A diversi anni ormai dall’ultima ristampa, torna La Matrice Spezzata di Bruce Sterling, e lo fa nel prestigioso contenitore della Collezione Urania. Dopo il numero 1 dedicato a Neuromante di William Gibson e il numero 9 che ripropose Mirrorshades, l’antologia-manifesto del cyberpunk curata dallo stesso Sterling, la Collezione torna dunque a un decennio che ha saputo proiettarsi nella storia del genere con un’ondata sismica senza precedenti. Il lettore che da poco si è avvicinato alla fantascienza avrà quindi una meritata occasione di avvicinarsi a un’opera memorabile e fondamentale, in grado di fondere in un culmine di immaginazione sfrenata cliché della space opera classica con elementi di sovversione purissima, riconducibili questi al movimento di cui Gibson e Sterling furono da subito riconosciuti come padri fondatori e guide spirituali. Ma anche il lettore innamorato della Golden Age, magari estraneo alle ondate di rinnovamento che dalla fine degli anni Sessanta hanno sconvolto il genere a più riprese, avrà modo di ricredersi sulla fantascienza degli ultimi anni recuperando questo indiscutibile capolavoro.

Il sistema solare a cavallo tra il XXIV e il XXV secolo è noto come Matrice Spezzata. Pianeti, asteroidi e satelliti sono stati colonizzati dall’uomo, ma la frammentazione politica ha prodotto un intreccio di forme culturali e tecnologiche tanto sofisticate quanto bizzarre. Tutti questi frammenti, come schegge alla deriva dell’antica unità umana, tendono a sperimentare forme nuove di organizzazione, mosse dal principio che “muoversi in clade” sia l’unico modo per evitare l’estinzione. Questa condotta implica la preservazione dei valori di clan nel contesto più ampio di una fazione politica complessa e porta all’affermazione di due visioni filosofiche contrastanti. Da una parte i Mech, votati alla tecnologia e alla cibernetica, non disdegnano il ricorso agli innesti prostetici per estendere le abilità del corpo umano. Dall’altra, invece, i Plasmatori sono autentici maestri nell’arte delle manipolazioni genetiche. Tra queste due correnti opposte è tutto un fiorire di comunità marginali in lotta per la sopravvivenza, che di volta in volta giocano un ruolo fondamentale nel più grande conflitto del controllo economico e politico della Matrice Spezzata. Nel quadro di questa civiltà proiettata verso il postumanesimo, Abelard Lindsay è una singolare figura di antieroe: diplomatico e rivoluzionario di professione, assume nel corso delle sue avventure identità diverse. Ribelle, esule, impresario teatrale, cane solare, mercante, scienziato e ambasciatore presso una razza aliena, dispensa le sue doti di trasformista al migliore offerente senza mai perdere di vista la sua missione fondamentale: guidare l’umanità a una consapevolezza maggiore delle sue potenzialità e del suo ruolo nel suo ambiente. Una consapevolezza che, forse, l’aiuterà ad uscire dalla sua culla seguendo una traiettoria di fuga tanto audace quanto impensata.

Sostenuto da una vocazione anarchica sovversiva, il romanzo è solo una parte del ciclo che attraverso altri cinque racconti dipinge l’evoluzione di questo scenario politico futuro dell’umanità. E, come recitava la quarta di copertina dell’edizione che la Nord riservò all’intera saga, si configura come “uno dei più brillanti e originali tentativi di immaginare il futuro, il capolavoro che ha rivelato le vere potenzialità della fantascienza cyberpunk”. Non lasciatevelo scappare.