Il Circolo Culturale Archeosofia, Amnesty International, l'Associazione Omelas con il Patrocinio del Comune di Modena presentano Diritti al futuro - Fantascienza e Diritti Umani. L'appuntamento è fissato per sabato 22 febbraio alle ore 15.30 presso il Teatro Guiglia a Modena in Via F. Rismondo 73.

All'incontro interverranno Anna Feruglio Dal Dan (traduttrice, socia attiva di Amnesty International, socia fondatrice di Omelas, componente della giuria del premio Omelas) che spiegherà come dalla fantascienza si possa approdare ai Diritti Umani, ed Enrica Zunic' (scrittrice, socia attiva di Amnesty International, componente della giuria del premio Omelas) che approfondirà il tema della difesa dei Diritti Umani dal suo punto di vista di scrittrice di fantascienza.

A seguire la premiazione della seconda edizione del concorso letterario nazionale Premio Omelas - La Fantascienza per i Diritti Umani.

Perché fantascienza e diritti umani? La fantascienza è - almeno - analisi e immaginazione. Prende qualcosa del nostro mondo, o qualcosa che manca dal nostro mondo, e lo mette sotto una lente, lo amplifica, vuoi proiettandolo nel futuro, vuoi immaginandone l'impatto sul presente, vuoi immaginando un passato diverso, o un universo parallelo. La fantascienza costruisce un intero universo, fondamentalmente diverso da quello in cui abitiamo, un universo la cui unica realtà è nell'immaginazione. In questo senso la fantascienza usa l'immaginazione per costruire un laboratorio d'analisi, un luogo in cui vedere meglio, e magari riflettere.

In questa operazione può esservi, in momenti diversi ma a volte anche contemporaneamente, uno specchio deformante che mostra l'inferno e un monito, oppure una casa sull'albero, piacevole e sicura, in cui rifugiarsi.

La fantascienza è stata spesso accusata di essere escapista, di fornire un mezzo per evadere dalla realtà, ma forse lo è in modo meno semplice di quanto si pensi. In effetti, quando non dipinge quadri spaventosi su  un futuro in cui le cose possono andare molto male, la fantascienza offre mondi meravigliosi da esplorare, società favolosamente pacifiche e avanzate, nuove forme di liberazione, nuove capacità, e mondi in cui finalmente tutto va bene. Ma le due cose non sono in contrapposizione e non si dividono semplicemente lungo le linee dell'utopia-distopia. Un'utopia, la descrizione di un mondo migliore, può essere la dimostrazione amara di come i vizi e gli errori e le tragedie persistano anche nel migliore dei mondi possibili; una distopia, che dipinge un futuro da incubo di oppressione e infelicità, può essere l'affermazione umile del permanere della speranza, anche nelle condizioni peggiori.

Il vincitore della seconda edizione del premio Omelas è Massimo Citi con Il perdono a dio, al secondo posto Riccardo Coltri con Mobbing Medecine, al terzo Alberto Cola con Haceldama.

I premi verranno consegnati da Ernesto Vegetti, presidente della sezione italiana dell'Associazione mondiale degli scrittori di fantascienza, la World SF.

La giuria che ha scelto i vincitori era composta da: Ernesto Vegetti, Enrica Zunic', Valentina Piattelli, Andrea De Porti, Elisabetta Vernier, Silvio Sosio, Anna Feruglio Dal Dan, Franco Ricciardiello.

Si ringraziano per il sostegno e l'appoggio: tutti i partecipanti, tutti i giurati, Ursula Le Guin, la presidenza di Amnesty International Italia, la circoscrizione Sicilia di Amnesty International Italia, Fantascienza.com, World SF Italia, Cesare Feruglio Dal Dan, il Circolo Culturale Archeosofia, il gruppo Amnesty di Modena, il Comune di Modena.