Andare in pensione a 14 anni? Per alcuni potrebbe essere un sogno, ma per qualcosa che ha rivoluzionato e rivoluziona ogni giorno la nostra visione dell'Universo, non è una prospettiva allettante, anche perché ancora non c'è chi possa prendere il suo posto e le scienze astronomiche ormai non possono più fare a meno di uno strumento come questo. Sarebbe come riportare indietro le tecniche dell'astronomia di vent'anni! Il punto è che l'Hubble Space Telescope comincia a sentire il peso dell'età e ha bisogno di manutenzione. Sfortunatamente la tragedia dello Shuttle Columbia del primo febbraio dello scorso anno ha bloccato tutti i voli della navetta spaziale americana fino a data da destinarsi e ha quindi annullato tutte le missioni in programma, compresa quella già prevista di manutenzione al telescopio spaziale. Tuttavia, senza interventi l'HST non può durare ancora a lungo, di certo non per il tempo necessario affinché il suo sostituto, il James Webb Space Telescope, sarà operativo, ovvero non prima del 2010. Attualmente sono allo studio anche delle missioni robotizzate per cercare di intervenire sull'HST in maniera da allungarne la vita il più possibile, ma la situazione attuale è ancora confusa e l'interregno tra i due telescopi spaziali rischia di diventare insopportabilmente lungo.

Le celebrazioni dei suoi gloriosi 14 anni di attività sono quindi giunte per Hubble in un momento davvero difficile. Ma la sua storia e, soprattutto, i suoi risultati, sono stati comunque esaltanti, superiori a qualsiasi aspettativa. L'HST tuttavia cominciò male. Fu messo in orbita il 24 aprile 1990 e fin dalle prime immagini ci si accorse che qualcosa non andava. Malgrado oltre dieci anni (e milioni di dollari) spesi in progettazione, test e messe a punto, il suo specchio da 2.4 metri era sbagliato. Presentava un errore di curvatura che, pur minore del diametro di un capello umano, era sufficiente a mostrare le immagini fuori fuoco. Insomma, il telescopio era miope! Ci vollero tre anni per progettare gli "occhiali" di Hubble, che vennero montati durante un'apposita missione dello Shuttle nel 1993. Da allora il telescopio spaziale ha fatto 645.000 esposizioni di oltre 20.000 oggetti celesti in 82.000 orbite intorno alla Terra e le sue osservazioni nella luce visibile, nell'ultravioletto e nell'infrarosso hanno fornito materiale per oltre 5.000 articoli scientifici, cambiando radicalmente la nostra visione di quello che c'è là fuori. Per celebrare il suo 14° compleanno, l'HST ha pubblicato la foto che vedete a fianco. Si tratta di una splendida galassia anulare catalogata come AM 0644-741, visibile dall'emisfero australe e distante circa 300 milioni di anni luce. La straordinaria bellezza di quest'oggetto sta nella sua insolita configurazione, creata dalla collisione con un'altra galassia (non visibile nell'immagine) la quale ha spazzato via il nucleo centrale originale, lasciando gas e stelle a espandersi nell'anello che è rimasto, un po' come se fosse stato lanciato un sasso in uno stagno. Il colore blu evidenzia le stelle più giovani e calde, mentre il rosa proviene dall'idrogeno che brilla nell'intensa luce ultravioletta emessa dalle stelle neonate. L'anello ha un diametro di 150.000 anni luce, più largo della nostra Via Lattea e, secondo gli astronomi, inizierà a dissolversi tra 300 milioni di anni.