Con il numero 25 della serie edita da Eura Editoriale, John Doe subisce una vera e propria rivoluzione. Il fumetto di Roberto Recchioni e Lorenzo Bartoli che molti apprezzamenti aveva attirato su di sé cambia radicalmente, uscendo dal cliché delle serie autoripetitive e statiche nella ripresentazione ogni mese di un canone narrativo.

Gli autori rischiando, come ammesso nell’editoriale dell’ultimo numero presente in edicola, hanno deciso di gettare al vento tutte le sicurezze (anche di vendita) di questi due anni e di ricominciare da capo. John Doe non sarà più il John Doe che i lettori hanno conosciuto sinora ma un personaggio nuovo, profondamente diverso e in un contesto completamente imprevedibile.

Ma chi è John Doe?

John Doe (nome con cui negli Stati Uniti si definiscono i cadaveri non riconosciuti) è semplicemente il braccio destro di Morte, responsabile della Trapassati Inc. la società che ha il compito di provvedere alla dipartita fisica di chi ha raggiunto la sua ultima ora.

Le regole sono dettate dalla “alte sfere” che decidono il momento finale di ognuno di noi.

Tuttavia qualcosa non torna nei conti. Come la più normale delle aziende i dati contabili devono quadrare e John Doe si accorge che non è così: ci sono importanti ammanchi nel numero di decessi previsti. Morte in combutta con i suoi cavalieri dell’apocalisse ha sottratto al loro destino personaggi illustri, artisti, musicisti, guerrieri per poter mettere in scena il più spettacolare armageddon possibile, sfasando in tal modo i conti.

Per risolvere l’ammanco di decessi Morte vuole organizzare un’ecatombe, un nuovo olocausto che spazzi via milioni di vite, riequilibrando i “libri contabili”. John Doe tuttavia si ribella a questo progetto, (non per scrupoli morali ma per una sorta di deontologia professionale) ruba la falce dell’olocausto, lo strumento con cui Morte avrebbe dovuto compiere la sua distruzione, e fugge.

La prima stagione che occupa i primi 24 numeri racconta dell’inseguimento di Morte e dei suoi cavalieri a John Doe che corre per le strade degli Stati Uniti braccato e aiutato da improbabili figure, come Tempo e Fato.

Il numero 24 celebra lo scontro finale: Morte e John Doe si sfidano in un duello in cui morte e vita si fondono, in cui odio e amore si saldano in un nuovo sentimento, in cui la morte diventa vita e la vita diventa morte. E’ il climax narrativo, un’esplosione di trame che si chiudono e di prospettive che si aprono. L’epilogo è inaspettato e imprevedibile: le “alte sfere” assegnano a John Doe il posto di Morte. Egli diventa l’organizzatore, esecutore, programmatore di ogni singola dipartita umana sulla faccia del pianeta e Morte, incinta del figlio di John Doe (come si può sconfiggere la Morte se non trasformandola in creatrice di vita?) viene ridotta a semplice donna mortale.

Il nuovo corso vede John Doe al posto di Morte affiancato da 3 nuovi cavalieri dell’apocalisse, impersonificazione dei mali, dei timori, della disperazione moderna (rischio, dipendenza e ferocia).

Una vera e propria rivoluzione che porta il lettore ad abbandonare le strade polverose con cui aveva seguito John Doe nella fuga da Morte e lo conduce dritto negli uffici puliti e ordinati dell’azienda che ha come core business la dipartita, puntuale e precisa di tutti gli esseri umani.

John Doe subisce una trasformazione, da yuppie antipatico, manipolatore e senza scrupoli diviene un’entità spietata ma onesta ed efficiente nel suo compito di falcidiatrice finale.

Intanto la vecchia Morte ora umana e gravida attende maligna nell’ombra…

Una scommessa rischiosa, ma crediamo certamente vincente.

John Doe è un fumetto non racchiudibile in schemi prefissati, che ha come manifesto obiettivo quello di spiazzare il lettore senza dargli mai certezze e costringendolo a rimettersi ogni volta in gioco. Bartoli e Recchioni da due anni portano avanti questa avventura che ogni mese si colora di tinte nuove, di immagini suggestive, di storie vive e, grazie alla collaborazione di un parco disegnatori di grande prestigio (di cui citiamo solo il copertinista: Massimo Carnevale), hanno dato vita ad una delle serie meglio riuscite degli ultimi anni.