Urania fa parlare di sé. Il mezzo secolo di vita della più nota testata italiana dedicata alla fantascienza travalica i confini degli spazi normalmente frequentati dagli appassionati e approda in altri ambiti, sia sulla carta stampata che on-line. Recentemente ad esempio se né parlato anche sul portale italiano gay e lesbico www.gay.it, all'interno della sezione Pensieri&Parole - Libri, con un intervento firmato Selene Verri. L'accento ovviamente è sul fatto che la fantascienza è stato uno dei primi generi letterari, se non il primo in assoluto, ad affrontare il tema della diversità di orientamento sessuale. Nel corso della sua storia lo ha fatto a volte in modo molto diretto (come nel capolavoro di Ursula Le Guin La mano sinistra delle tenebre), a volte in modo più trasversale. L'alieno come il diverso, non corrispondente a quelli che sono generalmente considerati i parametri di normalità e che evidentemente vengono a mancare quando si ha a che fare con esseri provenienti da altri mondi, o da altre realtà all'interno del nostro stesso mondo. Basta pensare alle incredibili differenze di forme viventi sul nostro pianeta, nonché alle grandi diversità tra le varie razze e culture che compongono l'intera umanità. Una convivenza spesso non facile, ne pacifica. Dunque la domanda è: chi meglio della fantascienza è in grado di rappresentare l'alieno? Giuseppe Lippi, attualmente al timone dell'astronave Urania, interviene ricordando che non è sempre stato così e che anzi ai suoi albori la FS era un genere dove la sessualità era totalmente assente. Tuttavia anche allora proponeva personaggi e creature diversi. Poi, a partire dai tardi anni Cinquanta, lo sviluppo della cosiddetta Social Science Fiction avrebbe portato ad approcci tematici più chiari e diretti anche se, aggiunge Lippi, nel nostro paese "le scene erotiche ed i riferimenti troppo espliciti venivano indistintamente eliminati dalle traduzioni". Negli Stati Uniti in anni più recenti è stato anche creato un apposito premio letterario, lo Spectrum, per le migliori opere di narrativa fantastica con contenuto gay e lesbico. Anche la collana mondadoriana ha pubblicato sia autori dichiaratamente omosessuali - viene citata la scrittrice Joanna Russ - oppure con tematiche tali. Ultimamente, ricorda Lippi, è stato proposto Ascensore per la Luna, un romanzo di fantascienza avventurosa scritto da David Gerrold in cui c'è una componente omosessuale. E, udite udite, nessuno ha protestato. Viene da chiedersene il motivo. Speranzosamente si può spiegare ciò con il lento ma inesorabile declino di razzismo e pregiudizi, ma davvero le cose stanno così ? Oppure i "guardiani della morale" si dedicano a ben più pie e nobili letture, oppure i grezzi individui che sono soliti offendere e deridere i gay semplicemente non leggono. Ne Urania, ne altro.