I pianeti extrasolari la cui esistenza è stata confermata hanno da tempo superato i cento, e ormai hanno smesso di fare sensazione. Quello che però hanno scoperto alcuni astronomi dell'Osservatorio Reale di Edinburgo è qualcosa di sensazionale, perché porta nuove prove a suffragio che i sistemi stellari simili al nostro Sistema Solare non devono essere affatto rari, con tutto quello che questo può comportare in termini della possibilità dell'esistenza di forme di vita. Nella fattispecie, il gruppo condotto da Mark Wyatt ha scoperto che la stella Vega potrebbe ospitare un sistema di pianeti molto simile a quello che orbita intorno al nostro Sole. Il punto è che nei sistemi scoperti finora, i pianeti erano sempre stati giganti gassosi che orbitavano secondo traiettorie molto vicine alle loro stelle, cosa che pregiudicava l'esistenza di pianeti rocciosi, di tipo terrestre su orbite ad essi interne. Applicando a una simulazione al computer i dati delle osservazioni del disco di polvere fredda (-180 °C) che orbita intorno a Vega individuato attraverso il più sensibile strumento submillimetrico del mondo chiamato SCUBA e montato sul telescopio James Clark Maxwell alle Isole Hawaii, Wyatt e soci hanno invece dimostrato che la configurazione osservata è compatibile solo con l'esistenza di un pianeta gigante gassoso assai simile al nostro Nettuno a una distanza da Vega molto simile alla distanza dal Sole del nostro Nettuno. Proprio quest'orbita molto larga indicherebbe la possibilità tutt'altro che remota dell'esistenza di pianeti di tipo rocciosi su orbite più interne. Come ha spiegato lo stesso Wyatt in un articolo pubblicato sul numero di dicembre dell'Astrophysical Journal, "la forma irregolare del disco indica che probabilmente contiene dei pianeti. Anche se non possiamo osservarli direttamente, essi creano dei rigonfiamenti nel disco di polvere attorno alla stella". Vega è la quinta stella più luminosa del cielo e si trova nella costellazione della Lira, a circa 25 anni luce da noi. Insieme a Deneb e Altair forma il cosiddetto Triangolo Estivo.