Uno degli aspetti visuali che colpisce indubbiamente quando si guarda La vendetta dei Sith è la grande quantità di particolari visivi di alcune scene. Dovendo mettere quanti più “oggetti” possibile in una scena, sia essa virtuale o reale, è ovvio che si finisce per esaurire la fantasia oppure lasciarsi prendere la mano e aggiungere anche oggetti che potrebbero risultare estranei o divertenti; la qualità delle riprese digitali rende ancora più semplice il riconoscimento di alcuni particolari interessanti.

Nella scena di apertura della battaglia di Coruscant un distruttore stellare della Repubblica colpisce e distrugge una fregata separatista dalla quale sfuggono moltissimi detriti, tra cui un lavandino infuocato che colpisce lo scafo del distruttore. Durante la battaglia notiamo che i computer tattici dei caccia di Anakin e di Obi-Wan ricordano quello del caccia TIE che Darh Vader ha utilizzato nella battaglia finale di Guerre stellari quando tentava di colpire i caccia ala-X decollati da Yavin. Quando i due missili stanno inseguendo i caccia di Obi-Wan e Anakin si può notare un distruttore della Repubblica attraccato a una nave da battaglia della Federazione a forma di ciambella vista in Episodio I: secondo il dipartimento degli animatori del film c’è stato un abbordaggio ed è in corso una battaglia lungo i corridoi delle due navi. Da segnalare che durante questa battaglia Obi-Wan pronuncia la famosa battuta «I have a bad feeling about this», che ricorre in ciascuno dei film della saga.

Terminata la battaglia, i nostri eroi riportano Palpatine sano e salvo alla sede del Senato, nel cui spazioporto si vede chiaramente in basso sulla destra il Millennium Falcon che sta attraccando; secondo quando detto da George Lucas, la nave che si vede non sarebbe una nave corelliana generica, ma proprio lo stesso Millennium Falcon che diventerà poi proprietà di Lando Calrissian e, quindi di Han Solo. Sempre nella medesima scena si possono notare ben tre esemplari della nave naboo di Padmé. Quando i senatori accolgono Palpatine si può ascoltare l’unica battuta di Jar Jar, che si scusa per aver intralciato il senatore Orn Free Taa. Nella medesima scena si vedono molti senatori le cui storie sono state eliminate dalla stesura finale della sceneggiatura per mantenere l’attenzione su Anakin; i loro nomi sono Chi Eekway, Terr Taneel (interpretata da Amanda Lucas, figlia di George), Nee Alavar, Mon Mothma (che abbiamo già visto in Il ritorno dello Jedi nella scena del briefing che precede l’attacco ad Endor), Giddean Danu, Malé-Dee, Fang Zar, Meena Tills e Fema Baab. Nel database del sito ufficiale di Guerre Stellari, www.starwars.com, è possibile consultare la scheda di ciascuno di questi senatori.

L’opera è sempre stato un contesto di mondanità e lo è anche in Episodio III. Mentre Anakin percorre la scalinata si rivede Dannl Faytonni, un umano già visto nel nightclub di L’attacco dei cloni, interpretato da Anthony “C-3PO” Daniels. Lungo i corridoi del teatro reincontriamo il senatore Horox Ryyder visto in La minaccia fantasma e Greeata e Rystáll, due membri della banda di Max Rebo che si esibiscono nel palazzo di Jabba. Altre personalità degne di nota sono la senatrice Chi Eekway che sta conversando con il Barone Papanoida, interpretati rispettivamente da Katie e Gorge Lucas; Katie Lucas, figlia del regista, era già apparsa il Episodio I nel ruolo di Amee, una delle bambine amiche di Anakin e in Episodio II nei panni di una Twi’lek con la pelle violetta di nome Lunae Minx. Nel palco a fianco a quello di Palpatine si possono vedere molti nomi noti della Industrial Light & Magic: nella prima fila sono seduti Jill Brooks (produttore degli effetti visuali), Rob Coleman (supervisore delle animazioni), Janet Lewin (produttore degli effetti visuali); nella seconda fila ci sono Roger Guyett (supervisore degli effetti visuali), Denise Ream (produttore degli effetti visuali) e John Knoll (supervisore degli effetti visuali). In un corridoio al di sotto dei palchi che si vede nella scena dell’interno dell’opera si può notare Janu Godalhi, una persona avvolta in un lungo vestito verde; il personaggio è interpretato da Pablo Hidalgo, un giornalista di Star Wars Insider e della parte a pagamento del sito ufficiale.

Dopo tanti caffè anche a lui spetta il suo momento di gloria: Michael Smith, addetto a Javva the Hutt
Dopo tanti caffè anche a lui spetta il suo momento di gloria: Michael Smith, addetto a Javva the Hutt
Nella prima inquadratura di Kashyyyk, il pianeta dei Wookie, si può notare che uno degli alieni che cavalca le creature volanti è Ratts Tyerell, uno dei piloti della gara vinta da Anakin su Tatooine in Episodio I; alla fine di questa scena vediamo il distruttore stellare di Yoda parcheggiato dietro agli alberi.

La scultura che si vede quando Palpatine parla con Anakin non ritrae alcun personaggio noto, ma rievoca un’epica battaglia tra i cavalieri Jedi e alcune creature sedotte dal lato oscuro della Forza.

Durante la battaglia su Utapau si può notare in secondo piano un clone della Repubblica che, avendo perso il suo fucile, fa a cazzotti con un droide da battaglia.

Quando Obi-Wan e Yoda arrivano al tempio Jedi dopo la mattanza di Anakin, Yoda utilizza la sua spada laser come una lancia per uccidere un clone perforandolo all’altezza del cuore; questa scena era stata all’inizio rimossa, per poi essere reinserita, visti i commenti positivi di tutte le persone che avevano potuto vederla. Quando Obi-Wan rivede la registrazione olografica il Maestro Jedi che si vede combattere è Cin Drallig, interpretato dal coordinatore degli stunt e maestro d'armi Nick Gillard.

Verso la fine del film molti avranno riconosciuto la Tantive IV, la nave alderaaniana che viene catturata da un distruttore all’inizio di Guerre stellari, pilotata in questo film da Jeremy Bulloch, nel rulo del capitano Colton; Bulloch è l’attore inglese ospite dell’ultima Deepcon che per primo è stato dietro la maschera di Boba Fett.

Coloro i quali, dopo l’ultima maestosa scena di Tatooine non sono fuggiti dalla sala e hanno letto i titoli di coda avranno notato un Michael Smith nel ruolo di Javva The Hutt, il soprannome dato al mezzo motorizzato che vende caffè e altri generi di ristoro all’interno del campus della Industrial Light & Magic; il medesimo credit era apparso anche nei primi due episodi.