Se una stella ha una massa sufficientemente elevata, alla fine della sua vita, ovvero quando il suo combustibile si esaurirà al punto che le reazioni nucleari non saranno più in grado di contrastare la forza di gravità che tende a far collassare la stella su se stessa, diventerà un buco nero. Ciò presuppone che trascorra un certo tempo necessario alla stella a formarsi, a percorrere tutto il suo ciclo di vita e, infine, a trasformarsi in un buco nero che, inghiottendo materia, può ulteriormente ingrossarsi. E' naturale che questo intervallo di tempo sia molto lungo, tanto più lungo quanto più grande è il buco nero.

Ed è qui che sta la stranezza. Un gruppo di astronomi dell'Università di Stanford ha scoperto un buco nero talmente grande e antico che sembra impossibile abbia potuto avere il tempo di crescere fino alle dimensioni attuali, 10 miliardi di volte la massa del Sole! Nascosto nel cuore di una galassia molto distante da noi nella costellazione dell'Orsa Maggiore, questo oggetto sarebbe vecchio 12.7 miliardi di anni. Se così fosse, significherebbe che sarebbe nato quando l’universo aveva solo un miliardo di anni, e quindi avrebbe avuto "solo" un miliardo di anni per formarsi. "L'universo era spaventosamente giovane al tempo in cui si è formato questo oggetto," ha commentato la scoperta Roger Romani astronomo che ha guidato la squadra di ricerca. "Adesso la sfida è capire come questo buco nero abbia potuto avere così tanta massa da raggiungere le dimensioni che ha". Q0906+6930, questa la sigla con cui è stato identificato l'oggetto, è in realtà un "blazar", ovvero un buco nero che emette getti di radiazione più o meno nella direzione della Terra. Ed è proprio grazie allo studio della radiazione emessa dal buco nero che è possibile agli scienziati di studiare le caratteristiche del buco nero. A tale proposito, i ricercatori di Stanford hanno già previsto di osservare il prossimo anno le emissioni a raggi-X con il telescopio VLBA, in attesa che parta GLAST, il grande progetto di osservatorio spaziale per lo studio delle sorgenti a raggi gamma, che dovrebbe essere lanciato nel 2007.