Kazakistan e Russia hanno raggiunto un accordo per sviluppare congiuntamente Baiterek, un nuovo complesso di lancio nel celebre cosmodromo di Baikonur, che attualmente il Kazakistan concede in licenza all'agenzia spaziale di Mosca. Baiterek sarà destinato al nuovo razzo senza equipaggio Angara, sviluppato come alternativa al dispositivo Soyuz attualmente in uso. I kazaki hanno a lungo protestato per minimizzare l'inquinamento provocato dai razzi lanciati dal loro territorio.

Anatoly Perminov, capo dell'agenzia spaziale russa, ha dichiarato che Baiterek sarà completata entro il 2008-2009. A margine della conferenza stampa di venerdì, Perminov ha anche detto che difficilmente il turista spaziale americano Gregory Olsen prenderà parte al lancio della Soyuz previsto in ottobre, sebbene abbia superato gli esami medici. La missione di ottobre è uno dei due voli della Soyuz previsti annualmente per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale e offrire l'avvicendamento all'equipaggio. Lo scienziato milionario sarebbe stato disposto a sborsare 20 milioni di dollari (16 milioni di euro) per il volo. "A questo punto il terzo posto è vacante" ha dichiarato Perminov ai giornalisti. "Gregory non potrà prendere parte al lancio".

Il volo di Olsen era stato originariamente schedulato in aprile, ma dopo il fallimento in alcuni esami medici dovuto a non meglio specificati problemi di salute era stato rinviato a ottobre. Perminov ha confermato che questa volta Olsen ha superato con successo i test clinici, ma non ha motivato le misteriose ragioni dell'esclusione. L'americano Dennis Tito e il sudafricano Mask Shuttleworth restano dunque gli unici due casi di turismo orbitale. Il cantante americano degli 'N Sync Lance Bass aveva sperato di prendere parte ad un volo nel 2002 ma dopo essersi sottoposto all'addrestramento nel centro per i cosmonauti russi fu messo fuori equipaggio per non essere riuscito a pagare il biglietto per lo spazio. Perminov si è detto incerto anche sul futuro dello shuttle, esprimendo delle riserve sul piano di lancio del Discovery schedulato in luglio dopo tre successivi rinvii, e che dovrebbe rappresentare il primo ritorno allo spazio del veicolo americano dopo il disastro del Columbia del 2003. "Spero che la NASA riesca a mandare lo shuttle in orbita a lunglio" ha detto laconicamente, "ma comincio ad avere dei dubbi a riguardo".