Delos 32: Intervista con Jonathan Pryce di

Marco Spagnoli

cattivo numero diciotto:

intervista con jonathan pryce

Jonathan Pryce, miglior attore nel 1995 al Festival di Cannes per la sua interpretazione dello storico Lytton Strachey in Carrington di Chrisopher Hampton, è uno degli artisti più attivi e più versatili del cinema britannico. Lo ricordiamo anche protagonista nel mitico Brazil di Terry Gilliam. In 007 Il domani non muore mai Pryce è - invece - il magnate dei media Elliot Carver, intento a creare dei veri e propri conflitti su scala planetaria da fare raccontare alle proprie televisioni.

Delos: Mr. Pryce, che cosa serve a un attore per recitare in un film di James Bond?

Jonathan Pryce: Avere un fortissimo senso dell'assurdo e della teatralità.

Delos: Quanto si lascia coinvolgere sul piano personale dai personaggi che interpreta?

Jonathan Pryce: Ogni volta è come se per me si sviluppasse un processo di apprendimento e di riesame.

Delos: Lei è un attore che con grande nonchalance passa dalle piccole alle grandi produzioni come 007 Il domani non muore mai...


Jonathan Pryce: Le grandi produzioni mi danno la possibilità economica di lavorare nelle piccole.

Ho una moglie, tre figli, una casa, un dentista...

Scherzi a parte, è un po' una coincidenza. Mi piace fare film come Regeneration e come Carrington, ma mi diverte a lavorare anche con delle star come Madonna e Antonio Banderas oppure come Pierce Brosnan nel nuovo film di 007.

Le produzioni piccole spesso offrono spesso ruoli migliori sotto il profilo psicologico, ma anche nelle produzioni hollywoodiane cerco di trovare personaggi con una qualche complessità. Anche se dovevo cantare il Peròn di Evita era un personaggio meravigliosamente complesso. Anche il Carver di 007 era fantastico.

So che può sembrare strano interpretare un piccolo ruolo come quello del Dottor Rivers in Regeneration eppoi diventare questo strano e interessantissimo Elliot Carver

contro James Bond, eppure lo trovo stimolante. Fare film con grandi budget è più difficile, ma quando "funzionano" sono eccezionali.


Delos: Secondo lei, perché Sean Connery prima e poi Anthony Hopkins hanno rifiutato questo ruolo che poi lei ha accettato? Qualcuno aveva iniziato a parlare di una "crisi del nemico di 007"...

Jonathan Pryce: Forse, perché non gli offrivano abbastanza soldi. Il ruolo è molto buono, non creda a tutto quello che legge nei giornali.

Delos: difficile passare da un ruolo anarchico come quello dell'anarchico Lytton Strachey in Carrington a un emblema della reazione come Peròn fino a arrivare a un personaggio come quello di Elliot Carver ricalcato su altri magnati dei media come Rupert Murdoch, Leo Kirch e Silvio Berlusconi? Non è complicato prestare il proprio volto a tanti personaggi appartenenti a realtà tanto in contrasto?


Jonathan Pryce: Sì lo è, ma - paradossalmente - sebbene sia più difficile aiuta molto passare da personaggi chiusi e introversi a figure completamente estroverse. Aiuta a non relegarsi in un ruolo. Proprio il fatto che i ruoli siano così diversi è uno stimolo a confrontarsi continuamente con qualcos'altro.

Foto tratte dal sito ufficiale http://www.tomorrowneverdies.com, copyright Metro Goldwyn Meyer.