Cantami o diva l'ira funesta del pelide Achille......

Gli eroi, gli dei, le leggendarie gesta rivivono nell'ultimo romanzo di Dan Simmons, che rilegge in chiave fantascientifica l'Iliade.

Tre storie.

Due pianeti.

Un mito immortale.

Il professore di storia Thomas Hockenberry, vissuto sulla terra dei nostri giorni, ci conduce nei segreti della guerra di Troia. Al servizio della Musa vive in prima persona gli eventi che portarono alla rovina della città. Eventi governati da divinità capricciose in lotta tra loro. Divinità in possesso di tecnologie avanzatissime, divinità o esseri umani evolutisi al di là dell'immaginazione?

Harman è l'unico uomo sulla terra in grado di leggere, o meglio l'unico in grado di richiamare la funzione lettura, l'unico che si pone domande. Perché sulla terra del remoto futuro la popolazione vive uno stato di eterna fanciullezza protetta dai misteriosi macchinari chiamati voynix? Chi ha creato i voynix? Harman decide di intraprende un difficile viaggio alla ricerca di un mezzo in grado di portarlo verso Marte, dove forse si trovano le risposte ai suoi quesiti.

Tra gli asteroidi e le lune di Giove vive una razza di esseri artificiali, unione di organico e inorganico: i Moravec. Due di loro Orphu di Io e Mahnmut di Europa, vengono inviati su Marte, per scoprire chi ha terraformato il pianeta e l'origine di una eccessiva attività quantica. Orphu e Mahnmut hanno un'altra grande particolarità sono esperti di letteratura della Terra; Orphu ammira Proust, Mahnmut studia da anni i sonetti di Shakespeare.

Letteratura, visionari affreschi di futuri remoti, mitologia antica e mitologia moderna si mescolano in questo romanzo affascinante nel quale Simmons tenta l'ardua impresa di coniugare l'amore per l'Iliade ai temi classici della fantascienza. Impresa non pienamente riuscita. Da un lato Simmons riesce a infondere nuova linfa al mito di Troia e risulta convincente nel dipingere remoti futuri e tecnologie avanzate dall'altro però i verbosi scontri letterari tra Orphu e Mahnmut stridono con passaggi (la complessa descrizione del sistema di lancio dell'astronave moravec su tutti) tipici della fantascienza hard. A ciò va aggiunto il pessimo trattamento riservato al romanzo da parte degli editori italiani, i quali hanno pensato bene di suddividere il lungo e complesso romanzo di Simmons in due parti, dimenticandosi però di avvertire noi sprovveduti lettori.

Dan Simmons è uno degli scrittori più eclettici e originali del panorama internazionale. Nato nel 1948 nell'Illinois non ha mai smesso di viaggiare tra i diversi generi letterari sfuggendo a qualsiasi classificazione: horror, fantascienza, fantasy e thriller, Simmons si è sempre dimostrato capace di rinnovare e stravolgere gli schemi. Tra le sue opere ricordiamo : Il canto di Kalì (1985), Hyperion (1989), Danza Macabra (1989), La caduta di Hyperion (1990), L'estate della paura (1991), Gli uomini vuoti (1995), I figli della paura (1995), Endymion (1997), Il grande amante (1998), Vulcano (1998), Il risveglio di Endymion (1999), Lungo una strada pericolosa (2000).