Dopo 14 anni la saga horror-pretesca più famosa del cinema, quella de L'esorcista, torna a materializzarsi sul grande schermo. Nel 1990 William Peter Blatty, l'autore del romanzo originale da cui il primo film fu tratto, si mise personalmente dietro la macchina da presa per dirigere il non disprezzabile L'esorcista III, ottenendo comunque risultati ben superiori a quelli che John Boorman aveva ottenuto dirigendo lo scombussolato numero due. Ora la serie si arricchisce di un nuovo capitolo ambientato molti anni prima del film capostipite, quando il giovane Padre Merrin era in Kenya. Il film, che si intitola Exorcist: the beginning, è appena uscito nei cinema americani e come noto è stato afflitto da difficoltà produttive d'ogni stampo. Liam Neeson avrebbe dovuto essere il protagonista ma poi ha lasciato perdere, rimpiazzato dal meno noto Stellan Skarsgaard. Il film è stato inizialmente diretto da Paul Schrader ma poi è stato quasi interamente rigirato da un altro regista, Renny Harlin, in quanto la produzione era insoddisfatta. Persino il compositore della colonna sonora è stato sostituito: insomma c'era quasi quasi da chiamare un esorcista... C'era ovviamente molta curiosità per quello che sarebbe uscito fuori e la produzione Warner Bros ha seguito l'esempio della Fox che recentemente per Alien vs Predator non aveva effettuato le usuali proiezioni in anteprima per la stampa, impedendo quindi che le recensioni (piuttosto negative) apparissero sui giornali in contemporanea all'arrivo del film nelle sale. Per Exorcist: the beginning i critici hanno dovuto quindi aspettare il giorno di uscita e vedersi il film pagando il biglietto. M. Dargis sul New York Times prevede che il film sarà ricordato in futuro come Exorcist: the end e aggiunge che "i brividi raramente diventano più a buon mercato e più ripugnanti". Le fa eco dalle colonne del Washington Post S. Hunter, che lo definisce un film per masochisti, in grado di infliggere agli spettatori un bel trittico di negatività: è noioso, è lugubre ed è stupido." Ancora in tono il commento di W. Morris sul Boston Globe: "Se siete in cerca dei nuovi confini del peggio non dovete cercare oltre, il nuovo prequel dell'Esorcista è un interminabile ributtante spreco." J. Leydon su Variety parla di "film-spavento irritante nella sua scollatezza, che inciampa malamente dopo alcune promettenti scene iniziali per diventare rapidamente un caotico confuso insieme di personaggi non sviluppati a dovere, passaggi senza logica e trovate standard da film di paura." C'è comunque anche chi si aspettava di peggio: J. Mathews del New York Daily News se lo aspettava come un "qualcosa di inguardabile" e invece alla fine dice che "non è poi disgustoso, è semplicemente noioso", opinione condivisa anche dal critico del New York Post L. Lumenick secondo cui siamo dalle parti del "semplicemente brutto, non sommamente terribile." Chiudiamo questa piccola panoramica col Los Angeles Times dalle cui colonne K. Crust scrive che si aspettava di peggio e che alla fine il film si è rivelato essere "parzialmente soddisfacente, un esteso scontro con spuntate implicazioni teologiche, composto in parti uguali da wrestling, Beetlejuice e Gene Scott", quest'ultimo uno di quei grotteschi televangelisti che negli USA fanno le prediche in televisione (solitamente avendo alla fine qualcosa da vendere). Riepilogando: solo il 10% di recensioni positive, voto di media 3.5/10. Non esattamente un trionfo, ma è anche vero che quando si tratta di recensire film fantastici e in particolare dell'orrore spesso qualche critico esibisce un po' di accademica puzza sotto il naso. I semplici votanti dell'Internet Movie Database danno infatti un voto di media del 5.2/10, più alto come si vede ma comunque al di sotto della sufficienza. Al box office comunque il film è andato benino, sebbene non sia proprio il caso di gridare al miracolo: incassi nel primo week end di circa 18 milioni di dollari, più altri 7 (quasi) nel secondo. In un paio di settimane il film è sopra i 30 milioni di dollari.