La filosofia di questo film è che sia l'abito a fare il monaco. Nella fattispecie tutti possiamo diventare un agente segreto come 007 se ci vestiamo con uno smoking. Non uno qualsiasi, però, e non si tratta di "fattura" o taglio dell'abito. Quando l'autista cinese di un facoltoso miliardario un po' James Bond, un po' Arsenio Lupin indossa lo smoking pieno di estensioni neurali che controllano il corpo, ecco che anche lui diventa un agente segreto perfetto come il suo datore di lavoro. A parte il fatto che gli manca l'intelligenza per farlo che - per colpa di uno scambio di persona - gli viene prestata praticamente da un'agente segreto donna, interpretata da Jannifer Love Hewitt. Lo Smoking è un filmetto parodia innocuo del genere bondiano con qualche coreografia divertente, ma per nulla interessante. Tenuto su un tono postdemenziale, il film è basato su una commedia degli equivoci piena di battute salaci sulle tette (leggendarie a giudicare il fandom sulla Rete) della Hewitt alle prese con un Jackie Chan a mezzo servizio.

Animato da uno humour al limite dell'etereo, Lo Smoking non ha grandi idee come film comico, né come film d'azione. Vederlo e dimenticarlo è tutt'uno. A parte per il pubblico maschile che verrà risollevato da qualche inquadratura femminea decisamente patetica nel suo essere audace senza sentimento. Una regia da "chiacchiera da bar" che pur senza mostrare davvero nulla (e il film ovviamente non lo richiede) si ostina ad essere salace, fotografando, però, la Hewitt in una maniera che peraltro non le dona affatto. Se esiste uno 007 per tutte le generazioni, Jackie Chan è quello perfetto per i dodicenni che cercano di rimorchiare...