Se l'appellativo cult movie si adatta perfettamente ad opere un po' underground di grande fascino e originalità che ti rimangono dentro a lungo anche dopo la visione allora Donnie Darko merita certamente di essere catalogato a pieno titolo in tale categoria. Con precedenti illustri come The Rocky Horror Picture Show o Blade Runner (coi quali peraltro non ha niente a che spartire in quanto a tematiche) alla sua uscita nelle sale americane non ha certo sbancato il botteghino. Tuttavia è stato accolto con molti consensi ai molti festival cinematografici nei quali è stato presentato, compreso il Sundance Film Festival ed il Festival del film fantastico di Sitges. La fama di film di culto si è andata lentamente consolidando man mano che la pellicola veniva distribuita in varie parti del mondo. In Nuova Zelanda, ad Auckland, il cinema che lo proietta da mesi continua a tenerlo in cartellone nonostante il film sia già disponibile anche in Home Video. Ma è nel Regno Unito che il film ha incassato le cifre più consistenti, grazie ad un passaparola tra gli spettatori lento ma inesorabile. Ma dove sta il fascino di Donnie Darko? Mistero. Come misteriosa è la trama, sospesa tra dramma adolescenziale, horror metafisico e fantascienza pura. Donnie è un adolescente con problemi comportamentali e relazionali che spingono i genitori a metterlo in terapia psichiatrica. Una notte sulla loro villetta in tipico stile americano si abbatte, semidistruggendola, il reattore di un jet di quelli di linea, ma nessuna compagnia aerea dichiara di aver "perso" un motore da uno dei suoi aerei. Le cose si complicano ulteriormente quando Donnie comincia a ricevere le inquietanti visite di un uomo vestito con un costume da coniglio che gli dice che il mondo finirà tra 28 giorni. E' il 2 Ottobre 1988. Le canzoni dei Tears for Fears passano nelle radio, la campagna per le presidenziali imperversa ed un predicatore religioso - con qualche cosa da nascondere - diventa popolarissimo in città. Ma Donnie pensa ad altro, al mondo che tra meno di un mese comincia davvero a credere potrebbe finire...

Il film è stato scritto e diretto da Richard Kelly, che ha cominciato a lavorarci quando aveva solo 26 anni. Il protagonista Donnie, stralunato ed enigmatico, è l'ottimo Jake Gyllenhaal (Moonlight Mile con Dustin Hoffman e Susan Sarandon) ma ci sono anche la sorella Maggie Gyllenhaal (Secretary), Mary McDonnell (Balla coi lupi), Patrick Schwayze (Ghost), Jena Malone (Contact), Noah Wyle (E.R. Medici in prima linea in TV), Katharine Ross (Countdown- Dimensione zero, Il laureato) e Drew Barrymore, che è anche la coproduttrice esecutiva. Il tutto girato in 28 giorni, lo stesso arco di tempo nel quale si svolge la storia. In Italia il film non è mai giunto nelle sale, inghiottito da un buco nero nella distribuzione altamente esecrabile. Speriamo che prima o poi il settore home video lo proponga. Nel frattempo se volete gustatevi l'altrettanto enigmatico sito internet www.donniedarko.com/ .