Ormai non ci sono più molti dubbi in proposito. L'atmosfera di Marte, composta al 95% da biossido di carbonio (CO2), contiene anche tracce di metano. Lo avevano già ipotizzato lo scorso anno alcuni astronomi che dicevano di aver registato caratteristiche spettrali del metano nell'atmosfera grazie ad alcune osservazioni compiute con l'Hawaii Infrared Telescope e con l'Osservatorio Gemini in Cile. Adesso la conferma viene dalle osservazioni della Mars Express e, particolare non trascurabile, dalle analisi effettuate dal Planetary Fourier Spectrometer (PFS), strumento italiano gestito da un team dell'Università La Sapienza di Roma guidato dal professor Vittorio Formisano. Benché la quantità di metano registrata sia molto esigua (si parla di dieci parti su un miliardo), quello che incuriosisce è da dove venga. Il metano (CH4) infatti non può sopravvivere nell'atmosfera per più di qualche centinaio di anni a causa di un processo di ossidazione che scinde il metano in acqua (H2O) e biossido di carbonio (CO2), entrambi elementi presenti nell'atmosfera marziana. Quindi deve esistere un meccanismo che reintegra il metano atmosferico. Ma che cosa? Per ora le ipotesi degli scienziati sono sostanzialmente due, entrambe basate su quanto osserviamo sulla Terra. La prima è che il metano possa essere immesso nell'atmosfera da attività vulcaniche o idro-termali. Va precisato che finora nessuna di queste attività è mai stata osservata, benché la High Resolution Stereo Camera (HRSC) a bordo della Mars Express potrà dirci qualcosa di più preciso nei prossimi mesi. La seconda ipotesi è che il metano sia il sottoprodotto di attività di natura biologica, come la fermentazione, e che quindi possa essere in qualche modo legato alla presenza di forme di vita. Qualunque sia la chiave di questo nuovo mistero marziano, la prima cosa da fare adesso, secondo Formisano, è capire "come esattamente il metano è distribuito nell'atmosfera marziana. Giacché il metano è presente in quantità così esigua, dobbiamo fare altre misure in maniera da avere abbastanza dati da fare un'analisi statistica e capire se ci sono regioni dell'atmosfera dove il metano è più concentrato." E, come ha confermato anche Agustin Chicarro, scienziato dell'ESA Mars Express Project, questo è proprio il compito che il PFS cercherà di portare a termine nelle prossime settimane.