E' forse uno dei thriller meglio riusciti degli ultimi anni: un misto di stili, di citazioni di film, di emozioni, di angosce che rendono Identità (Nome Omen, dicevano i romani) una pellicola dal carattere molto forte se non - addirittura - unico.

Il regista James Mangold, già autore di Copland, Ragazze interrotte e Kate & Leopold costruisce, infatti, lentamente una narrazione in grado di avvolgere inesorabilmente lo spettatore con un delirio inusitato di false piste e di tracce truffaldine, camuffandole e prendendosi gioco del pubblico grazie alla sensibilità di ciascuno di noi perennemente alla ricerca di una traccia che il più delle volte si rivela sbagliata, se non addirittura fuorviante.

Del resto come potrebbe essere diversamente ? Abbiamo un gruppo di persone che casualmente è riunito in un Motel in una notte di pioggia battente. Alcuni iniziano a morire, altri a scomparire. Come potremmo non pensare di trovarci dinanzi ad un epigono di Psycho oppure a qualcosa sullo stile di Nightmare o La casa o - peggio ancora - Venerdì 13? In realtà le cose, grazie al cielo, stanno diversamente e - grazie al solido stile interpretativo di attori come John Cusack e Ray Liotta non capiremo fino alla fine del film che cosa è realmente accaduto in quella notte a tutte quelle persone. Ma è soprattutto la regia di Mangold a sedurre con la sua lineare e fredda lucidità in grado di trasformare lo spazio angusto e circoscritto di un Motel, in un luogo spaventoso dove - pian piano - tutta la narrazione cambia volto e tono, costringendo lo spettatore a non pochi salti sulla poltrona, nel disperato tentativo di capire cosa stia realmente accadendo.

Veloce, intenso, raffinato Identità è un film che mantiene intatte tutte le sue promesse fino alla fine, quando - con uno stile un po' Sesto Senso, un po' I soliti sospetti - tutto sembra andare al suo posto e in ordine. Solo che dopo averlo visto una prima volta, Identità potrà piacere così tanto da meritare una seconda visione in cui i segnali sono talmente tanti da fare pensare. "Come mai non ci ho pensato prima?" Era tutto così chiaro...

Identità è un instant classic di un genere abusato, che quando, però, finisce in mano a registi, sceneggiatori ed attori di talento, può ancora riservare delle belle - se non addirittura straordinarie - sorprese.