"Dopo aver lavorato per dieci mesi cercando di raggiungere un accordo con la Disney abbiamo deciso di procedere da soli. Abbiamo fatto molta strafa insieme, una delle storie di maggior successo nella storia di Hollywood - ed è davvero un peccato che la Disney non voglia partecipare anche ai futuri successi della Pixar."

Con questo discorso, tagliente come nel suo carattere, Steve Jobs ha annunciato al mondo la rottura delle trattative con la Disney per il rinnovo del contratto. L'annuncio è stato fatto, a ragion veduta, dopo l'annuncio della candidatura all'Oscar per Alla ricerca di Nemo, l'ultimo capolavoro della Pixar. A ben guardare però è facile rendersi conto che negli ultimi dieci anni i maggiori successi nel campo dell'animazione sono venuti dalle produzioni in computer grafica, nelle quali la società creata da John Lasseter è sempre stata in primissima fila. Dalla separazione tra Disney e Pixar sembra proprio per la Disney il danno maggiore; sebbene pare che la società di Will Eisner si stia attrezzando con un proprio laboratorio per la creazione di pellicole in computer grafica, che esordirà nel 2005 col film Chicken Little. Difficile comunque che possa guadagnare il terreno perduto, anche perché i film prodotti dalla Pixar, almeno a nostro avviso, hanno avuto maggior successo rispetto ai film della Disney non tanto per merito della computergrafica, quanto per merito della creatività e della qualità delle sceneggiature e dei soggetti.

I film prodotti dalla Pixar per Disney hanno incassato finora quasi tre miliardi di dollari. Il contratto, che scade nel 2005, prevede ancora due lungometraggi: The Incredibles, in uscita a fine di quest'anno, e Cars, per Natale 2005.

Fra le aziende che potranno contendersi le produzioni Pixar ci sono Warner, 20th Century Fox, Sony. Una torta che potrebbe diventare ancora più interessante se si realizzasse l'alleanza di cui si parla in questi giorni: un accordo con la Marvel Comics per la produzione, da parte di Pixar, di una serie di lungometraggi in computer grafica basati sui personaggi creati della Casa delle Idee (si parla di Fantastici Quattro, Capitan America, Sub Mariner).

Pixar era nata come laboratorio per gli effetti speciali computerizzati all'interno della LucasFilms. Alla metà degli anni ottanta George Lucas, che aveva bisogno di soldi in seguito al divorzio, vendette il ramo d'azienda a Steve Jobs, uscito dalla Apple con un grosso capitale. Dopo parecchi anni di sperimentazioni e il tentativo di trasformare Pixar in un'azienda produttrice di computer specializzati in computergrafica ci fu il primo accordo con Disney per la realizzazione di Toy Story. Dopo l'uscita del film Pixar fu quotata in borsa rendendo milionario Steve Jobs (sull'orlo del fallimento a causa del cattivo andamento della azienda di informatica, Next). In seguito Jobs avrebbe venduto Next alla Apple, al timone della quale avrebbe ritrovato il successo come imprenditore, pur restando anche proprietario di Pixar.