Fearn era nato nel 1908 (morì nel 1960) e aveva iniziato a scrivere nel 1931, collaborando a una rivista di cinema. Nello stesso anno aveva fatto la conoscenza della rivista Amazing. Qualche tempo più tardi le inviò un romanzo, The Intelligence Gigantic, che apparve in due puntate un paio d'anni più tardi. La storia parla della creazione di un uomo artificiale, dotato di intelligenza sovrumana; tuttavia, diversamente dai "superuomini del futuro" cari a quella prima fantascienza - con il cervellone ipertrofico e la mente piena di utopici sentimenti - la creatura artificiale è malvagia e cerca di impadronirsi del mondo. L'idea di una grande intelligenza malvagia colpì i lettori per la sua novità e anche i successivi racconti introdussero idee nuove per l'epoca: per esempio Liners of Time che presentava la morte della terra e il sorgere di un'intelligenza di fuoco nella polvere cosmica rimasta dopo la distruzione.

In quegli anni la principale concorrente di Amazing, la rivista Astounding, era passata a un nuovo editore e il suo direttore aveva lanciato la politica delle "variazioni concettuali", ossia cercava storie che presentassero nuovi e imprevedibili sviluppi dei temi apparsi negli anni precedenti e già noti ai lettori. Fearn pubblicò su questa rivista vari racconti assai diversi tra loro: nel marzo 1934 apparve The Man Who Stopped the Dust, su un'invenzione mirante al bene dell'umanità e le sue conseguenze negative, nel luglio 1934 Before Earth Came, in cui si descriveva un mondo artificiale, i cui abitanti, vedendo avvicinarsi la distruzione del pianeta, creano la terra e vi disseminano le spore della vita; il pianeta distrutto costituisce poi la fascia degli asteroidi. Mathematica, apparso nel 1936, presentava il concetto che il mondo fosse una serie di equazioni matematiche e la ricerca del Supremo Matematico che ha creato l'universo.

Quando Campbell, alla fine de 1937, prese il posto di Tremaine, invitò Fearn a cambiare genere di storie, e Fearn cominciò a servirsi di pseudonimi per non deludere i suoi vecchi lettori. Nacquero così "Polton Cross" e "Thornton Ayre" e con questi pseudonimi Fearn cercò di ispirarsi alle storie che in quegli anni sembravano incontrare maggiormente il gusto dei lettori, ossia quelle di Stanley G. Weinbaum: incontri con razze aliene dotate di una grande "umanità" (come nella produzione di Simak dei decenni successivi).

Però, dopo la morte di Weinbaum nel 1935, tutti gli autori di Astounding s'erano messi a imitare il suo tipo di storie e Campbell - che voleva storie sul prossimo futuro e ambientate sulla terra - smise di pubblicarle. Fearn, dopo alcuni rifiuti, disse al suo agente di non spedire più a Campbell i suoi manoscritti e di mandarli alle altre riviste che erano apparse alla fine degli anni '30. Nello stesso periodo cercò altri generi, e in questa produzione adottò una "tecnica" che poi suggerì a Temple nella loro corrispondenza: andava al cinema e prendeva le trame che gli piacevano, poi le adattava alla fantascienza cercando di presentare personaggi credibili. In alcuni casi prendeva la stessa storia e ne faceva fino a quattro romanzi: uno di fantascienza, un western, un giallo e un romanzo rosa sotto pseudonimo femminile. Però, nella sua corrispondenza, distingueva sempre tra le storie "da film" e quelle totalmente sue!

Nella sua produzione di quegli anni comparvero anche le serie di racconti: una su un detective scientifico del futuro (per Amazing), un'altra sull'investigatrice dilettante Maria Black e una terza su una donna aliena dai poteri sovrumani che cercava di impadronirsi del mondo, la "Amazzone Dorata" (Fantastic Adventures).

Quest'ultimo personaggio era una variante del suo primo racconto sull'intelligenza artificiale maligna, ma rientrava in un gruppo di eroine "nere" che Fearn, verso il 1940, aveva immaginato per i suoi gialli. La più importante di queste sue storie gialle è la serie - pubblicata con lo pseudonimo John Slate - della "professoressa Maria Black" una insegnante inglese, titolare di una scuola per signorine di buona famiglia, che è un po' una "dark lady" e un po' un'investigatrice dilettante alla Agatha Christie. Nel primo romanzo, Mary si reca negli Stati Uniti per indagare sulla morte del fratello: un classico "omicidio nella camera chiusa", presentato però come suicidio. Una volta giunta in America, Mary adotta i metodi che aveva visto nei film americani di gangster e nei romanzi della "scuola dei duri". La serie è divertente e ben congegnata, e contiene qualche ironia sulla produzione americana dei "pulp" (l'aiutante americano di Mary si chiama appunto Pulp Martin).