Delos 28: Fantascienza a Cannes di Roberto D'Onofrio

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Una delle più importanti occasioni per il mondo del cinema per pubblicizzare e far conoscere le proprie produzioni in uscita e in arrivo per la prossima stagione. Per noi c'era Roberto D'Onofrio che ha tracciato una mappa dei film fantastici.

La cinquantesima edizione del più famoso Festival cinematografico Europeo è stata sicuramente una delle più dure per gli addetti ai lavori e per la stampa in particolare. Per quanto possa sembrare strano, gli organizzatori hanno fissato al 31 marzo 1997 il termine ultimo per inoltrare la domamda di accreditamento (neanche si dovesse presentare un film o prenotare una camera di albergo!?!), ciò comunque non ha impedito a ben 4000 persone tra giornalisti e fotografi, di partecipare alla manifestazione.

Un nostro ritardo nell'invio della richiesta di accreditamento al Festival si è tramutato in una gentile risposta telefonica negativa da parte di una signorina dell'ufficio accrediti che, senza girarci tanto intorno, ci ha detto: "Sorry, try again next year!". La cosa non mi ha fatto perdere di animo e insistendo energicamente ho fatto presente che ero un giornalista e ho sciorinato le mie credenziali... la reazione dall'altro lato della cornetta è stata quella classica di colei a cui non ne può fregare di meno! Per niente demoralizzato prendo la mia agenda e faccio una rapida telefonata negli Stati Uniti a Bill George, direttore di Femme Fatales, di cui sono corrispondente europeo, due ore dopo un fax dai toni non particolarmente gentili raggiunge la segreteria del Festival e in breve arriva anche il mio accreditamento.

Questo breve preambolo per arrivare alla constatazione che Cannes è il primo e unico Festival cinematografico privato, riservato unicamente agli addetti ai lavori! Senza accreditamento non si entra al Palais des Festivals, nè negli altri luoghi della manifestazione ed è praticamente impossibile assistere alle proiezioni delle pellicole in concorso, naturalmente per essere accreditati bisogna dimostrare una qualche connessionecon il mondo della celluloide. Tutto ciò non ha fatto che aumentare la mia atavica antipatia nei confronti dei francesi! Contrariamente a quanto si crede, il vero Festival non si svolge all'interno del Palais dove a una platea selezionata vengono proiettati i film in competizione e, alla fine della manifestazione, vengono consegnati i premi, ma nelle accoglienti suites dei più lussuosi Hotels di Cannes, essenzialmente il Carlton, il Noga-Hilton e il Martinez.

Praticamente ogni stanza dei primi piani è occupata da una compagnia di produzione o distribuzione, impegnata nel promuovere le proprie opere e, non di rado, capita di incrociare attori e attrici famosi passeggiare nei corridoi dell'albergo o concedere interviste seduti su comodi divani.

Fuori, centinaia di giovani cinefili attendono ore per poter intravedere la loro star favorita mentre sale sulla limousine che la porterà chissà dove.

I festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario del Festival hanno trasformato la solitamente tranquilla cittadina di Cannes in una sontuosa e scintillante copia della Hollywood della notte degli Oscar. Con le spiagge che ospitavano ogni sera party e feste private, mentre costosissimi e incredibilmente perfetti fuochi di artificio illuminavano la Croisette e si riflettevano sulle tranquille acque del Mediterraneo. Nella loro devozione allo Star System americano gli organizzatori del Festival si sono però dimenticati di due delle loro stelle più famose: Alain Delon e Jean Paul Belmondo, che hanno giustamente esternato all'opinione pubblica la loro delusione e amarezza con toni polemici.

Ma torniamo al Festival, animato dalla passione per il cinema, ben sapendo che sarei riuscito a gustarmi qualche anteprima e con la ferma intenzione di farmi una cospicua riserva di fotografie, press-books, riviste e altro materiale di cui gli addetti stampa possono fare liberamente incetta, ho visitato praticamente ogni compagnia di produzione e/o distribuzione presente a Cannes, stipando una incredibile mole di brochures e libercoli in quattro pesantissime borse di tela. Molti dei film presentati sono "prime visioni" sia per il mercato europeo che per quello statunitense, sia la fantascienza che l'horror la hanno fatta da padroni, essendo i due generi che più di ogni altro spiccavano sui cataloghi delle compagnie di distribuzione.

Pur sapendo che, grazie al pessimo gusto dei distributori italiani, molte delle opere di cui parleremo non verranno mai proiettate sui nostri schermi cinematografici, cercheremo in ogni caso di presentare una panoramica, il più ampia possibile, delle pellicole di tema fantastico presentate a Cannes.

Un film che sicuramente non corre il pericolo di finire nell'oblio è il pluripubblicizzato The Lost World, seguito di Jurassic Park, di cui al Festival è stato proiettato un lungo trailer, mentre in America ha debuttato sugli schermi il 21 maggio scorso, con la consueta stroncatura della critica e un tale successo di pubblico da portarlo a battere tutti i records di incassi della storia del cinema nelle sole primedue settimane di programmazione.

La campagna pubblicitaria e il merchandising hanno preparato per i giornalisti un succulento press book, contenuto in una sorta di pietrone di plastica stampata in modo che imitasse il granito, contenente: fotografie, diapositive e due accuratissimi libretti con il "making" e la scheda tecnica completa del film, nonchè una simpatica lampadina-portachiavi, regalata solo a chi prometteva di pubblicizzare ampiamente la pellicola della Universal. Non soddisfatti di ciò, i promotori di The Lost World hanno affittato un intero lato dell'Hotel Carlton e lo hanno decorato con una coloratissima insegna tridimensionale illuminata anche di notte.

Se si escludono gli stupefacenti effetti speciali, ancora più realistici di quelli di Jurassic Park, la storia non aggiunge niente di nuovo a quanto già raccontato, rivelandosi, come già era accaduto per Terminator 2, più un remake che un vero e proprio sequel dell'opera prima.

La premessa è che su di un'altra isola al largo della Costa Rica, in un arcipelago chiamato Los Cinco Muertas (I cinque morti), i dinosauri vivano ancora tranquilli e allo stato libero. Qui gli scienziati della InGen avevano infatti avviato il "Sito B", un laboratorio genetico dove venivano condotti gli esperimenti di clonazione non adatti per l'esibizione nel parco dei dinosauri. Sull'isola si scontreranno gli interessi di Peter Ludlow (Arliss Howard), il nipote mercenario di John Hammond (Richard Attenborough) che ha rilevato la InGen, sull'orlo della bancarotta, e vede nell'isola la possibilità di arricchirsi, e quelli dello stesso Hammond, che organizza una spedizione guidata da Ian Malcom (Jeff Goldblum), con l'intento di preservare l'area dallo sfruttamento commerciale e redimersi per i danni causati nel film precedente.

Malcom questa volta è accompagnato nella sua missione dal documentarista Nick Van Owen (Vince Vaughn), dal tecnico responsabile degli equipaggiamenti Eddie Carr (Richard Schiff) e dalla Dottoressa Sarah Harding (Julianne Moore), una paleontologa specializzata nelle abitudini alimentari dei carnivori, con una specializzazione sui dinosauri.

Sarah è anche la fidanzata di Malcom ed è l'unico motivo per cui egli accetta di guidare la spedizione. Animato da meno nobili principi giunge sull'isola anche Ludlow, fiancheggiato dall'avventuriero Roland Tembo (Pete Postlethwaite) e dal suo team di cacciatori. In un finale scopiazzato sia da King Kong, che dal The lost World di Harry Hoyt del 1925 (tratto da un romanzo di Sir Arthur Conan Doyle), i dinosauri verranno catturati e portati a San Diego, con le prevedibili conseguenze.

Per poter spremere al massimo la loro gallina dalle uova d'oro, Spielberg e soci hanno lasciato intatto il set più grosso costruito per The lost World e vi hanno realizzato Jurassic Park-the ride, una nuova attrazione per i visitatori degli Universal Studios di Hollywood, che da quest'anno potranno così avere un incontro ravvicinato con i terribili tirannosauri carnivori del film.

In attesa di una distribuzione autunnale di The lost World saltiamo allo stand della Promark Entertainment Group, che inaugura quest'anno a Cannes una nuova divisione di film fantascientifico-avventurosi con The Shadow Men, sorta di mix tra X-Files e Gli Invasori (serie televisiva americana con Roy Thinnes, che ottenne anche da noi un discreto successo), diretto da Timothy Bond senza troppa fantasia, ma che offre l'occasione di rivedere all'opera l'intrigante Sherilyn Fenn, affiancata da Eric Roberts e dall'ottimo caratterista Dean Stockwell.

Pronto per il mercato europeo anche The Invader, di Mark Rosman, dove uno degli ultimi sette sopravvissuti di una razza aliena (Ben Cross) è inviato sulla Terra alla ricerca di una terrestre, con cui accoppiarsi per evitare l'estinzione della propria specie. Renn-Atiran-Dar, così si chiama l'alieno, dovrà vedersela con la polizia locale e con un killer, geneticamente alterato per essere virtualmente indistruttibile, inviato dalla razza responsabile del massacro della sua specie. Sean Young, che preferiamo ricordare al fianco di Harrison Ford in Blade Runner, è la donna terrestre inseminata dall'alieno.

La terza pellicola della Promark, attualmente in postproduzione dopo aver completato le riprese a Toronto, è Johnny 2.0, un thriller apocalittico che gravita intorno agli esperimenti di clonazione, ambientato nel 2013, dove il mondo è suddiviso in due zone: una controllata dalle ricche corporazioni e l'altra lasciata alla legge del più forte. Johnny Dalton (Jeff Fahey), uno scienziato che ha scoperto il sistema per clonare le cellule umane, viene quasi ucciso durante un attacco terroristico al suo laboratorio e cade in uno stato di coma da cui si risveglierà solo 15 anni più tardi, scoprendo di essere un clone di se stesso. Secondo un clichè ormai sfruttato fino alla noia, dovrà vedersela con i vertici della Azimuth Corporation per evitare la distruzione totale del pianeta. Al suo fianco Tahnee Welch nel ruolo della terrorista ribelle Nikki e il bravo, ma ormai troppo stereotipato, Michael Ironside.

Futuri non troppo ottimisti anche in The last Warzone, che immagina che nell'anno 2350 tutte le guerre convenzionali siano state abolite e i conflitti economici siano risolti mediante scontri mortali tra mercenari, rappresentanti le varie potenze economiche, in un area denominata Warzone, che una volta ospitava la città di Los Angeles; ogni riferimento a Fuga da Los Angeles, Robojox e Rollerball è puramente casuale. Bruce Payne, Keith David, Charles Napier, David Bradley e Jen Campbell sono i protagonisti di questa pellicola,realizzata con un occhio di riguardo per il mercato video, dal semisconosciuto Rick Jacobson.

Non abbiamo molte speranze di un roseo avvenire neanche in City of Blood di David Worth, ancora in pre-produzione, ma di cui la "Santelmo Entertainment", che lo produce, prevede una distribuzione per gennaio 1998. Daniel Bernhardt è un poliziotto assoldato dalla CIA per penetrare nella Città di sangue, dove i criminali si sono associati con le grosse corporazioni per dettare legge sia nel campo politico che in quello economico e vendere al miglior offerente armi chimiche e di raffinata tecnologia.

Kevin Sorbo, l'interprete del televisivo Hercules, debutta sul grande schermo in Kull the Conqueror, un'avventura Heroic-Fantasy tratta dal personaggio creato negli anni '30 da Robert E. Howard; Tia Carrere e Karina Lombard affiancano il muscoloso eroe di questo film diretto da John Nicolella e prodotto da Raffaella De Laurentiis, che contribuì a lanciare nel mondo della celluloide anche Arnold Schwarzenegger, affidandogli il ruolo di un altro personaggio ideato da Howard, Conan il Barbaro.

Parlando di muscolosi eroi che, armati di scintillanti spade combattono le magiche forze del male, citiamo per dovere di cronaca il mediocre The Barbarian-Odyssey of two Moons con l'anabolizzato e inespressivo Peter John Paul e il nostro ormai decaduto Franco Nero, in una insipida commistione tra Kaan, principe guerriero, il già citato Conan il barbaro e un'altra mezza dozzina di pellicole fantasy.

Vincent Spano e Kate Vernon sono invece le starsdi Downdraft, una pellicola diretta nel 1995 da Michael Mazo, in cui, dopo la fine della guerra fredda, le due superpotenze del pianeta iniziano a smantellare le rispettive postazioni missilistiche. Minotaur, un gigantesco supercomputer che gestisce la base sotterranea di Mt.Weather, un centro praticamente invulnerabile che anche in caso di un attacco atomico garantirebbe ai suoi abitanti la sopravvivenza per anni, non è della stessa opinione e insieme con il suo creatore, il Dott. Lagrange, minaccia di dare inizio alla terza guerra mondiale, se labase venisse smantellata.

Facendo un salto nel 2049 troviamo sulla nostra Luna una stazione di smistamento per le compagnie minerarie che operano per tutto il sistema solare. Qui Rutger Hauer, Harold Pruett e Brion James decidono di associarsi e andare a cercare l'oro su di un asteroide appena scoperto. Lo troveranno,ma la cupidigia di alcuni di loro e l'arrivo di una banda di criminali, guidata da Loo Seki (Don Stroud), li metterà gli uni contro gli altri per impossessarsi del prezioso metallo.

La pellicola di cui stiamo parlando è Precious Find, che tenta di miscelare con qualità altalenante le avventure fantascientifiche con l'epopea western della corsa all'oro, sullo stile di Atmosfera zero; nel cast anche Joan Chen, che con Rutger Hauer aveva già interpretato Deadlock-Sotto massima sorveglianza.

Hauer, insieme a Stuart Wilson, Josh Charles e la bellissima Andrea Roth è anche la star di richiamo di Crossworlds, una produzione Trimark Pictures del 1996, che amalgama alcuni temi classici alla fantascienza quali: le porte tra mondi diversi e le guerre tra universi alieni, con l'Heroic Fantasy delle battaglie tra il bene e il male, i cristalli magici e gli scettri del potere. Dirige lo sconosciuto (almeno per il sottoscritto!) Krishna Rao.

Greg Cascante ci informa che, adesso che ha lasciato la Kushner-Locke International, intende dedicarsi a tempo pieno alla sua casa di produzione la August Entertainment, con cui realizzerà almeno sei film all'anno dal budget oscillante tra i 3,5 e i 15 milioni di dollari; nel suo catalogo spicca il claustrofobico e intrigante Hysteria, un thriller dalle atmosfere cupe diretto dall'olandese Rene Daalder, allievo di Jan De Bont e Peter Greenaway. Il film ci trasporta in un futuro non troppo distante, in cui le droghe e la chirurgia estetica possono fare di chiunque un cittadino modello. Infelice di questo mondo, artificialmente perfetto, il giovane psichiatra Samuel Frye (Michael Maloney) rapisce l'affascinante Veronica Bloom (Emmanuelle Vaugier), una donna che soffre di frequenti sdoppiamenti di personalità,che Frye intende preservare per le sue ricerche future. Inseguito dalla polizia, si rifugia presso l'ultimo manicomio ancora in funzione, diretto dal Dottor Harvey Langston (un bravissimo Patrick McGoohan), suo maestro e geniale inventore di una nuova forma di terapia di gruppo per i malati di mente ritenuti incurabili. Connettendo artificialmente le loro menti, Langston riesce infatti a fare in modoche i suoi pazienti condividano le proprie gioie, sofferenze, sogni e delusioni, in una sorta di coscienza collettiva da cui tutti traggono beneficio. Il tentativo di Frye di distruggere il gruppo, infettandolo con paranoia, lussuria e gelosia, scatenerà una reazione incontrollata nei suoi confronti, in una disperata battaglia per la sopravvivenza.

Sinbad il marinaio, l'eroe arabo de Le mille e una notte, dopo la superba e inimitabile trilogia di Ray Harryhausen, ritorna sul grande schermo in: Sinbad - The Battle of the Dark Knights, con il volto di Richard Grieco, intento a liberare la principessa Shalazar (Zelda Rubinstein) dai poco raccomandabili Cavalieri delle Tenebre. La pellicola di Alan Mehrez, attualmente in fase di post-produzione, si segnala per la presenza del simpatico Mickey Rooney e di Dean Stockwell.

Girovagando per Cannes ho fatto la conoscenza del cordialissimo Pidde Andersson, curatore e addetto alle pubbliche relazioni del Fantastisk Film Festival, gli confesso con un certo disagio la mia assoluta ignoranza in merito ma, con un sorriso bonario, Pidde mi spiega che: "La prima edizione del nostro Festival cinematografico risale al 1995, a Lund, importante cittadina svedese. La manifestazione è interamente dedicata alle pellicole di fantascienza, horror, fantasy e ai "cult movies, dura cinque giorni e ti assicuro che sono molto intensi. Alla prima edizione abbiamo avuto comeospite d'onore l'ormai leggendario regista Jack Hill, mentre l'anno scorso c'era Brian Yuzna, a cui abbiamo dedicato una sezione speciale."

Andersson mi consegnaalcuni volantini della prossima edizione del Fantastisk Film Festival, che si terrà a Lund dal 10 al14 settembre prossimo, "quest'anno devi esserci!", mi intima cordialmente prima di salutarmi. Chi volesse avere altre informazioni sulla manifestazione può scrivere direttamente a: Pidde Andersson, Box 1693, S221 01 Lund, Sweden. Il comitato organizzatore del festival pubblica anche la rivista MagasinDefect, dedicata al cinema di genere, sulle cui pagine trovano spazio pellicole erotiche e porno, di fantascienza e del terrore. Tutti coloro che hanno domestichezza con la lingua svedese possono ordinarla allo stesso indirizzo del Festival.

Fin dal XVIII secolo la letteratura iniziò a delineare tutti gli elementi del vampirismo. Creature che si nutrivanodi sangue umano venivano via via risvegliate dalla penna di illustri scrittori quali Gogol, Poe, Lovecraft e altri, ma fu solo con Dracula di Bram Stoker, ispirato dalla storia del Conte Vlad, che l'archetipo del vampiro venne imposto all'attenzione pubblica; il libro fu pubblicato esattamente 100 anni fa, nel 1897.

Per celebrare l'evento l'Inghilterra sta producendo nuovi film sul vampirismo (le poste britanniche hanno addirittura realizzato un francobollo commemorativo), tra questi Razor Blade Smile, un thriller con protagonista un killer femminile che si rivela essere una vampira, è sicuramente una tra le opere più interessanti presentate a Cannes.

Eileen Daly è la sensuale creatura della notte al centro della pellicola prodotta, diretta e montata da Jake West, che, esplicitamente influenzato da Amore all'ultimo morso di John Landis, sviluppa poi autonomamente un action thriller sulle scorribande di una vampira molto particolare, efficacemente tratteggiata dalla campagna pubblicitaria della pellicola che recita: "Parte seduttrice...parte assassina ...tutta vampira. Ogni killer ha la sua arma letale...ma ciò che lei tiene tra le labbra è fatale". Tra gli altri interpreti dell'opera di West ricordiamo: Isabel Brook, Christopher Adamson e unredivivo David Warbeck.

La Movie Reps International presenta a Cannes Draghoula, una commedia avente per protagonista il primo Drag-Vampire della storia del cinema, realizzata da Bashar Shbib nel 1994 con un cast di perfetti sconosciuti che vanno sotto il nome di: Stephanie Seidle, Victoria Barkoff e Chris Lee (da non confondersi con il mitico interprete di Dracula).

Legend of the Mummy è la trasposizione cinematografica a opera di Jeffrey Obrow di un altro romanzo, meno conosciuto, di Bram Stoker, la cui distribuzione è prevista per il prossimo ottobre. Nel cast spiccano Lou Gosset, Jr. e Amy Locane. Ancora mummie per l'attesissimo nuovo film di Russell Mulcahy:

Talos - The Mummy, un horror da 10 milioni di dollari, le cui stars non sono state ancora rese pubbliche, ma di cui siamo riusciti ad avere un accenno sul soggetto: Talos, una temibile e malvagia divinità fermamente decisa a governare il mondo, per raggiungere il suo scopo devericomporre il suo corpo, straziando quello di vittime innocenti. L'ultimo tassello di questo sanguinario puzzle chirurgico è rappresentato dal cuore della principessa che sigillò il suo spirito malvagio in una tomba, da cui ora cerca disperatamente di fuggire... mi sembra che le premesse per realizzare un buon horror ci siano tutte, speriamo che non vengano disperse in fase di lavorazione!

Tobe Hooper, un altro regista cult dell'horror anni '90, produce Bed Bugs, una curiosa storia di stregoneria in cui le anime di quattro monaci infestano un letto, generando una legione di scarafaggi metallici dagli affilatissimi artigli, con una particolare predilezione per tutti coloro che indugiano nei peccati della carne. Bed Bugs segna il debutto alla regia di Alec Gillis, il mago degli effetti speciali a cui si devono le mirabolanti creazioni di Starship Troopers, Tremors e Alien: Resurrection.

In una suite al primo piano dell'Hotel Carlton incontro Lloyd Kaufman, presidente, regista, produttore nonchè fondatore dei celeberrimi Troma Studios, tra i più vecchi e iperattivi studi di produzione indipendenti americani, che ci hannoabituatoa geniali Trash-Horror-Movie quali: The Toxic Avenger, Class of Nuke'em High e Surf Nazis must die.

Gentilissimo come sempre, Lloyd ha appena terminato una intervista in francese, che parla correntemente, per una TV locale, mi saluta con un sorriso a trentasei denti, dandomi finalmente la possibilità di riposare le mie stanche membra e sorseggiare un aperitivo, comodamente seduto nel suo ufficio/magazzino, stipato all'inverosimile di gadgets, posters, pupazzi e altre aggeggi non meglio identificati, con cui promuove i suoi film.

La Troma ha appena comprato i diritti per la distribuzione di Killer Condom ("il preservativo assassino"), una pellicola tedesca prodotta da Ralph Dietrich e affidata alla regia di Martin Waltz. Il film è la trasposizione cinematografica del famoso comic book Kondom des Grauens, disegnato da Ralph Konig, e presenta un nuovo e inusuale pericolo: un preservativo, creato artificialmente, che proprio nel momento più bello sfoggia una invidiabile dentatura, facendo sommaria giustizia di colui che, ironia della sorte, pensava di poter fare del sesso "sicuro"! Il vorace essere in lattice è una creazione del professor Boris Smirnoff (Raf Wolter), che insieme a una fanatica e religiosa femminista (Iris Berben) e al suo scagnozzo cinese, intendono in questo modo liberare New York da omosessuali e deviati. A contrastare il loro piano si frappone l'ispettore Luigi Mackeroni (Udo Samel), ovviamente un gay, che durante le indagini ha già perso un testicolo nelle fauci dell'assassino di lattice. La pellicola, pervasa da un black humor al vetriolo, beneficia del supporto di H.R.Giger (Alien, Species, ecc.) che, in qualità di consulente creativo, ha disegnato tutti i set del film di Walz; Kaufman, per non smentire la sua fama d'irriducibile buontempone, ha pubblicizzato la pellicola inviando un suo uomo, vestito da preservativo assassino, a passeggiare per la Croisette! Pur se molto indaffarato a promuovere le sue produzioni, Lloyd trova un paio di minuti per noi: "quest'anno la Troma festeggia i suoi primi 25 anni di attività e gli affari stanno andando decisamente bene, in nessun altro ufficio degli altri studios qui a Cannes trovi sempre tanta gente come da noi", mi dice con un sorriso soddisfatto, "sai che entro la fine dell'anno distribuiremo un film dell'orrore serio che abbiamo affidato a un giovane regista italiano: Max Cerchi?", confesso la mia totale ignoranza su di lui, "non mi stupisce, è al suo debutto come regista. Hellinger (il film in questione, nda) parla di una porta che collega il nostro mondo direttamente con l'Inferno, sarà sicuramente un successo, un vero film del terrore".

Riesco a farmi regalare una copia in videocassetta di Tromeo & Juliet edizione speciale, "non farla vedere in giro, è quella che utilizziamo noi per vendere il film, contiene sia la versione integrale che quella censurata, sai per i soliti stupidi problemi di censura che abbiamo negli Stati Uniti". So che ha avuto spesso problemi nel distribuire le sue pellicole e gli chiedo se qualcosa è mutato in questi ultimi anni: "Non molto, ma le cose stanno cambiando, ora sono il presidente di un comitato che si contrappone a quello dei censori, per cercare di ammorbidire i loro giudizi. Crediamo che siano più permissivi con i film delle grandi compagnie di produzione, a esempio lasciano quasi intatte le pellicole di Bruce Willis e massacrano le mie opere, la violenza mostrata in 58 minuti per morire è molto più pericolosa della mia, perchè è reale, qualche pazzo si immedesima nei personaggi e cerca di imitarla ma nessuno pensa di diventare The Toxic Avenger. La gente ride e si diverte quando vede un film della Troma, le nostre opere sono pazze, è Grand Guignol. Alcune settimane fà sono stato invitato a un festival in Messico e i giornalisti mi hanno paragonato a Salvador Dalì, perchè cercava sempre di scioccare la gente, ma non intendeva lanciare nessun messaggio particolere, lo faceva senza secondi fini, era una persona allegra. I nostri film sono allegri, divertenti, fortunatamente ora i giovani critici come tè, che sono cresciuti con le nostre produzioni, cominciano a capire queste pellicole, capiscono lo scanzonato tipo di violenza e di sesso che viene rappresentato, cominciamo ad avere dei riconoscimenti per il nostro lavoro e sempre più di frequente vengo invitato a dibattiti e festival in tutto il mondo".

Prima di lasciarlo al suo lavoro gli chiedo dei suoi nuovi progetti: "stiamo entrando in fase di pre-produzione con Schlock and Schlockability: the revenge of Jane Austen interpretato da Tiffany Shepis e stò cercando i finanziamenti per The Toxic Avenger part 4: A fistful of Toxie, una rivisitazione in Troma-Style dei film di Sergio Leone. Mi serve solo un milione di dollari, una inezia rispetto a qualsiasi altra pellicola prodotta oggi, ma non ci crederai, non è semplice trovare degli investitori!".

Arriva una troupe televisiva per uno special sulla Troma e Lloyd deve lasciarci, ma ci invita ad assistere alla registrazione: si tratta di una puntata di un programma inglese con Zig & Zag, una coppia di pupazzi molto simili ai Muppets, ma più indicati per un pubblico di ragazzini.

Dopo una prima prova devono ripetere parte dello show perchè l'irrecuperabile Mr. Kaufman ha usato la parola "pene" mentre parlava di Tromeo & Juliet, certamente non adatta ai bambini secondo la severissima censura inglese! Lloyd quest'anno non è solo a Cannes, infatti oltre al suo staff amministrativo e al cordialissimo Ed James, direttore marketing della Troma, ha aggiunto un tocco sexy e femminile alla sua presenza al festival, avvalendosi delle invitanti curve di Tiffany Shepis, recente acquisto del Troma-Team, ma di lei parleremo più approfonditamente nell'intervista che segue.

Torniamo a immergerci nelle vie di Cannes, brulicanti di turisti, da una terrazza dell'Hotel Martinez Tim Burton saluta i suoi fans; sulla scia di Mars Attacks! e di Independence Day si moltiplicano le pellicole che vedono la nostra Terra oggetto degli attacchi di poco socievoli alieni, Alien Species, affidato alla regia di Peter Maris, è uno di questi. Attualmente in post-produzione il film di Maris supporta con degli ottimi effetti speciali una storia un pò scopiazzata dal Visitors televisivo, con alieni dall'aspetto mostruoso che imbozzolano gli esseri umani per cibarsene, gigantesche astronavi da cui partono migliaia di letali caccia da battaglia e il solito manipolo di uomini decisi a tutto pur di salvare il pianeta. Trai difensori della Terra citiamo: Charles Napier, nei panni dello sceriffo Nate Bridges e Hoke Howell, in quelli del professor Edgar Chambers.

Ancora scontri con esseri di altre galassie in Telepresence, ma questa volta il pericolo più grande non è rappresentato dagli alieni, ma da una sofisticata arma ad alta tecnologia utilizzata dai marines terrestri, con il cui ausilio le menti dei soldati vengono collegate a potentissimi Robots da guerra; sfortunatamente tale connessione genera dipendenza, come una droga, e i combattenti non riescono più a farne a meno, mettendo a repentaglio la propria vita e quella di chi li circonda. Raymond V. Di Carlo con un budget di 3 milioni di dollari, in gran parte spesi per gli spettacolari effetti speciali computerizzati, scrive, produce e dirige un cast d'illustri sconosciuti.

Dopo averla portata al successo Roger Corman ha da poco venduto, per 100 milioni di dollari, la sua Concorde-New Horizons a Elliot Kastner; Corman ha mantenuto la gestione della filiale irlandese e continuerà a produrre film sotto il marchio Concorde, ma non avrà più il controllo della società. In attesa di quelli che saranno i nuovi sviluppi della compagnia godiamoci ancora alcune produzioni del geniale Roger quali: The Haunted Sea, di Daniel Patrick, thriller orrorifico ambientato su di una petroliera alla deriva, infestata da secolari divinità azteche, fermamente decise a riprendersi il proprio tesoro, anticamente rubato dai conquistadores spagnoli. Joanna Pacula, James Brolin e Krista Allen, diretti da Daniel Patrick, dovranno vedersela con le poco socievoli entità.

Roger Corman ha sempre avuto un debole per l'affascinante Joan Severance, un'attrice poco conosciuta in Italia, che mi ha sedotto da quando l'ho ammirata in Black Skorpion, un altra geniale produzione Concorde, la Severance è bella, sensuale e, cosa da non sottovalutare, è una grande attrice.

Black Scorpion è una rivisitazione alfemminile di Batman, con un super eroe in gonnella che, in seguito all'assassinio del padre poliziotto, nottetempo si trasforma in una dark lady, impegnata nell'assicurare alla giustizia i malviventi di Los Angeles. Come per il paladino della giustizia di Gotham City, Black Scorpion ha un valido aiuto dal responsabile dell'autorimessa della polizia, che gli confeziona una autovettura dotata di sofisticatissime apparecchiature elettroniche. Ovviamente anche i suoi antagonisti non sono semplici gangsters, ma veri e propri supercattivi, come la temibile Aftershock (Sherrie Rose) e Prankster (Stony Jackson).

Il successo di Black Scorpion e Black Scorpion II ha convinto la Concorde-New Horizons a mettere in cantiere una serie televisiva sull'eroina mascherata, che raggiungerà gli schermi televisivi americani nel 1998 ma difficilmente quelli italiani!

Anche la muscolosa Cynthia Rothrock torna a umiliare delinquenti dai poderosi bicipiti in Night Vision, TV-movie su di uno psicopatico che realizza dei veri e propri film sulle sue vittime, tutte donne, documentando la loro vita privata e la loro morte e inviando poi il macabro film ai mass-media. A contrastarlo, oltre alla Rothrock, anche Fred Williamson, qui anche in veste di produttore.

E' tardi e la notte di Cannes si anima di decine di feste private a cui si accede esclusivamente dietro invito, tra queste la più hollywoodiana è quella per la presentazione de Il quinto elemento, di Luc Besson, con un atletico Bruce Willis.

Per coloro che non sono in possesso di un valido pass, la città di Cannes offre 45 minuti d'ininterrotti fuochi di artificio che illuminano a giorno la cittadina francese e incollano al cielo gli sguardi dei passanti.

Ci sarebbero altri centinaia di pellicole di cui parlare: Robin Thomas e Star Andreeff si ritrovano alle prese con la casa infestata di Amityville, questa volta sotto l'apparentemente innocua replica di una casetta per bambole, in Amityville Dollhouse, di Steve White; Christopher Lee ritorna al cinema thriller in Mask of Murder, insieme a Valerie Perrine e Rod Taylor; Sleeping Dogs è un futuristico action-movie con C.Thomas Howell, la bellissima Heather Hanson e una sadica e mortale cyborg con il corpo di Ciara Hunter; sempre Thomas Howell ha nelle sue mani la rinascita della nostra Terra, ormai ridotta a un ammasso radioattivo dall'atmosfera avvelenata, in Dead Fire, di Robert Lee; John DeBello ideatore e regista della saga dei Pomodori Assassini (Attack of the Killer Tomatoes [1978] e i suoi tre sequels), ha ora a disposizione 3,5 milioni di dollari dalla KT Entertainment per realizzare Nightfire, un mix tra le leggende messicane e il gangster-movie con Lorenzo Lamas; Dario Argento, insieme a Gerard Brach, lavora alla sceneggiatura di una nuova versione del Fantasma dell'opera, le cui riprese inizieranno il prossimo autunno, con esterni previsti a Parigi, Londra, Torino e Budapest, mentre John Carpenter ha appena iniziato le riprese di Vampires, per conto della Largo Entertainment; ancora succhiasangue in Blade, con Wesley Snipes e Kris Kristofferson, storia di un essere metà uomo e metà vampiro consumato dal desiderio di vendicare la maledizione della sua nascita e salvare la razza umana dall'Armageddon; Wes Craven è tornato al lavoro in veste di produttore con un nuovo horror-movie: Wishmaster, mentre i 100 milioni didollari incassati da Species hanno prontamente generato il prevedibile seguito con Peter Medak seduto sulla poltrona di regista e Natasha Henstridge a riprendere il ruolo dell'affascinante e letale Sil... potrei citare ancora almeno un altro centinaio di pellicole, ma quelle sino a ora presentate sono quelle a mio parere più rappresentative dell'attuale produzione, dire quantedi queste raggiungeranno il nostro paese è cosa ardua, ma penso comunque di aver presentato una panoramica sufficientemente ampia ed esaustiva di ciò che ribolle nel pentolone delle produzioni fantascientifiche in celluloide.

Un arrivederci a tutti, fino al prossimo Festival...

Ringrazio la redazione di Amarcord e di Femme Fatales per avermi permesso la pubblicazione di alcune parti di miei articoli già apparsi sulle suddette riviste.