Più che strana la storia di questa rivista è travagliata. Dopo alcuni numeri in una prima edizione semiprofessionale e alcuni altri con una casa editrice autonoma, Strane Storie era rinata grazie all'impegno della Pavesio, una casa editrice che si sta distinguendo nel settore del fumetto. Purtroppo però anche quest'ultimo tentativo non ha ottenuto il successo sperato. "Scrivo queste righe in segno di rispetto per i lettori e gli aspiranti autori che ci hanno contattato negli ultimi mesi, oltre che per tutti coloro che ci hanno sostenuto in una scommessa editoriale molto, molto ambiziosa.

Strane Storie si ferma" scrive l'editore Vittorio Pavesio nel comunicato con cui annuncia la sospensione delle pubblicazioni. "Sono molto fiero di avere tentato questa strada, anche se non è andata lontano. Con Strane Storie abbiamo voluto dare una possibilità di pubblicazione a nuovi talenti della prosa e del fumetto, sfidando un mercato notoriamente diffidente verso gli autori esordienti, figuriamoci se di racconti e fumetti brevi. Va detto che abbiamo raccolto numerosi consensi di critica e la gratitudine di moltissimi lettori. Ci hanno riconosciuto il coraggio di osare, di trattare equamente gli autori (che abbiamo regolarmente pagato) e di non limitarci alle classiche formule editoriali, spesso troppo impervie per gli esordienti. Le vendite non sono andate neanche malissimo, ma a fronte di quest'ultime, i costi per andare avanti sarebbero troppo gravosi. Strane Storie ha sofferto della massima diffidenza da parte dei rivenditori. Per mesi abbiamo ricevuto telefonate ed email di lettori che non riuscivano a rintracciarla, e questo nonostante la nostra Casa editrice disponga di numerosi distributori nazionali e regionali. Dal canto mio posso affermare che laddove l'abbiamo proposta (nelle fiere, in varie manifestazioni, nella nostra libreria) ha venduto non bene, ma benissimo. Peccato, ma resto orgoglioso della rivista che abbiamo realizzato e dell'interesse che ha suscitato. Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno scritto recensioni su Internet e sulla carta stampata, nella stragrande maggioranza non solo favorevoli, ma entusiastiche. Resto un convinto sostenitore della necessità da parte degli editori di investire sempre di più sui giovani autori, di offrire loro un banco di prova su cui misurarsi con i lettori. È per questo che, anche se in modo un po' meno lampante, la nostra Casa editrice continuerà a ricercare gli artisti di domani fra le giovani leve di sceneggiatori e disegnatori che aspirano a un tangibile riconoscimento professionale."