Delos 28: Il Prigioniero a cura di Enrico Barbierato


Credits e Guida agli episodi

Un uomo guida una macchina sportiva (una Lotus 7) per il centro di Londra. La scena cambia: ora egli è in un corridoio poco illuminato; l'espressione è tesa ed aggressiva. In pochi istanti irrompe in un ufficio dove, dopo un violento alterco con quello che sembra essere un funzionario, consegna una lettera di dimissioni e se ne va. Nuovamente in auto, questa volta l'uomo si dirige verso casa; in parallelo, assistiamo alla distruzione del suo dossier da parte dell'organizzazione per cui lavorava.

Ora l'uomo è nel suo alloggio, dove prepara in fretta le valigie; è chiara la sua intenzione di abbandonare tutto, forse per sempre. Non si accorge però di essere stato pedinato: qualcuno immette nella serratura della porta un gas narcotizzante, che tramortisce quasi istantaneamente il protagonista.

Al risveglio, l'uomo si trova ancora nel medesimo appartamento, solo l'esterno è cambiato. Londra è scomparsa, al suo posto un villaggio.

Questa è l'introduzione de Il prigioniero, narrata per immagini nella sigla di apertura. Da ora in avanti, il protagonista imparerà di essere stato trasportato con la forza in un nuovo tipo di società, con regole di di comportamento e sopravvivenza differenti.

Tutti gli abitanti sono identificati con un numero (il Nostro impararà immediatamente di essere il Numero 6) e vivono in un luogo (un'isola?) chiamato genericamente Il villaggio.

Periodicamente, il Numero 2, una delle più alte autorità, interroga gli abitanti del villaggio, per la maggior parte ex-funzionari governativi che, per un motivo o per l'altro, prima di dimettersi avevano accesso ad informazioni di vitale importanza. Un servitore silenzioso, accompagna il Numero 2: è un nano e ricopre il ruolo di Maggiordomo; nulla è dato sapere su quale sia il suo vero ruolo.

In un certo senso anche chi impersona il Numero 2 è un prigioniero del Villaggio. Qualora egli fallisca nel suo compito (estrarre informazioni), viene immediatamente sostituito dal Numero 1, il dittatore assoluto.

Non è possibile fuggire. Una rete di telecamere è in funzione in continuazione e delle sonde robot (Rover) sono in grado di bloccare e talvolta uccidere chiunque cerchi di scappare.

All'interno del Villaggio, c'è un Ospedale in cui si fa ricerca avanzata (a danno degli abitanti). Periodicamente, sono indette libere elezioni, che naturalmente hanno ben poco di democratico; c'è un quotidiano (Tally Ho), ovviamente un organo di propaganda del Numero 2.

Il Numero 6 (di cui non si saprà mai il vero nome) cercherà in tutti i modi di resistere alle torture psicologiche condotte dai vari Numeri 2.

Non verrà a patti con nessuno.

IL FENOMENO

The prisoner è un caso completamente atipico nei serial di fatascienza televisivi. Strizza l'occhio a tematiche care alla SF degli anni '60 (la sociologia, le droghe, la ribellione dell'individuo ai regimi totalitari) e anticipa qualche corrente sviluppata in anni più recenti (il binomio realtà/illusione, ad un passo dalla realtà virtuale), con una originalità insolita, tenendo conto che che gli episodi non sono permeati di effetti speciali o "buonismi" alla Star Trek, per intenderci.

The prisoner è interpretato e prodotto da Patrick McGoohan, attore di origine americana ma stabilitosi in Inghilterra nella giovinezza. Divenuto popolare alla TV per aver interpretato il ruolo dell'agente segreto Drake in Danger man, McGoohan utilizzerà come spunto l'esperienza acquisita in precedenza per proiettare un personaggio simile in un mondo diverso, chiuso, opprimente in cui le regole di sopravvivenza sono dettate da un sistema autoritario.

Nonostante nel serial venga fatto un riferimento temporale (in Chimes of the Big Ben il Nostro afferma il proprio desiderio di voler essere il primo uomo sulla Luna), l'ambientazione potrebbe tranquillamente svolgersi in epoca odierna. Non c'è nessun tentativo ingenuo di anticipare mode (come in UFO) nè vi sono particolari tesi precostruite o imposte.

Un altro segreto del successo incontrato è costituito dalla durata del serial. Diciassette episodi (una misura salomonica, considerando che McGoohan ne aveva pianificati una decina scarsa contro i 26 proposti) consacrano definitivamente la serie al rango di "cult", tenendo conto che la maggior parte degli stessi si apprezza pienamente dopo una seconda e - perchè no? - una terza visione.

PORTMERION

Il villaggio, come ormai molti sapranno, esiste realmente. Si tratta di Portmerion, situato nel Galles del Nord. Fu creato tra il 1925 ed il 1927 per volere dell'architetto Sirt Clough William-Ellis, in parte per salvare dalla rovina alcuni edifici esistenti, in parte per dimostrare come la fusione di più stili differente potesse essere, oltre che interessante, piacevole. Portmerion può essere visitata in ogni periodo dell'anno (l'orario di apertura varia dalle 9:30 alle 17:30, per entrare si paga un biglietto d'ingresso). Vi è un solo Hotel, con vista magnifica, ma occhio ai prezzi!

TUTTI I NUMERI

Numerosi (17?) attori si sono cimentati nell'impersonare l'ingrato ruolo del Numero 2. Tutti professionisti di buon livello e qualcuno persino conosciuto in Italia, a cominciare dal grande Leo McKern (The chimes of Big Ben, Once upon a time, Fallout più un'apparizione in Spazio 1999, in La macchina infernale), Peter Wyngarde (Checkmate, oltre ad essere la star di Department S ed essere apparso in Agente speciale), Patrick Cargill (Hammer into anvil e nel ruolo di Thorpe in Many happy returns, ma star celebratissima in Caro papà), Darren Nesbit (It's your funeral, ma impersonava l'ufficiale nazista nell'avventuroso Dove osano le aquile, più apparizioni in UFO e Attenti a quei due).

Altri attori hanno impersonato ruoli differenti: Vanda Ventham (It's your funeral era anche il colonnello Vrigina Lake in UFO), Kenneth Griffith (Once upon a time, Fallout, Living in harmony più un'apparizione in UFO.