L'allarme antrace che imperversa sulle cronache bolzanine di questi giorni è poca cosa se paragonato all'orrore che ha imperversato per una settimana nel capoluogo altoatesino. Tre loschi fuguri si aggiravano ululando alle Dolomiti. Mongini, Malaguti e Curtoni, tre nomi storici della fantascienza (e non solo) italiana, superando insidie quali la pesantissima cucina locale, un uomo surgelato di quattromila anni e il temibile gelo dei bolzanini (che non avrebbero sfigurato nel ruolo dei baccelloni in L'invasione degli ultracorpi), vincendo la naturale pigrizia che gli anni rendono di giorno in giorno più acuta, sono calati nella libreria Mardi Gras per deliziare i numerosi appassionati lì riunitisi con aneddoti e pensieri più o meno dettati dai fumi della grappa. Ovviamante, dato il loro status di star hanno pensato bene di far attendere la platea per qualcosa come tre quarti d'ora. E' andata bene, Marylin Monroe faceva spettare registi e attori anche per due-tre ore di fila. E poi, insomma, Marylin mica era bella come i magnifici tre.

Un disastro di proprorzioni bibliche, come si può immaginare. L'incontro con i (autodefinitisi) "geriatrics three" è stato il culmine di una bella iniziativa ideata e gestita da due fantalettori: Marco Lazzara e Alois Pirrone. I due, sfidando, come detto, la naturale diffidenza dei bolzanini verso qualunque cosa abbia a che fare con l'immaginazione, sconfiggendo burocrazie e sponsor reticenti, sono riusciti in un'impresa non da poco: una settimana di film di fantascienza, fantascienza d'annata, film indimenticabili quali L'astronave atomica del dottor Quatermass, L'invasione degli ultracorpi, La meteora infernale, Il pianeta proibito, per citarne alcuni: e scusate se è poco.

L'afflusso di spettatori è stato buono soprattutto se contestualizzato nella città alpina. Tanto per la cronaca, l'ultimo concerto di Alex Britti, al palasport di Bolzano, ha contato sì e no un centinaio di paganti... Quella di Marco e Alois era una sfida. Una bella sfida vinta senza ombra di dubbio dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, che la passione unita alla volontà, di chi per anni si è cibato di immaginazione, smuove le montagne. Le tre montagne in questione poi, si sono dimostrate persone di eccezionale simpatia e carica umana, dispensando a piene mani idee e commenti (anche salaci) sul vecchio e sul nuovo, non necessariamente su argomenti fantascientifici, toccando un po' di tutto, da Independence Day all'11 settembre, dal noir alle nuove leve, passando per l'era dell'acquario, abbracciando un contesto culturale (che qualcuno storca pure il naso, ma tanto sono solo affari suoi) che spesso li ha trattati come appestati solo perchè osavano trattare Dick, Pohl o Ballard alla tregua di Tolstoi o Pirandello.

E, a proposito di Philip Dick, dopo l'ascensione (tramite dischi volanti, ovvio) dei tre, Bolzano è stata risucchiata in un vortice spazio-temporale in cui i crauti parlano in klingon, le stuatue assomigliano tutte in maniera inquietante al dottor Spock e uno strano nanerottolo con le orecchie orizzontali va importunando i passanti farneticando cose come "usa la forza, usa la forza, ma dove cavolo sono finito, eh? aiuto? Vic? Vanni? Ugo? Perchè mi avete lasciato solo? ragazzi? Ehi? Dai, non fate scherzi...". Chiunque avesse smarrito uno jedi è pregato di rivolgersi alla pro-loco di Bolzano. Noi, intanto, aspettiamo il prossimo meeting...