generica.

La fantascienza è la rappresentazione, in qualsiasi modalità (film, fumetto, romanzo, ecc....), di una realtà scientifica diversa da quella riscontrabile oggettivamente (libri di storia, tecnologia attuale e/o passata, ecc....). Infatti io considero il genere horror e quello fantasy dei sottoinsisiemi o figli della grande madre "La fantascienza". (Claudio Cardinali) Be', questa è un'opinione personale; sicuramente il campo del fantastico è molto ampio e la fantascienza è solo una sua recente emanazione. Considerare l'horror parte della fantascienza è molto opinabile, anche perché come genere esiste da molto prima della fantascienza vera e propria.

definizioni filosofiche

Qui si entra in un gruppo di definizioni che non cercano il rigore ma piuttosto descrivono in qualche modo l'impatto sul lettore. Ci piace in particolare la prima, che ci ha inviato il famoso autore (nonché caro amico) Valerio Evangelisti:

La fantascienza è il genere narrativo che ha per oggetto i sogni e gli incubi generati dallo sviluppo tecnologico, scientifico e sociale. (Valerio Evangelisti) In pratica Valerio sposta il presupposto della fantascienza dalla scienza stessa ai "sogni" (e gli incubi) generati dalla scienza stessa. Questo allarga moltissimo la definizione, facendo tornare in scena tutta la narrativa e la cinematografia che ha basi scientifiche molto labili ma che partono, comunque, da idee che hanno una qualche derivazione scientifica.

La fantascienza è vivere il futuro oltre la vita. In essa convivono i timori e le speranze dell'essere umano, fondendo l'immaginario all'onnipotenza tecnologica. E' l'ignoto del futuro e dell'universo che si rivela. E' il mezzo con il quale l'uomo rende immortale l'uomo, nonostante tutto. Tutto ciò che la mente umana riesce ad immaginare "ai confini della realtà" (Antonio Conte) Che tratti del futuro in cui vorremmo vivere o sia un modo per esorcizzare quello che non vorremmo mai vedere, la fantascienza è un viaggio attraverso la capacità più importante (e sottovalutata) della nostra mente, quella di esplorare le molte trame della realtà per sognarne (e in alcuni casi vedere realizzate) di nuove e, apparentemente, impossibili. (Pasquale Camastra) La fantascienza, è un modo di respirare. E' qualcosa che hai dentro, la voglia di sognare, scoprire, conoscere e non aver paura e pregiudizi, tutto ciò si nasconde dentro di noi, per non essere scambiato per pazzia, sotto il nome di "Fantascienza". (Giulio Dicanio) Le scienze proibite dagli dei spacciate per fantasie, onde evitare le loro ire.

definizioni poetiche

La Fantascienza è... i libri di Verne divorati da bambino, dei B Movie in bianco e nero con il pane e Nutella a far compagnia, è l'entusiasmo per i racconti di marziani e mondi scomparsi o da esplorare... la Fantascienza è la parte innocente di noi che non vuol morire, la parte bella, che ci fa sperare in un domani migliore... la Fantascienza è l'ultima via di fuga da un apocalittico presente... la Fantascienza è poesia, forse l'ultima... (Mimmo Fiorello) Fantascienza è tutto quello che, aprendo baratri incolmabili o invisibili fessure tra il nostro mondo e gli infiniti mondi della fantasia umana, ci affascina, stupisce, spaventa e meraviglia e che spesso ci porta a domandare a noi stessi: "E se fosse?" (Elisabetta Vernier) Nulla più che un sogno non ancora realizzabile. (Andrea Delcu) La fantascienza è un palcoscenico che poggia in parte sul nulla ma talmente robusto da poter ospitare qualsiasi rappresentazione della realtà. (Gianluca Magalotti)

definizioni personali

E' la fantasia (mia) che travisa la scienza (Donatina Cardone) Ok, definizione inattaccabile ma un po' solipsista... La fantascienza? è certamente il genere letterario perferito da coloro che mal sopportano "le regole". (Massimo Giraldo) Può darsi, ma anche da molti che le regole le sopportano. Come lettore ho sempre visto il racconto di fantascienza come un'estensione alla mia immaginazione, superiore ad ogni altro genere letterario, una specie di "terra di nessuno" per la mia mente. Infatti, a differenza di racconti ambientati in epoche passate o presenti ma con riferimenti troppo vincolanti, nella fantascienza sento una libertà di "movimento" unica, che aumenta il mio coinvolgimento ed il piacere della lettura. (Fulvio Pazzini) E infine una definizione decisamente opinabile ma sicuramente simpatica: La fantascienza è una roba da bambini!! (così dice almeno mia madre quando vede sul mio scaffale vicino al letto una pila di 10/15 di fanta book, che mi attirano più dei testi di ingegneria; eppure dovrebbe capire che c'è un'intima relazione tra le due cose!) (Dario Borsotti)

La prossima inchiesta: il peggio della fantascienza!

Alieni inverosimili, idee balorde, traduzioni invereconde, film di serie Z, racconti al limite del plagio, effetti speciali ridicoli, romanzi illeggibili, e chi più ne ha più ne metta. Vogliamo fare una raccolta di tutte le nefandezze più insultanti della fantascienza. La famosa legge di Sturgeon diceva "il 90% della fantascienza è spazzatura" (be', lui usava un termine più esplicito). Noi vorremmo ricavare, magari con anche un po' di humor, il distillato più infame della "spazzascienza".

Segnalateci tutto ciò che più vi ha fatto rabbia nelle vostre esperienze fantascientiche. Abbiamo bisogno del vostro contributo, perché le inchieste di Delos sono aperte a tutti e vogliono essere lo specchio di ciò che i lettori pensano della fantascienza e di come la vivono. Potete inviarci i vostri contributi in modo facile e rapido usando il modulo all'indirizzo www.delos.fantascienza.com/inchieste. Il mese prossimo raccoglieremo tutti i contributi più interessanti che ci saranno arrivati e li pubblicheremo sul numero 41 di Delos. Non mancate!